Sei Nazioni Under 20, l’Italrugby fa la storia: gli Azzurrini battono l’Inghilterra campione uscente
Risultato storico: 6 a 0 lo score di una partita giocata a ritmi elevati con un’Inghilterrra presa in contropiede dagli Azzurrini velenosi nell’uno-contro-uno
Treviso – Un’Italia feroce nei primi 40 minuti e cinica e resiliente nella seconda frazione confeziona uno dei risultati più storici del rugby italiano, una vittoria sugli inglesi (Campioni uscenti con tanto di Grande Slam) mai avvenuta prima a livello di Sei Nazioni che ha esaltato il pubblico di Monigo e tutto il movimento italiano.
6 a 0 lo score di una partita tiratissima, giocata a ritmi elevati da entrambe le squadre, ma con un’Inghilterrra presa in contropiede da una squadra Azzurra velenosa nell’uno-contro-uno e capace di restare attaccata agli avversari quando le gambe cominciavano a girare meno per la fatica.
La partita
Kick-off e subito il primo biglietto da visita degli Azzurrini, con Lazzarin a placcare duro sulla presa alta inglese. Il XV della Rosa testa la difesa sul doppio fronte, ma la cerniera è buona e costringe al primo fallo gli ospiti, con rimessa laterale guadagnata in zona d’attacco e secondo fallo a favore nel giro di tre minuti. Al 6’ Teneggi sfrutta l’avanzamento inesorabile dei compagni calibrando un cross-kick perfetto per Pani, che però non riesce a trattenere l’ovale: la direttrice di gara torna sul vantaggio non acquisito, Teneggi è preciso ed il primo vantaggio è italiano.
Gli ospiti vanno subito a caccia di una reazione, ma la difesa attorno al breakdown è attenta e non concede spazi, provocando un turn-over che innervosisce le maglie bianche. È un’Italia feroce sull’uno-contro-uno quella che scavallato il 10’ non concede un metro nella propria metà campo agli avversari, che solo al 14’ trovano una rimessa laterale in attacco, con penalty a favore che il capitano Baxter decide di non piazzare tentando la touche vincente: la linea difensiva è però tanto ordinata quanto asfissiante, ed il piano sfuma. L’Inghilterra però se la sente proprio, ritenta lo stesso schema e trova la meta, favorita però da un’ostruzione sull’assist decisivo, correttamente rilevata dalla francese Groizeleau.
I ragazzi di Brunello si galvanizzano, e alla prima mischia chiusa si impongono nettamente costringendo la prima linea in opposizione al fallo. Il pack italiano va che è una meraviglia, al 22’ trova un altro fallo a favore da posizione molto invitante, Teneggi va sicuro sulla piazzola ma l’apertura calcola male la balistica e la palla esce di pochissimo. Monigo spinge, l’Italia risponde con una prestazione iper-aggressiva palla in mano: capitan Ferrari è ovunque e trova metri pestando sulle gambe, forzando una difesa che fatica a leggere gli attacchi avversari e che non riesce ad uscire dal proprio territorio.
Alla mezz’ora è chiaro a tutti, dentro e fuori dal campo, che per quanto visto il 3 a 0 è risultato davvero bugiardo: Brunello chiede ai suoi di tenere alti i ritmi, l’Inghilterra sfrutta una punizione trovando una penaltouche nel cuore dei 22 italiani, con difesa azzurra durissima nel contrasto ad un drive subito smorzato. Il possesso inglese è però saldo in questa fase, l’Italia va in trincea e decide di non cedere, ribaltando la situazione con un paio di interventi che scatenano l’entusiasmo del pubblico trevigiano chiudendo la frazione sul 3 a 0.
Secondo Tempo. Primo attacco inglese, l’Italia assorbe, conquista palla e trova la touche in attacco che i trequarti azzurri trasformano in una serie di percussioni fermate fallosamente, per il penalty appena fuori dai 22 che al 45’ Teneggi questa volta non sbaglia portando lo score sul 6 a 0.
La reazione inglese è furente, la linea veloce sembra trovare il gap giusto ma Mey è decisivo dopo il break e sbroglia con un placcaggio in tuffo decisivo. È però l’Inghilterra a gestire il match ora, con un possesso prolungato gestito sul perimetro stretto dalla mediana: per l’Italia scattano gli straordinari in difesa, con fallo a circa 25 metri davanti ai pali che però Lietchfield non converte stampando l’ovale sul palo di destra.
Ultimo quarto: la pressione inglese è erosiva, ma l’Italia è coraggiosa e non molla, soffrendo e riconquistando metri decisivi, con rimessa laterale trovata a dieci metri dalla meta. Lancio e presa sono impeccabili, l’Inghilterra contrasta fallosamente e Teneggi torna a cercare tre punti pareggiando però il palo preso in pieno dal collega inglese.
Lo staff inglese decide per il cambio completo della mediana, con maggiore fluidità subito trovata sui punti di collisione: per l’Italia si fa davvero dura, lo sforzo difensivo si fa sentire ma l’attitudine rimane buonissima ed il punteggio non si sblocca. Le panchine girano tutti i cambi, la tensione è al massimo con gli ospiti imbufaliti alla ricerca della meta che cambierebbe il destino della gara ed il pubblico non smette un secondo di farsi sentire.
Ultimi minuti, gli inglesi ci credono e trovano una touche sui 40 metri italiani, ma i saltatori azzurri hanno l’occhio della tigre e rubano una palla preziosissima, guadagnando un penalty che tiene i pericoli a distanza. È il momento-chiave, anche gli inglesi capiscono che il risultato sta scivolando via tra le dita e per l’Italia l’ultimo possesso è in cassaforte, prima del calcio liberatorio in tribuna che dà il via alla festa sul fischio finale. (fonte Fir, foto Twitter @Federugby)