Boicottaggio Olimpiadi Invernali, Malagò: “Nessuna strumentalizzazione dei Giochi”
La posizione italiana va di pari passo con quella del Cio. Lo spiega il Presidente del Coni
La vicenda politica e sportiva si sta svolgendo in queste ore. La Francia, la Germania e la Gran Bretagna, tra le altre nazioni che parteciperanno alle gare olimpiche di Pechino 2022, sembrano annunciare un boicottaggio politico alla cerimonia di apertura dei prossimi Giochi Invernali.
La motivazione di questa decisione, che parte direttamente dagli Stati Uniti, sta nelle vicenda delle violazioni dei diritti umani. La Cina è accusata di soffocare la voce degli oppositori, violando anche le libertà delle minoranze religiose nel Paese. Persecuzioni che si svolgerebbero con torture e violenze. Come ultima motivazione, di crisi e di rapporti congelati tra i Paesi occidentali e Pechino, è la storia della tennista Peng Shuai. In queste ore, dopo la decisione americana, Pechino fa sapere: “Se gli Stati Uniti insistono nell’andare sulla propria strada adotteremo sicuramente contromisure risolute. Le Olimpiadi Invernali non possono essere il palcoscenico per una provocazione politica”, arrivano dirette le parole del portavoce Zaho Lijian e prosegue:“Sarebbe una grave macchia per lo spirito della Carta Olimpica e una grave offesa per un miliardo e mezzo di cinesi”.
Sulla vicenda è intervenuto il presidente del Coni Giovanni Malagò, che è costantemente in contatto con Thomas Bach, numero uno del Cio. Infatti dichiara: “La nostra posizione – spiega – è quella molto eloquente espressa dal Cio, che ha detto che non ci deve essere strumentalizzazione dei Giochi Olimpici”. Per l’Italia sarà un appuntamento storico quello della cerimonia d’apertura e di chiusura. Nel corso di quest’ultimo evento riceverà la bandiera olimpica, per l’organizzazione dei Giochi di Milano Cortina 2026.
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