Roma, escrementi di topo nel laboratorio: blitz di polizia e Asl
A un altro negozio sono stati sequestrati 273 chili di prodotti alimentari e comminata una multa di 2500 euro
Roma – Proseguono senza sosta i controlli da parte degli agenti del VI Distretto Casilino.
Nel corso del servizio ad alto impatto distrettuale, in collaborazione con una Unità Cinofila antidroga dei reparti speciali, un ispettore del S.I.A.N. della Asl Roma 2 e personale della Metro Security A.T.A.C., sono stati sottoposti a controlli di Polizia 2 esercizi commerciali.
Entrambi ubicati in via A. Luthuli: nel primo, a seguito di ispezione e in attesa dell’emissione del provvedimento di chiusura del laboratorio, sono stati rinvenuti animali infestanti ed escrementi di roditori. Nel secondo invece, sempre in attesa dell’emissione del provvedimento amministrativo per la chiusura dell’attività, sono stati sequestrati 273 chili di prodotti alimentari di vario tipo e per questo al titolare è stata contestata una sanzione amministrativa pari a 2.500 euro.
Durante i servizi, personale della Polizia Giudiziaria del Distretto Casilino, con l’ausilio dell’Unità Cinofila antidroga, a seguito di un controllo di una persona sottoposta alla misura degli arresti domiciliari, ha rinvenuto e sequestrato diverse dosi di hashish. La persona, al termine delle verifiche è stata segnalata alla locale Prefettura.
I controlli sono stati estesi anche nella stazione metropolitana Linea C fermata “Grotte Celoni” e presso il capolinea ATAC “Grotte Celoni”, dove i poliziotti, con la collaborazione del personale della Metro Security, hanno controllato a campione utenti del servizio pubblico sul possesso del “Green Pass”: 101 le persone identificate di cui 38 di origini straniere e 7 sanzionate perché sprovviste della certificazione.
Infine l’attività ha consentito di rintracciare 4 cittadini stranieri di cui 3 sprovvisti di documenti di identità che sono stati accompagnati alla Scientifica per essere fotosegnalati e successivamente presso l’Ufficio Immigrazione di via Teofilo Patini per valutare la loro posizione sul territorio nazionale.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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