Messa in latino, il Vaticano: “Basta divisioni”. E il Papa conferma le restrizioni sul rito antico

18 dicembre 2021 | 17:02
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Messa in latino, il Vaticano: “Basta divisioni”. E il Papa conferma le restrizioni sul rito antico

Nessun via libera alla messa in latino come momento di celebrazione di una diversa identità rispetto alla corrente maggioritaria della Chiesa, stabilita dal Concilio

Città del Vaticano – Sì alla mesa secondo la liturgia preconciliare, ma a condizioni ben precise e non su un piano di parità con le celebrazioni secondo il nuovo messale. Papa Francesco precisa, accetta e accoglie, ma non promuove il ritorno alle vecchie forme. Chi vuole celebrare secondo gli antichi modi lo faccia, ma non pretenda un pari trattamento. E nemmeno l’uso di una chiesa parrocchiale, se non in casi di comprovata necessità.

In una lettera ai presidenti delle conferenze episcopali redatta dalla Congregazione per il culto divino si mette nero su bianco che “Laddove non vi sia la possibilità di individuare una chiesa per accogliere i fedeli che celebrano con il Missale Romanum” il vescovo “può chiedere la dispensa” per permettere l’uso della chiesa parrocchiale. Ma è un’autorizzazione che, per l’appunto, deve essere chiesta espressamente per un caso preciso e concreto. Per tutto il resto permane il divieto.

“L’esclusione della chiesa parrocchiale vuole affermare che la celebrazione eucaristica secondo il rito precedente, essendo una concessione limitata ai suddetti gruppi, non fa parte dell’ordinarietà della vita della comunità parrocchiale», precisa la Congregazione nel suo Responsum, ma “tale celebrazione non è opportuno che venga inserita nell’orario delle Messe parrocchiali essendo partecipata solo dai fedeli aderenti al gruppo”.

Soprattutto “si eviti che vi sia concomitanza con le attività pastorali della comunità parrocchiale. Resta inteso che nel momento in cui dovesse essere disponibile un altro luogo, tale licenza sarà ritirata”. “In queste disposizioni”, si aggiunge, “non vi è alcuna intenzione di emarginare i fedeli che sono radicati nella forma celebrativa precedente: esse hanno solo lo scopo di ricordare che si tratta di una concessione per provvedere al loro bene (in vista dell’uso comune dell’unica lex orandi del Rito Romano) e non di una opportunità per promuovere il rito precedente”.

La decisione sull’uso della chiesa parrocchiale, insomma, resta a Roma, e ad ogni modo il vescovo “quale moderatore, promotore e custode di tutta la vita liturgica, deve operare perchè nella sua diocesi si torni a una forma celebrativa unitaria”. Quindi no al via libera alla messa in latino come momento di celebrazione di una diversa identità rispetto alla corrente maggioritaria della Chiesa, stabilita dal Concilio. Si può fare, ma solo per sentirsi più vicini a Dio, e non lontani dai fratelli. (fonte Agi)

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