Lodo e Vicino: “Il bronzo olimpico frutto del sacrificio. Il sogno è Parigi”
I due atleti delle Fiamme Gialle premiati a Sabaudia. La resilienza nella pandemia e la conquista alle Olimpiadi
Sabaudia – Di medaglie alle Olimpiadi ne hanno vinte due e insieme. Sono due colonne portanti della Nazionale di canottaggio e dell’Italia Team. Giuseppe e Matteo sono cresciuti entrambi alle Fiamme Gialle e con esse sono diventati grandi protagonisti nello sport mondiale.
Sono stati premiati quindi anche loro al Teatro Fiamme Gialle, presso la Caserma del III Nucleo Atleti di Sabaudia lo scorso 22 novembre, per quel bronzo conquistato a Tokyo con tanta voglia e rivalsa. Una cerimonia suggestiva quella organizzata per i loro campioni, dalla Guardia di Finanza. Con i due canottieri anche Valentina Rodini della barca d’oro di Tokyo dei pesi leggeri e gli atleti della canoa tra cui Samuele Burgo e Luca Beccaro.
E’ stata una edizione dei Giochi emozionante per Matteo e Giuseppe, ma anche un po’ strana per come si è presentata la finale poi disputata. La rinuncia forzata di Bruno Rosetti, fermato due ore prima della finale dai medici per la positività al Covid e la sostituzione improvvisa e in corsa con Marco Di Costanzo al suo posto, hanno condito di vita e di mille emozioni contrastanti l’attesa della gara e la gara stessa. Ma il podio è arrivato, perché alla fine sono sempre i campioni a dare il meglio di sé e con il cuore, nel caso specifico, rivolto a Bruno che in quarantena, non ha potuto partecipare alla finale che si era conquistato sul campo. Matteo Castaldo ha conquistato con il 4 senza il bronzo della storia. E dunque in 4 sono saliti sul podio di Tokyo. Una medaglia importante e pesante per come si erano palesate le situazioni intorno a loro, poco prima della finale. Ma la medaglia è giunta, come lo aveva fatto anche a Rio 2016 e con lo stesso colore.
Ecco perché probabilmente, l’emozione è stata più grande lo scorso 22 novembre a Sabaudia. Entrambi, sia Matteo che Giuseppe, hanno ringraziato le Fiamme Gialle e hanno promesso di esserci a Parigi. Per salire magari di due gradini più su e per appagare una voglia di vittoria che a Tokyo non è stata forse completa, come avrebbero voluto: “Essere premiati in casa è sempre un grande onore. Sono cresciuto nella Fiamme Gialle e per me è una seconda famiglia – ha detto Lodo – da bambino sognavo momenti come questi guardando i campioni che hanno fatto la storia di questo Corpo e dello sport italiano”. Parlando dei prossimo Giochi di Francia, ha proseguito: “Meno di tre anni dalle prossime Olimpiadi che saranno, se tutto andrà bene, la mia terza partecipazione olimpica dove cercheremo ancora una volta di essere protagonisti”.
Giuseppe Vicino ha raccontato di questi anni complicati di pandemia e del grande aiuto ricevuto dalle Fiamme Gialle: “Sono stati due anni molto difficili che siamo riusciti a superare solamente grazie alla vicinanza della Guardia di Finanza che ci ha supportati durante i periodi duri del lockdown”. Quel podio arrivato in Giappone è stato il frutto della resilienza e del talento di un grande equipaggio e dei due azzurri: “La medaglia di bronzo vinta a Tokyo è il frutto dei sacrifici che noi italiani abbiamo dimostrato durante la pandemia”. Un alloro per una intera Nazione che ha sofferto e che è rinata, anche provando emozioni bellissime nell’estate storica sportiva del 2021. Giuseppe ha poi concluso: “Ringrazio il Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle, la Gerarchia e tutto il Personale che con il loro lavoro mi ha messo nelle migliori condizioni per ottenere l’alloro olimpico”.
(fotocopertina@canottaggio.org)
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