L’Italia a squadre che vince: alle Olimpiadi e ai Mondiali, uniti come nella vita
La 4×100 dell’atletica a Tokyo, la Nazionale di calcio e gli azzurri del volley. Il 2021 dell’unità tricolore
Nell’anno in cui l’Italia è tornata alla vita, dopo il lockdown causato dal Covid, uno spirito di unità, fratellanza e di squadra si è riflettuto anche nello sport italiano. Da sempre metafora della quotidianità degli uomini, proprio lo sport si è fatto comunicatore di rinascita, di entusiasmo, di voglia di fare, di desiderio di futuro e di sviluppo. Con spirito di squadra, anche.
E allora, un intero Paese si è rivisto nelle squadre che hanno conquistato medaglie olimpiche, mondiali ed europee, nel corso del 2021 dei record delle conquiste. Dal nuoto, al ciclismo, fino al calcio, passando per la pallavolo e il karate, l’Italia come nazione si è rivista in vasca, in pista, sul tatami e in campo per tracciare la strada verso il traguardo della vita. Seppur ancora condizionata dalla pandemia, la vita può probabilmente sempre ispirarsi al brillare delle medaglie dei campioni azzurri per restare ferma e credere nei sogni degli uomini. Perché uomini e donne nel 2021, con divise sportive sulle spalle e mano sul cuore, cantando l’inno italiano, hanno urlato contro il cielo per far trionfare la gioia della vita stessa.
E’ stato anche questo il 2021. Non solo il periodo degli allori individuali, ma anche quelli conquistate a squadre (escludendo alcune disciplina di team ai Giochi, che poi comunque hanno trovato riscatto nei tornei internazionali successivi). E allora ecco che Il Faro online celebra le medaglie del 2021. Ori, argenti e bronzi. Hanno in sé il senso della rinascita e la forza del cuore di un atleta, che insegna il cammino.
Forza. Velocità. Dirompenza. Determinazione. Valori dimostrati e fatti trionfare dal coraggio e dalla tenacia dei campioni tricolori in gara. Lo hanno fatto gli azzurri, alle Olimpiadi. Ecco il bronzo vinto dal team maschile del nuoto della 4×100 misti formato da Nicolò Martinenghi, Alessandro Miressi, Federico Burdisso e Thomas Ceccon che a Tokyo strappavano il bronzo ed entravano nella storia, come hanno fatto anche i loro compagni dell’Italnuoto (con Miressi ancora protagonista) nella finale olimpica della 4×100 stile libero. Qui Lorenzo Zazzeri, ancora Thomas Ceccon, insieme a Manuel Frigo, saliva sul podio con record del mondo siglato in piastra. Gare di potenza in acqua. Una nuova generazione di campioni pronta a sfondare i muri della cronometro del nuoto.
La Next Gen natatoria, cresciuta sulle spalle dei giganti. E giganti sono stati anche loro. Gli azzurri del ciclismo. Francesco Lamon, Francesco Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna hanno ottenuto un risultato storico da lacrime sul podio, strappando anche il primato iridato in gara e mettendosi al collo l’oro olimpico della gloria e della storia. Il primo negli annali del ciclismo. E’ accaduto spesso. E nel karate si è svolto ancora il record dello sport.
La squadra maschile di kumite a un passo dal nuovo anno 2022 ha vinto l’oro mondiale nella competizione iridata di un karate tornato alle sfide internazionali, dopo la chiusura causata dal Covid. La formazione dei sogni formata Luca Maresca, i fratelli De Vivo (Gianluca e Daniele), Simone Marino, Michele Martina, Ahmed El Sharaby e Lorenzo Pietromarchi, allenati da Savio Loria alla sua ultima presenza in Nazionale, come ha raccontato a Il Faro online al Salone d’Onore del Coni ha scalato la gloria vincendo il titolo e per la prima volta nella storia appunto, sconfiggendo la Serbia per 3 a 0. Risultato altisonante. Eh già. Come lo è stato quello della Nazionale di calcio. Ha aperto una estate di gloria. Alcuni ipotizzano che l’Italia Team olimpica e paralimpica abbia preso da ispirazione agli Azzurri di Mancini per osare il destino. E il destino si è rivelato a Wembley, a casa dei Leoni d’Inghilterra, di una Inghilterra uscita sconfitta ai rigori. La Coppa Europea è tornata a casa e per la seconda volta ha ornato la bacheca del Museo del Calcio italiano.
Gigi Donnarumma, Lorenzo Insigne, Federico Chiesa, Lorenzo Pellegrini. Solo alcuni dei giocatori italiani che hanno fatto impazzire le folle in tutta Italia. Una Italia che entrava allora nell’estate d’oro e che trovava dall’altra parte del mondo un’altra Nazionale da ammirare. Quella della velocità, quella dei 100 metri fulminei della 4×100 dell’atletica dei record. 5 giorni dopo i trionfi di Marcell Jacobs nei 100 e di Gianmarco Tamberi nell’alto, con in mezzo gli ori vinti nella marcia da Antonella Palmisano e Massimo Stano, ecco l’Italia di nuovo a trionfare. Quella formata dallo stesso Jacobs (che ha fatto doppietta olimpica), Lorenzo Patta, Filippo Tortu ultimo frazionista e Fausto Desalu a dare il testimone allo stesso Tortu con la voglia di vincere, come lui e come loro hanno raccontato a Il Faro online al Coni, prima della cerimonia delle Fiamme Gialle. E’ arrivato l’oro olimpico e il nuovo record italiano. I nuovi dei della velocità, i nuovi campioni del futuro, con il desiderio di vincere ancora nel 2022. E il 2022, guardandosi indietro guarderà anche una rete e un campo pieno di emozioni. E tante emozioni le hanno trasmesse sicuramente le nazionali femminili e maschili di pallavolo. Una prima dell’altra a conquistare il titolo europeo a margine dell’Olimpiade della gloria. E l’altra in coda alla prima, per continuare a vincere. Paola Egonu e Alessandro Micheletto a guidare da giovani un team glorioso sotto rete, di un volley azzurro che è tornato a trionfare dopo alcuni anni.
Tre titoli europei allora per l’Italia, in sport diversi ma così simili in dinamiche di passaggi di palla e spirito di squadra. Una squadra che ha terminato poi il 2021 in bellezza. Ai Mondiali di nuoto in corta, nella competizione italiana dei trionfi da record, uno dei 5 ori vinti porta il sigillo dei nuovi campioni del mondo sulla 25. Alessandro Miressi (che si è portato a casa anche l’oro individuale nei 100), Nicolò Martinenghi, Matteo Rivolta (che ha vinto l’oro individuale nei 100 farfalla) e Lorenzo Mora hanno scritto la storia del nuoto. hanno portato a casa e per la prima volta (anche per loro) il titolo mondiale in corta. Hanno chiuso un anno azzurro da record, eccezionale. Come eccezionale sono state le ragazze paralimpiche dei 100 metri a Tokyo. Non in staffetta, ma individualmente. Anche se sono arrivate sul traguardo separate e ognuna nella propria corsia e gara, come da specialità, Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto, in ordine di arrivo, prima, seconda e terza.. hanno trasmesso un forte spirito di squadra. Tre italiane sul podio paralimpico dei 100 T63, mai accaduto. Un primato straordinario.
Un successo italiano, mischiato agli altri e agli altri di squadra. Loro che squadra non erano e che non avevano partecipato come tale, lo sono state sul podio. Italia campionessa paralimpica con tre medaglie al collo di diverso colore. L’oro a spiccare. Comprendente tutte le altre. Come una coralità di medaglie è stata ottenuta con coraggio, talento e gloria dalla Nazionale di nuoto paralimpico a Tokyo. Carlotta Gilli, Arjola Trimi, Stefano Raimondi e Simone Barlaam tra gli altri, che hanno portato a casa e insieme ben 39 allori dei 69 complessivi della spedizione azzurra alle Paralimpiadi.
Dal nuoto, al ciclismo, al karate, al calcio, alla pallavolo fino all’atletica. L’Italia ha trionfato in una coralità di talenti ed emozioni che hanno trasmesso la gioia di vivere e l’energia della vita. Lo sport lo fa, lo hanno fatto gli azzurri. L’Italia è campione.
(foto@Federvolley/Facebook)
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