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Le Fiamme Gialle a Sofia Goggia: “Sarai sempre il nostro Alfiere”

3 febbraio 2022 | 14:03
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Le Fiamme Gialle a Sofia Goggia: “Sarai sempre il nostro Alfiere”

Una lettera dal mondo gialloverde alla campionessa infortunata, che non potrà partecipare alla cerimonia olimpica

Il dolore di una campionessa compreso dal suo mondo gialloverde. Di cui lei è altamente orgogliosa. Le Fiamme Gialle desiderano porgere a Sofia Goggia i loro omaggi, a 24 ore dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali di Pechino, a cui la Goggia non potrà partecipare. Sarebbe stata la Portabandiera italiana, a sventolare fiera un Tricolore ritirato direttamente dal Capo dello Stato due mesi fa e per cui l’azzurra aveva dedicato parole importanti: “E’ una responsabilità”. Il valore della Goggia si conosce.

Cade e si rialza, come cita la frase simbolo della Guardia di Finanza: “Nec Recisa Recedit”. E lei lo prende costantemente da esempio, anche in questi giorni di frettoloso recupero da un ennesimo infortunio che non le permette di essere l’Alfiera Italiana, ma le consente di diventare più forte, dentro. Più forte di prima. Oro olimpico in discesa e due Coppe del Mondo vinte, insieme a una pioggia di medaglie conquistate nel circuito bianco. Tanti infortuni e tanti recuperi, tanti dolori e tanti ritorni che Sofia conosce, ma che l’hanno resa l’atleta che è oggi.

Le Fiamme Gialle si augurano che Sofia possa tornare al cancelletto di partenza e presto e proprio a Pechino, ma se così non dovesse essere resterà sempre l’immensa atleta che lo sci alpino ha imparato ad amare. Le scrivono una lettera sentita le ‘sue’ Fiamme Gialle e la ringraziano e la rendono unica. Un intero mondo che la stringe e la incoraggia a non mollare, sapendo che lei sempre sarà la campionessa ‘Alfiere’ delle Olimpiadi non più, ma delle stesse Fiamme Gialle sì.

LA LETTERA DELLE FIAMME GIALLE A SOFIA GOGGIA

“Cara Sofia,

domani sarebbe stato il grande giorno. Il giorno in cui, investita dalle più alte

cariche sportive ed istituzionali del nostro Paese, saresti dovuta essere davanti

a tutti gli atleti, i tecnici, i dirigenti della delegazione azzurra a Pechino, con la

Bandiera Italiana in mano, davanti al mondo intero. Ti immaginavamo già,

quando la scelta è ricaduta su di te, sventolarla sorridente, quella Bandiera,

con i capelli sciolti e gli occhi felici, perché si coronava uno dei sogni più

difficili e straordinari che un atleta possa coltivare.

Invece no. Domani sarà un giorno molto diverso da quello sognato, un giorno,

purtroppo, uguale a tanti altri vissuti negli ultimi anni. Sveglia presto, gambe

fuori dal letto e subito, se per caso il sonno ti avesse consentito di accantonarlo

per qualche ora, il dolore, che ti accompagnerà nel corso di tutta la tua lunga

giornata fatta di esercizi, terapie, sacrifici, spostamenti. Questo sarà, domani.

Toccherà a Michela Moioli (cui, oltre che l’incondizionato apprezzamento, va

il nostro più affettuoso “in bocca al lupo!”) l’onore di sventolare il tricolore in

mondovisione, mentre tu, sincera amica, dovrai convivere tra la gioia per lei e

la delusione per ciò che sarebbe potuto e dovuto essere, ma non è stato,

aggrappandoti ancora una volta alla tua forza di volontà, al tuo coraggio.

Ecco, con queste poche righe, Sofi, vorremmo dirti che domani tu sarai

comunque il nostro Alfiere, che terrai alta la nostra Bandiera. Anzi, non domani

soltanto, ma anche dopodomani, e tra un mese e dopo ancora. Se sarai al

cancelletto di partenza di Pechino, ma anche se non ce la farai. Se vincerai, ma

anche se qualcun altro, in pista, sarà più veloce. Perché ci rendi fieri, ci unisci

intorno alla tua sfortuna ed alla tua forza, e fai sgorgare in noi i sentimenti

migliori.

Allora vorremmo che tutte le nostre mani, migliaia di mani, si unissero alle tue

nel proteggere quella fiammella di speranza che con tanta fatica stai

alimentando, e che in questo modo la fiammella crescesse fino a diventare

un’altra Torcia, che ti consentisse di accendere il tuo piccolo, personale ma per

tutti importantissimo, braciere Olimpico. Ci hai resi tante volte orgogliosi

nell’immedesimarti nel nostro motto, “Nec recisa recedit”, che ora vorremmo

ricambiare, facendoti arrivare, da tutta Italia, l’affetto e la riconoscenza della

nostra gente, che ti vuole bene, e che non vuole più, mai più, vederti spezzata.

Le tue Fiamme Gialle”.

(foto@fisi.org)

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