L’Italrugby esce sconfitta con onore all’Olimpico: contro gli All Blacks finisce 9-47
La superiorità degli ospiti è evidente nei numeri e sul campo ma l’Italia dà prova di sé senza lasciarsi intimidire dagli avversari e dalla loro Haka
Roma – Venti mesi dopo la partita interna contro la Scozia nel Sei Nazioni (leggi qui), lo Stadio Olimpico di Roma torna a tingersi di Azzurro per il match dell’Autumn Nations Series che vede una “rinnovata” Italrugby affrontare gli All Blacks. Ma con la Nuova Zelanda finisce 9-47 per gli ospiti: un risultato sotto la media di 46 punti di distacco nei 14 confronti diretti precedenti contro gli All Blacks. La superiorità degli ospiti è evidente nei numeri e sul campo ma l’Italia dà prova di sé senza lasciarsi intimidire dagli avversari.
Prima del match nello stadio risuonano le note delle celebri melodie di Ennio Morricone, magistralmente interpretate al centro del campo dalla chitarra elettrica di Jacopo Mastrangelo, il giovane che durante il lockdown ha allietato gli italiani dal suo balcone che dava su una piazza Navona completamente deserta (leggi qui). Poi è la volta degli inni nazionali e della Haka, la celebre danza dei Maori. Una danza che però non spaventa gli Azzurri di Crowley, nonostante il risultato finale.
Il match
In avvio di partita la difesa azzurra si dimostra compatta, riuscendo a vanificare le tante azioni di sfondamento degli All Blacks tanto che nei primi 28 minuti del match il risultato è fermo sullo 0-0, evidenziando la buona tenuta degli Azzurri. Ma l’incanto dura poco: tre mete in rapida successione, una di di Christie e due di Coles, tutte trasformate da MòUnga, ristabiliscono gli equilibri di sempre. L’Italrugby però non si dà per vinta e con due calci di Garbisi accorcia le distanze salendo portando 6 punti la squadra del nuovo ct Kieran Crowley.
Alla ripresa All Blacks ancora in meta al 63’, la terza di Coles e trasformazione del solito MòUnga. I neozelandesi accelerano ancora poco dopo, al 68’ la quinta meta tutta nera, a cura di Aumua, ancora MòUnga a trasformare con precisione da chirurgo, al 71’ va a meta Sotutu e trasformazione conseguente di MòUnga. Il tallonatore Aumua ancora in meta al 75’ e stavolta MòUnga non trasforma. La partita finisce qui, tra gli applausi dei quasi 30.000 dell’Olimpico
L’omaggio degli Azzurri di Tokyo 2020
Oltre alle migliaia di spettatori che riempiono gli spalti, allo Stadio Olimpico a tifare l’Italrugby ci sono anche gli atleti azzurri che hanno dato prova di valore questa estate: ben tredici medagliati delle Olimpiadi di Tokyo 2020 e quattro delle Paralimpiadi giapponesi sono in tribuna per portare il sostegno dell’Italia Team ai colleghi del rugby.
Tra loro alcuni appassionati di lungo corso come il pesista Nino Pizzolato, che con gli Azzurri della palla ovale ha a lungo condiviso i ritiri al Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” di Roma, ma anche dei debuttanti assoluti sugli spalti dell’Olimpico come Eseosa Desalu, una delle quattro frecce tricolori della 4×100 medaglia d’oro a Tokyo e il plurimedagliato Stefano Raimondi, vincitore di un oro, quattro argenti e due bronzi paralimpici.
(Il Faro online)