Olimpiadi Invernali, gli azzurri con maggiori medaglie: Fontana 11, Zoeggler 6
Sci alpino, bob, sci di fondo, short track. Tra le discipline in cui l’Italia ha dominato in competizione
Sono 22 gli azzurri dell’Italia Team che vantano la conquista maggiore di medaglie alle Olimpiadi Invernali. storiche le partecipazioni di Alberto Tomba e Manuela Di Centa, come quelle di Stefania Belmondo e Armin Zoeggler. Sci alpino, sci di fondo e slittino. L’Italia ha dominato in quasi tutte le discipline, anche nel bob insieme a Eugenio Monti che collezionò sei allori e sin da Cortina ’56.
Cresce la Nazionale della neve, come quella del ghiaccio e lo fa con Arianna Fontana che ha superato di una medaglia proprio la Belmondo. L’ultima stella e la più grande nell’universo di medaglie vinte. Ieri ha conquistato l’undicesima in carriera e nello short track da poker a Pechino 2022.
Di seguito gli azzurri che hanno in bacheca le medaglie più numerose ai Giochi Invernali
Arianna Fontana (11 medaglie, short track). Pattinatrice di short track. Il primo bronzo arriva a Torino 2006 in staffetta, il secondo nel 2010. L’azzurra fa poi tris a Sochi 2014 e in seguito lo replica a Pyeongchang 2018, dove ottiene il primo oro in carriera nei 500 metri, dove conquista un argento e un bronzo. Si prende poi l’argento in staffetta mista nei 2000 metri e nei 1500 individuali. Porta a casa poi l’oro ancora nei 500 metri.
Stefania Belmondo (10 medaglie, sci di fondo). Fondista di Cuneo e ultima tedofora a Torino 2006, Conquista due ori (la 30 km ad Albertville e la 15 km a Salt Lake City 2002), tre argenti e cinque bronzi. Alle Olimpiadi del 1992 conquistò tre splendide medaglie. Un successo ripetuto a Salt Lake City.
Manuela Di Centa (7 medaglie, sci di fondo). Memorabile l’Olimpiade di Lillehammer, edizione del 1994 in Norvegia. Vinse una medaglia in ognuna delle gare di sci di fondo in programma. Due ori (15 km e 30 km tecnica classica), due argenti (5 km classica e 10 km tecnica libera ad inseguimento) e un bronzo (staffetta), specialità che la vide sul podio pure ad Albertville e a Nagano.
Armin Zöggeler (6 medaglie, slittino). L’unico atleta ad aver vinto in 6 Olimpiadi consecutive in una stessa disciplina singola. Da Lillehammer nel 1994 a Sochi nel 2014, Zöggeler è sempre salito sul podio festeggiando due ori a Salt Lake City e a Torino. Un argento e tre bronzi ai Giochi completano un bottino straordinario che ha in sé anche 6 titoli mondiali, quattro europei e 10 Coppe del Mondo.
Eugenio Monti (6 medaglie, bob). Atleta decorato da Cortina ’56 (due argenti nel bob a due e a quattro) a Innsbruck ’64 (doppio bronzo), soprattutto alle Olimpiadi di Grenoble nel 1968, quando il bobbista azzurro vinse l’oro nel bob a due e a quattro. Soprannominato “Rosso Volante” modello di fairplay, a Monti è stata dedicata la pista olimpica di bob e slittino a Cortina d’Ampezzo.
Silvio Fauner (5 medaglie, sci di fondo). Tra il 1992 e il 1998, festeggiò due argenti nella staffetta e altrettanti bronzi nell’inseguimento con l’ultima conquista a Nagano. Per otto anni è stato direttore tecnico della squadra Nazionale Italiana di sci di fondo, maschile e femminile.
Marco Albarello (5 medaglie, sci di fondo). Numerosi i successi ai Giochi Invernali che regalarono l’oro a Lillehammer con la staffetta composta da De Zolt, Vanzetta e Fauner insieme ad Albarello. Lo stesso aostano nel 1994 conquistò il bronzo nella 10 km, con la staffetta ha centrato due argenti a Nagano ed Albertville, edizione dove fece tris nella 10 km.
Gabriella Paruzzi (5 medaglie, sci di fondo). Cinque Olimpiadi consecutive sul podio, quattro bronzi in staffetta da Albertville a Torino 2006 con una squadra rinnovata. La gioia più grande arriva con l’oro nella 30 km tecnica classica a Salt Lake City. Due anni più tardi vinse in Coppa del Mondo.
Alberto Tomba (5 medaglie, sci alpino). Protagonista assoluto a Calgary ’88 dove trionfò sia nello slalom gigante sia in quello speciale (che portò alla provvisoria sospensione del Festival di Sanremo per trasmetterne l’impresa). Tomba si ripeterà nel gigante con l’oro ad Albertville (il primo a riuscirvi consecutivamente), edizione dove conquistò anche l’argento nello slalom speciale, poi bissato a Lillehammer. Uno dei più grandi specialisti di sempre nelle prove tecniche.
Giorgio Vanzetta (4 medaglie, sci di fondo). L’atleta trentino condivide parte dei traguardi con Albarello e Fauner: su tutti l’oro nella staffetta a Lillehammer ’94. Due i bronzi conquistati ad Albertville nella 50 km e nell’inseguimento oltre all’argento nella staffetta.
Pietro Piller Cottrer (4 medaglie, sci di fondo). Campione del mondo nella 15 km a tecnica libera del 2005, uno dei quattro staffettisti a vincere l’oro nella 4×10 km ai Giochi di Torino. Piller Cottrer festeggiò sempre nel 2006 un bronzo (inseguimento 15 km tecnica classica più 15 km tecnica libera), mentre conquistò due argenti tra Salt Lake City (staffetta) e Vancouver (15 km tecnica libera).
Deborah Compagnoni (4 medaglie, sci alpino). La prima atleta ad aver vinto l’oro in tre edizioni diverse dei Giochi nella storia dello sci alpino. Supergigante di Albertville e Lillehammer fino allo slalom gigante di Nagano. In Giappone vinse anche l’argento nello slalom speciale.
Martina Valcepina (3 medaglie, short track). Protagoniste delle ultime edizioni e sorella della più giovane Arianna. Insieme a lei (e non solo) ha conquistato l’argento a Pechino nella staffetta 2000 metri mista, la terza in tre edizioni consecutive. Sempre in staffetta, aveva vinto un argento a Pyeongchang 2018 e un bronzo a Sochi 2014.
Dominik Windisch (3 medaglie, biathlon). Vanta tre bronzi: staffetta mista a Sochi, poi bissata a Pyeongchang 2018 dove è salito sul podio anche nella 10 km sprint.
Cristian Zorzi (3 medaglie, sci di fondo). Protagonista nella 4×10 km a Torino che valse l’oro con Valbusa, Di Centa e Piller Cottrer. A Salt Lake City conquistò un argento (staffetta 4×10 km) e un bronzo nello sprint 1,5 km tecnica libera.
Isolde Kostner (3 medaglie, sci alpino). Doppio bronzo a Lillehammer in supergigante e discesa libera, disciplina che la premiò con l’argento a Salt Lake City nel 2002. Seconda solo alla Compagnoni per vittorie in Coppa del Mondo (15 contro 16).
Maurilio De Zolt (3 medaglie, sci di fondo). Argento ad Albertville nella 50 km tecnica libera e tedoforo a Torino nel 2006 insieme agli altri staffettisti dell’oro di Lillehammer. Il bilancio di De Zolt ha l’argento di Calgary nella 50 km tecnica libera, specialità dove si confermò proprio nell’edizione del 1992.
Gustav Thoeni (3 medaglie, sci alpino). Vittorie infinite tra Mondiali e Coppa del Mondo per l’iconico sciatore italiano. Ai Giochi invernali ottenne l’oro nello slalom gigante a Sapporo e due argenti nello speciale dal 1972 all’edizione seguente di Innsbruck. Un atleta infinito anche per i primati nazionali e l’estrema abilità tecnica.
Enrico Fabris (3 medaglie, pattinaggio di velocità). Tra gli italiani più medagliati alle Olimpiadi Invernali. A Torino 2006 regalò due ori incredibili (1500 metri e inseguimento a squadre con Anesi, Sanfratello e Donagrandi). Sempre ai Giochi del 2006 conquistò il bronzo nella 5000 metri, divenne il primo oro olimpico azzurro nella disciplina.
Giorgio Di Centa (3 medaglie, sci di fondo). Fratello della fondista Manuela, è stato campione olimpico nella 50 km a Torino e portabandiera italiano a Vancouver 2010. Trionfò nei Giochi del 2006 anche nella staffetta con Valbusa, Piller Cottrer e Zorzi.
Paul Hildgartner (3 medaglie, slittino). Oro nel doppio a Sapporo ’72 e nel singolo a Sarajevo ’84 oltre all’argento a Lake Placid ’80 (singolo). Due volte portabandiera azzurro nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi, ha vinto tre volte nel singolo la Coppa del Mondo.
(foto@Fisg/Facebook)
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