Afflusso costante di no-vax all’ospedale di Ostia, ambulanze in fila per ore
Ostia – Ambulanze in fila, anche più di un’ora, con a bordo pazienti malati di Covid-19. E’ la scena che ancora oggi, a quasi due anni dall’inizio della pandemia da coronavirus, si continua a verificare all‘ospedale G.B. Grassi di Ostia, dove i posti letto per i malati in gravi condizioni da Sars-Cov-2 iniziano a scarseggiare.
Al momento, nell’ingresso predisposto ad hoc per le ambulanze che trasportano i positivi nell’ospedale del litorale romano sono due, in fila da più di un’ora. E questo perché il protocollo stabilisce che al paziente venga fatto un tampone rapido che, in base al risultato, deve essere poi confermato dal tampone molecolare. Ciò fa si che i tempi di attesa per chi si trova all’esterno nelle ambulanze, si allunghino a dismisura. A questo va poi sommato il basso numero di posti letto (appena dieci) e l’alto numero di persone che ogni giorno vengono trasportato nel nosocomio.
Secondo i dati dell’Ares 118, a “intasare” il Grassi sono gli abitanti di Fiumicino con una media di tre ricoveri al giorno. Si tratta di persone no-vax, che non hanno dunque nessuna protezione contro il virus, che arrivano in ospedale con sintomi molto accentuati e per i quali il ricovero è l’unica cura possibile.
A Fiumicino il numero dei positivi continua ad aumentare (leggi qui) e il Grassi si ritrova saturo di posti letto. Se il trend non dovesse cambiare, a breve l’intera struttura sarà riconvertita in ospedale Covid. E se prima della riconversione in ospedale Covid i posti dovessero essere del tutto occupati, allora le ambulanze saranno costrette a trasportare i malati nelle strutture della Capitale come il Columbus o lo Spallanzani, istituti che da quasi due anni sono impegnati giorno e notte nella cura di chi ha contratto il virus.
(Il Faro online)