Doro Wierer: “Il Covid ti fa vivere nella paura, ma a Pechino darò il massimo”
La campionessa mondiale di biathlon vince ad Anterselva e attende di partire per la Cina
Non è facile la vita degli atleti in tempo di Covid. Restrizioni, tamponi frequenti e contagi che fanno slittare eventi sportivi o annullare nel peggiore dei casi le competizioni in calendario.
Fanno lo slalom gli azzurri tra le tante difficoltà, per proseguire la carriera e puntare a grandi traguardi. Pensieri che si fanno insistenti soprattutto a pochi giorni dall’apertura dei Giochi Invernali 2022 e in Cina. Nel Paese si fanno sempre più stringenti le norme per scongiurare la diffusione della pandemia durante l’evento a Cinque Cerchi. Esprime allora il suo disagio, avuto soprattutto nelle prime gare di Coppa del Mondo per carichi di lavoro e tante restrizioni, Dorothea Wierer. La tricampionessa mondiale di biathlon e vincitrice della Coppa del Mondo di specialità attende in casa la partenza per la Cina. L’ultimo tampone lo ha effettuato due giorni fa e lo racconta a Il Corriere dello Sport.
L’azzurra ha fatto fatica a trovare serenità e a dormire nelle notti precedenti delle grandi gare nel circuito invernale di specialità. Infatti, nei primi momenti del torneo con strada verso Pechino, Doro non è salita sul podio: “A Oberhof ho fatto fatica a dormire, a Ruhpolding e Anterselva meglio, però non so da cosa dipende. In realtà, anche dopo la vittoria di domenica ho fatto fatica ad addormentarmi, ma credo che fosse per l’adrenalina”. Se sia l’ansia dovuta al Covid oppure all’emozione di svolgere una seconda Olimpiade della carriera, il problema c’è stato: “Diciamo che vivi un po’ con la paura – ammette – perché non sai più come muoverti. In teoria, dovresti sempre chiuderti in casa, non uscire e non vedere nessuno. Domenica, dopo la gara, sono venuta a casa in Val di Fiemme e sono qui con mio marito Stefano. Lui per vedermi, la scorsa settimana non ha visto nessuno e ha preso 5 giorni di ferie dal lavoro, facendo poi anche un molecolare nel weekend prima che io rientrassi. In alternativa, sarebbe stato più tosto perché non ci saremmo visti per 7 settimane. Stefano sa bene com’è la situazione perché basta una positività e non parti per l’Olimpiade, per cui abbiamo preso questa decisione comune”.
La Wierer cerca di trovare la serenità per volare in Cina e sognare in grande: “Darò il massimo e se andasse bene sarei felicissima – dice l’atleta delle Fiamme Gialle – se, invece, non dovesse andare come sperato, non fa niente: non sarei un’atleta scarsa se non facessi medaglia e nemmeno una brutta persona”. In casa sua appunto domenica scorsa, si è presa la prima preziosa posizione nel torneo della Coppa del Mondo, con la voglia di replicarsi ai Giochi. Nel 2018 vinse un bronzo, importante medaglia olimpica in bacheca, nel team mixed azzurro della mass start con Lisa Vittozzi, Dominik Windisch e Lukas Hofer. Troverà gli stessi compagni a Pechino con il sogno di spuntare due gradini ambiziosi, fino alla gloria dell’Olimpo.
(foto@fisi.org)
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