Concessioni balneari a Ostia, il Tar dà torto a Falconi: “I bandi non possono essere revocati”
Il Tribunale amministrativo del Lazio accoglie il ricorso di uno dei vincitori della gara indetta dal M5S e annulla la revoca dei dem
Ostia – Non sarà revocato il bando con cui, alla fine del 2020, l’ex Amministrazione M5S aveva messo a gara 37 delle concessioni balneari di Ostia scadute quell’anno.
L’ha deciso il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso di una delle società vincitrici della gara e annullando la delibera con la quale, a dicembre scorso, Falconi e la sua giunta avevano deciso d’interrompere il percorso avviato dai pentastellati (leggi qui e qui).
“Le spiagge pubbliche devono essere a disposizione dei cittadini e i proprietari delle concessioni devono pagare allo Stato canoni adeguati. Così come nel resto d’Europa andare al mare non deve essere un lusso”, ha commentato l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi.
“Noi anni fa abbiamo messo a bando decine di concessioni demaniali marittime così come chiedeva l’Europa ed ora finalmente, seppure in ritardo, anche il governo sta affrontando questo tema (leggi qui) – scrive su Facebook -. Negli anni scorsi, ad Ostia, abbiamo ripristinato la legalità, abbattuto i chioschi irregolari e addirittura creato una spiaggia pubblica là dove c’era uno stabilimento abusivo”.
“Con questa visione – racconta l’ex Sindaca – avevamo avviato un iter per molti altri stabilimenti sul litorale romano ma la giunta municipale di Ostia appena insediata, lo scorso ottobre, aveva bloccato questa piccola rivoluzione alla quale avevamo dato vita indicendo delle gare pubbliche. Oggi il Tar ci ha dato ragione, ha annullato il provvedimento della nuova giunta municipale di Ostia a guida Pd ripristinando i bandi che noi avevamo indetto per ‘liberare’ le spiagge di Ostia. Da anni ci battiamo per eliminare vecchi privilegi e aprire il settore alla concorrenza. Senza gare, saranno sempre gli stessi a spartirsi le nostre spiagge. La rivoluzione va avanti e non si ferma!”.
“Li avevamo messi in guardia, ma hanno voluto procedere con l’annullamento dei bandi per le concessioni demaniali marittime andando, come da noi sostenuto, contro le norme vigenti, ma il Pd e la sua coalizione ci hanno ignorato con arroganza”, aggiungono i consiglieri municipali Alessandro Ieva, Giuliana Di Pillo e Silvia Paoletti.
“Il presidente Falconi – sostengono – è affiancato da persone che lo stanno mandando alla deriva politicamente, e sarebbe ora che se ne rendesse conto. Per molto meno, nella consiliatura precedente, avrebbero chiesto loro stessi le dimissioni della presidente e dell’assessore competente”.
“Insieme a Virginia Raggi sulla questione spiagge avevamo portato il X Municipio sulla strada della legalità – attacca Paolo Ferrara, consigliere del M5S in Campidoglio -. Cosa può fare il sindaco Gualtieri? Intanto deve togliere subito, come promesso, la possibilità di gestire le spiagge di Roma a Mario Falconi, presidente del Municipio”.
Di tutt’altro avviso il minisindaco, convinto che la sentenza del Tar abbia poco a che fare “con l’atto in sé” e tutto a che vedere “con il fatto che la delibera di giunta non si sia ancora concretizzata in una determina”: “Non siamo riusciti a farlo per una serie di motivi di cui non voglio stare qui a lamentarmi – spiega -, ma adesso la giunta si è riunita e cercheremo di risolvere il prima possibile il problema. Continueremo sulla nostra strada”, avvisa Falconi.
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