Capienza stadi, Costa: “Al 100% entro la fine di marzo”
I dati dei contagi si abbassano e la campagna vaccinale va spedita. Il Sottosegretario alla Salute è ottimista
Roma – Stadi al 100% entro la fine di marzo. E’ la previsione del sottosegretario al ministero della Salute Andrea Costa, a ‘La Politica nel Pallone su Gr Parlamento’.
“I tifosi hanno voglia di tornare allo stadio, i segnali stanno andando nella giusta direzione e confido che presto si possa arrivare al tutto esaurito. I dati fortunatamente continuano ad essere positivi, io credo che già entro la fine del mese di marzo si possa arrivare alla capienza del 100%”, ha affermato Costa.
“Dobbiamo osservare i dati, proseguire nella campagna di vaccinazione, ma possiamo lanciare questo messaggio di speranza. Comprendo la richiesta di Gravina, il calcio ha patito molto in questi anni di pandemia. Riavere gli stadi pieni significa riavere fiducia e un sostegno economico. Dal 1 marzo si tornerà al 75% poi da lì a breve confido si possa arrivare alla capienza del 100%”, ha aggiunto.
La richiesta di Gabriele Gravina ai microfoni di Radio Anch’io sport di Radio1 Rai: “Il 75% è già un passo avanti, ma mi auguro che, vista anche l’involuzione della pandemia, si possa partire con il 100% già a fine mese”.
“Mi auguro che la Lega di Serie A possa concedere qualche giorno a Mancini” per preparare gli spareggi per le qualificazioni ai Mondiali, perché “se l’Italia non si qualificasse sarebbe una brutta pagina per il calcio, nel nostro paese ma anche per il panorama del calcio mondiale”, continua il presidente della Federcalcio.
“Noi dobbiamo qualificarci, siamo nelle condizioni di poterlo fare. Ci siamo complicati la vita da soli – aggiunge- sbagliando quei due rigori, e ora abbiamo due partite importantissime da vincere. L’Italia ha sempre dimostrato che quando è in difficoltà reagisce con grande determinazione”. Il rinvio il 20 marzo? “L’abbiamo già chiesto, è chiaro che il calendario di Serie A sia super intasato, ma ci auguriamo che la Lega possa concedere tempo in più a Mancini”. Fermo restando che “il progetto Nazionale resta vivo e non si esaurisce con la vittoria agli Europei o una mancata qualificazione, si va avanti. Bisogna togliere le ragnatele che in tanti anni si sono formate nel nostro mondo”.
(Fonte Adnkronos)
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