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Le medaglie di Tokyo: la festa della scherma azzurra a Riccione

18 ottobre 2021 | 08:00
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Le medaglie di Tokyo: la festa della scherma azzurra a Riccione
Le medaglie di Tokyo: la festa della scherma azzurra a Riccione
Le medaglie di Tokyo: la festa della scherma azzurra a Riccione
Le medaglie di Tokyo: la festa della scherma azzurra a Riccione

Premiati gli azzurri protagonisti alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi. Garozzo: “Orgoglioso della seconda medaglia”

Riccione – Il Playhall di Riccione ha accolto sera la Festa delle Medaglie di Tokyo 2020, una serata che ha voluto celebrare gli atleti azzurri, i loro staff e le sette medaglie conquistate della scherma nelle spedizioni olimpiche e paralimpiche nella rassegna a cinque cerchi di questa estate.

L’evento si è svolto nel corso nel 57° Gran Premio Giovanissimi “Renzo Nostini” – Trofeo Kinder Joy of Moving, ospitato anche quest’anno dal Comune di Riccione, rappresentato sul palco dall’Assessore allo Sport Stefano Caldari. “Ogni anno questo è per noi un appuntamento imperdibile – ha detto – ed è una gioia potere essere qua e festeggiare i nostri atleti”.

Il presidente della Federazione italiana Scherma Paolo Azzi ha voluto ricordare il legame indissolubile tra il GPG e gli atleti d’élite. “E’ bello che questa festa si possa celebrare durante il GPG, che quest’anno si svolge a ottobre e segna il punto di arrivo della ripresa dell’attività agonistica dopo lo stop per il Covid – ha spiegato il numero uno della FIS – Si sente parlare troppo spesso di distinzione tra sport di alto livello e sport di base, invece questa manifestazione smentisce l’esistenza di questo muro perché il GPG è il contesto in cui tutto inizia. Nessun campione ha potuto fare a meno di passare da queste pedane, per questo consideriamo questo evento il nostro fiore all’occhiello”.

Il presidente Azzi ha poi fatto delle considerazioni rispetto ai Giochi di Tokyo 2020: “E’ vero che è mancata la medaglia d’oro, sappiamo che la scherma è sempre in cima alle aspettative, ma respingo le accuse di flop perché abbiamo vinto 5 medaglie olimpiche, 2 paralimpiche, abbiamo portato altri piazzamenti importanti, siamo arrivati secondi nella classifica generale per nazioni e abbiamo mantenuto la scherma italiana nelle posizioni di vertice. Poi, nel poco tempo che ci separa da Parigi, ci rimboccheremo sicuramente le maniche per fare meglio, per lanciare i giovani che vogliono emergere e fare il massimo di cui siamo capaci come è nel nostro DNA”.

Nel corso della serata sono saliti sul palco tutti i vincitori delle medaglie, a cominciare da Gigi Samele, il primo schermidore azzurro a piazzarsi sul podio olimpico con il suo argento individuale nella sciabola maschile. “Ci tenevo che Tokyo mi lasciasse una medaglia – ha spiegato – era la mia prima volta ai Giochi in gara individuale e avevo l’emozione di un ragazzino, forse anche per questo sono riuscito a godermela e a portare a casa un risultato che per me rimane straordinario”.

Stessa soddisfazione anche per Daniele Garozzo, che dopo l’oro di Rio è tornato sul podio con l’argento a Tokyo. “A distanza di qualche mese c’è ancora un po’ di dispiacere, ma anche tanto orgoglio per la seconda medaglia olimpica. Il GPG resta la gara più bella che abbia mai fatto, l’ho vinta due volte e ho ricordi meravigliosi!”

La prima medaglia di squadra è arrivata con il bronzo della spada femminile, composta da Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Federica Isola e Alberta Santuccio. “Ci ricorderemo per tutta la vita il 27 agosto 2021 – hanno detto – è stata un’emozione di squadra, dopo un lavoro tosto e lungo, ma ce l’abbiamo fatta insieme”.

E’ stato poi il turno degli sciabolatori, medaglia d’argento nella prova a squadre. Secondo metallo per Gigi Samele, con lui in pedana anche Luca Curatoli, Enrico Berrè e Aldo Montano, assente giustificato nella serata di ieri. “La medaglia a squadre è stata la conclusione di un lungo percorso, un risultato che ci siamo meritati sul campo, anche se ricordiamo che all’inizio ci bastonavano. Poi siamo diventati una squadra vera e da allora le cose sono andate molto bene”.

L’ultima medaglia olimpica per la scherma italiana è stata quella di Arianna Errigo, Alice Volpi, Martina Batini ed Erica Cipressa nel fioretto femminile a squadre: “Del nostro bronzo si è parlato molto – hanno ammesso – alla fine sappiamo solo noi quello che è stato vincere questa medaglia e le emozioni sono sufficienti”.

La carrellata di ricordi e di successi azzurri è proseguita con i Giochi Paralimpici, che hanno portato all’Italscherma il primo oro grazie alla gara di fioretto femminile categoria B, dove Bebe Vio ha sbaragliato nuovamente la concorrenza, come già aveva fatto a Rio cinque anni prima. “Sono fiera di potere rappresentare la famiglia della scherma e dello sport paralimpico” ha detto, ricordando poi la sua esperienza al GPG. “Nel mio primo e unico GPG quando ero ancora “tutta intera” vincevo 9-1 e ho perso 9-10. Era il 2008 ed è stato traumatico! Ero convinta di avere vinto e invece… lì ho imparato che anche quando sei arrivata a 14 non devi mai pensare che sia finita”.

Il giorno dopo l’oro individuale Bebe si è poi dedicata anima e corpo alla sua gara del cuore, quella del fioretto femminile a squadre, insieme al capitano Loredana Trigilia e ad Andreea Mogos. “Siamo felici perché a Rio abbiamo vinto il bronzo, a Tokyo abbiamo migliorato il risultato con l’argento, adesso Parigi ci aspetta per l’oro!”.

(foto@AugustoBizzi)

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