Roma-Lido, lungomare e autonomie: le richieste dei comitati di Ostia a Falconi e Gualtieri
Dall’abbattimento del cosiddetto “lungomuro” al passaggio della Roma-Lido in galleria: le problematiche sottoposte dai cittadini ai nuovi amministratori
Ostia – La creazione di una galleria sotterranea in cui far passare la Roma-Lido, il ritorno del Giudice di Pace e del Tribunale a Ostia, l’abbattimento del cosiddetto “lungomuro” e più autonomia dei Municipi nello smaltimento dei rifiuti urbani.
Sono queste le richieste avanzate dall’Unione Comitati di Ostia, che riunisce al suo interno almeno cinque delle più importanti realtà associative del territorio, a Mario Falconi, presidente del Municipio X, e a Roberto Gualtieri, sindaco di Roma.
I comitati, riunitisi lo scorso sabato 20 novembre in via dell’Idroscalo in un’assemblea aperta a tutti, hanno infatti deciso di stilare un documento che potesse dar voce alle più impellenti esigenze dei cittadini del territorio di Ostia e dintorni, e che hanno poi consegnato direttamente nelle mani del Sindaco, a Ostia per partecipare all’incontro organizzato dalla Uil (leggi qui).
Alla stesura della missiva hanno partecipato il Comitato per il passaggio in galleria del treno a Ostia, il Comitato Mare Libero, il Comitato Osservatorio Civico 13, il Comitato Pineta di Ostia e il Comitato Idroscalo. Alla riunione erano presenti, inoltre, il neoassessore ai Lavori Pubblici Guglielmo Calcerano, l’assessora alla Cultura Angela Mastrantoni, il consigliere dem Raffaele Biondo e alcuni cittadini.
Ma vediamo, nel dettaglio, le istanze che i comitati hanno sottoposto ai nuovi amministratori cittadini.
La creazione di una galleria nella zona centrale di Ostia per il passaggio della Roma-Lido
“L’attuale situazione di una città divisa in due settori, collegata da quattro cavalcavia, deve essere superata“, si legge nel documento, che fa riferimento al Comitato costituitosi l’estate scorsa proprio a tal fine (leggi qui). “Occorre eliminare i disagi di mobilità e di viabilità cittadina e nel contempo liberare dal treno l’area di superficie per avere una grande arteria pedonabile e ciclabile. La questione – spiegano i cittadini – è stata sottoposta all’attenzione degli organismi istituzionali, Regione, Comune e Municipio, già dal 2019, e sull’argomento ora è stato sollecitato anche il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili (leggi qui). Auspichiamo e chiediamo adesso un Tavolo Tecnico per discutere l’argomento”.
Il ripristino del Giudice di Pace e del Tribunale a Ostia
“L’Unione Comitati da tempo si è occupata della questione intervenendo presso il Ministero della Giustizia e il Comune di Roma per far ripristinare questi organismi giudiziari – prosegue il testo -, prospettando come ambienti logistici prontamente utilizzabili gli spazi comunali di piazza Capelvenere e in seguito le strutture dell’ex Gil di corso Duca di Genova. Per le opere necessarie di restauro di questi ultimi ambienti, previsti inizialmente solo per il Giudice di Pace e per la Polizia Municipale, era stata stanziata dalla Regione Lazio una rilevante somma, ma finora non se ne è fatto nulla, per cui occorre intervenire affinché quanto previsto possa aver seguito”.
La gestione e lo smaltimento dei rifiuti urbani
“Roma – si legge ancora nella missiva – soffre da anni della grave situazione dei rifiuti non smaltibili in loco e che vengono portati attraverso treni e camion a svariati chilometri di distanza e addirittura all’estero, con spese folli per l’intera comunità. Considerato che nei dintorni di Roma nessuno vuole che si creino delle discariche e grandi termovalorizzatori, la nostra proposta consiste in una soluzione razionale, ovvero che ogni Municipio provveda direttamente sia alla differenziazione e sia allo smaltimento dei propri rifiuti, realizzando dei combustori non inquinanti per l’indifferenziata e residui organici, risolvendo alla radice e completamente la situazione che di giorno in giorno diviene sempre più insostenibile”.
L’abbattimento del “lungomuro”
“Sono necessari dei provvedimenti urgenti per eliminare la grave situazione del lungomare, ancora oppresso da strutture che non permettono né l’accesso libero al mare, né la sua visibilità”, spiegano, infine, i comitati dell’Unione. “Le nuove concessioni – chiedono, riferendosi alla sentenza del Consiglio di Stato che ha vietato ulteriori proroghe (leggi qui) e all’annullamento dei bandi di Ostia da parte di Falconi (leggi qui) – dovranno tenere conto di tali necessari cambiamenti e quindi modificare gli assetti attuali, per avere finalmente un mare libero da cabine e sovrastrutture incompatibili con l’area marina”.
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