Ostia rialza la testa, il coraggio di denunciare l’usura
Un imprenditore di Ostia era talmente disperato da volersi suicidare. Poi, però, ha detto basta e si è rivolto alla Polizia
Ostia – Era stato ridotto in miseria dalla pandemia e lui, imprenditore 60enne di Ostia, non sapeva più che santi pregare. Tutte le banche gli avevano chiuso la porta in faccia e, dopo tanti “no”, per mantenere la sua azienda a conduzione familiare non gli era rimasta che un’opzione: l’usura.
E così, consigliato da alcuni colleghi, nel marzo 2020, mentre l’Italia precipitava in una drammatica crisi economica, aveva deciso di rivolgersi ad un commerciante di Ostia Antica, rivenditore agricolo noto per avere a disposizione una grande liquidità.
Ottenuto un prestito di 40mila euro con cui risollevare la sua situazione, si era quindi accordato col creditore per restituirgliene 2000 ogni settimana, per venticinque settimane, con un tasso d’interesse semestrale del 25%.
Le cose, però, non sono andate così: nei mesi successivi il commerciante, all’apparenza molto accomodante, ha concesso al debitore di versagli cifre molto più esigue, per un totale, all’agosto 2021, di appena 12mila euro (a fronte degli oltre 50mila dovuti).
E’ allora che è iniziato l’incubo dell’imprenditore, resosi conto troppo tardi di essere precipitato in un buco nero, fatto di minacce di morte, soprusi e danni economici. L’usuraio ha infatti cominciato a chiedere indietro i suoi soldi a suon di schiaffi, pugni e intimidazioni telefoniche, sue e di terze persone: in un’occasione, la vittima è stata malmenata con una violenza tale da riportare un trauma cranico e facciale.
A fine ottobre, l’usuraio e diversi suoi affiliati hanno fatto irruzione nell’attività del 60enne, derubandolo di centinaia di prodotti alimentari: un danno economico ingente, che non ha fatto altro che rendere ancor più drammatica la situazione della sua azienda.
A questo punto, però, l’imprenditore di Ostia non era più solo. A vegliare su di lui c’erano i poliziotti del X Distretto Lido a cui la vittima, giunta sull’orlo della disperazione, aveva finalmente deciso di rivolgersi nell’agosto scorso.
“Mi voglio suicidare, non ce la faccio più“, aveva più volte confessato il sessantenne agli uomini di Antonino Mendolia che, dopo essere riusciti a conquistare la sua fiducia, l’hanno spinto a raccontare loro quanto accaduto.
Venuti a sapere delle minacce e delle aggressioni, gli agenti hanno deciso di sottoporre l’imprenditore ad una stretta sorveglianza. I poliziotti, sotto copertura, non l’hanno mai lasciato solo nel corso delle indagini, culminate, questa mattina, nell’esecuzione di ordinanza cautelare in carcere dell’usuraio, che è ora di accusato usura e tentata estorsione, con le aggravanti di aver commesso il fatto ai danni di persona in stato di bisogno che svolge un’attività imprenditoriale (leggi qui).
Nella vicenda è implicato anche un noto ristoratore di Ostia, indagato in concorso, che, in base a quanto emerso dall’attività investigativa, prima di diventare carnefice sarebbe stato a sua volta vittima, e si sarebbe trasformato in usuraio di terzi proprio per saldare il suo debito.
I poliziotti del X Distretto Lido sono convinti che il 60enne di Ostia non sia l’unica vittima dell’arrestato, e sono ora al lavoro per individuarne le altre. Di certo c’è che chiunque troverà il coraggio di rivolgersi a loro sarà ascoltato e protetto. Uscirne si può: anche ad Ostia.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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