Nuovo porto turistico di Fiumicino: i progetti, le prospettive e il fronte del “no”
L’iter per la realizzazione del nuovo porto crocieristico a Fiumicino è quasi alla fine ma Adsp e Regione frenano. E i cittadini si uniscono sul fronte del “no”
Fiumicino – Potrebbe davvero sorgere a breve il nuovo porto turistico di Fiumicino: il progetto c’è, l’area è stata data in concessione. La foce naturale del Tevere, celebrata anche da Dante nella Divina Commedia, cambierà così drasticamente volto: addio bilancioni e addio vecchio faro, bisogna far spazio per far attraccare le navi da crociera. Il tutto a dispetto dei pareri di tecnici e ingegneri che più volte hanno ricordato come il fondale dell’area è troppo basso. Dunque sarebbe un rischio per le navi, grandi o piccole, attraccare a Isola Sacra. Senza considerare poi che l’intera zona è a rischio idrogeologico.
Eppure le operazioni sono a buon punto e si sono sviluppate in pochissimi mesi. Il tutto nasce nell’ottobre dello scorso anno, quando la Fiumicino Waterfront si è aggiudicata – provvisoriamente – all’asta, a prezzo ribassato, la concessione del vecchio faro. La società in questione è interamente una partecipata dalla Royal Caribbean, il gruppo crocieristico più grande del pianeta; nel 2019 aveva presentato un progetto che si poneva l’obiettivo di riqualificare la zona e trasformare l’area abbandonata dal 2011 per le celebri vicende giudiziarie, in un porto crocieristico.
Nel marzo del 2019 il progetto viene presentato alla Pisana, che avvia una conferenza di servizi preliminare con la formula del silenzio assenso. E già all’epoca arrivarono forti critiche dal Ministero dell’Ambiente (leggi qui), oggi ribattezzato della Transizione Ecologica, visto che la zona della foce naturale del Tevere è soggetta mareggiate e a erosione costiera (una prova ne sono i tanti interventi che la Regione sta mettendo in atto in questi mesi).
L’iter prosegue e pochi giorni prima di Natale, il Comune di Fiumicino pubblica un invito a presentare pareri contrari. Tuttavia, non arrivano risposte su un progetto che si rivolge ad utenti di una tipologia di imbarcazione medio-alta. Infatti dei 700 posti barca previsti più di 570 saranno rivolti a imbarcazioni superiori ai 16 m e più di 30 a mega-yacht e superyacht con lunghezza fino a 110 metri.
Ma prima che i mostri del mare, come sono state definite di recente le navi da crociera, arrivino al largo della Capitale, serve l’ok del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile. Infatti, tutti i grandi porti crocieristici del nostro Paese sono gestiti dalle Adsp e sottoposti al controllo del ministero. E un primo “stop” arriva proprio dall’Adsp di Civitavecchia che in questi mesi ha lavorato molto per rafforzare i collegamenti, anche via ferro, con Roma.
Un progetto “irricevibile” e “fuori legge”: è il commento del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Pino Musolino: “Ho già avuto modo di esprimere la mia opinione al riguardo. Il porto turistico privato, e sottolineo privato, di Fiumicino di cui si parla, non rientra nella competenza dell’AdSP“.
“Per come è strutturato, il progetto della Fiumicino Waterfront, controllata dalla Royal Caribbean, sembrerebbe ben al di fuori dei confini e delle possibilità stabilite dalla legge 84/94, assodato che la legge italiana non prevede che una iniziativa di tale portata e valenza possa essere intrapresa da privati all’interno di un progetto di porto turistico-diportistico”, sottolinea.
“Ovviamente ricadendo fuori dalle aree di competenza e al di fuori degli strumenti di pianificazione della Adsp, non abbiamo al momento alcun coinvolgimento negli sviluppi di tale iniziativa, che merita d’altro canto la nostra attenzione per le potenziali ricadute, anche operative, rispetto alle attività di Civitavecchia e a quelle del porto di Fiumicino che ricadono invece nella competenza della nostra Adsp”, conclude.
E anche la Regione, secondo quanto riportato in questi giorni da La Repubblica, frena: “La Regione Lazio non ha ancora visionato il progetto e, come già detto in conferenza dei servizi, non è possibile esprimere un parere senza averne tra le mani contenuto e dettagli”, le parole dell’assessore regionale ai Trasporti, Mauro Alessandri.
Nel frattempo, le associazioni sono pronte a dare battaglia: la Fit Cisl, chiede l’apertura di un tavolo regionale per “valutare se il progetto possa avere un impatto negativo su Civitavecchia”, mentre Legambiente si dice “pronta a fare qualunque cosa per bloccare il piano”. Non solo: molte di queste associazioni, assieme ai cittadini, si sono riunite nel comitato “I Tavoli del Porto“, riunitosi sabato scorso in un’assemblea popolare alla quale hanno partecipato centinaia di persone, tra cui molti giovani. E proprio dai ragazzi è arrivato un forte “no” al nuovo porto (leggi qui).
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