La pandemia ha dato una spinta colossale alla pratica del gioco che è simile al tennis da spiaggia
In Italia è padelmania. Lo sport che ha unito il rigore del tennis al divertimento dei racchettoni da spiaggia è esploso nel periodo più difficile per tutti noi. Durante la pandemia, infatti, quando le attività sportive al chiuso o di contatto erano ferme, la possibilità di giocare all’aperto e senza assembramenti ha dato al padel una spinta propulsiva. A confermarlo all’Adnkronos sono i dati raccolti dall’Osservatorio sul Padel relativi al 2021, rispetto all’anno precedente.
Le strutture dove giocare a padel sono cresciute del 125%, passando da 815 a 1.831 in un solo anno, mentre i campi da padel sono aumentati del 155%, da 1.832 a 4.669, con l’incremento maggiore nel Lazio, seguito da Lombardia e Sicilia. In ben 15 regioni ci sono oltre 100 campi (in 7 regioni superano addirittura i 200 campi disponibili), mentre nel 2020 erano appena 5 le regioni italiane con questo rilevante numero di campi dove poter praticare il padel.
Queste cifre viaggiano in parallelo con il notevole incremento dei tesserati Fit (Federazione Italiana Fitness) che secondo le ultime classifiche (del 27 dicembre 2021) raggiungono le 56.465 unità di cui 46.838 uomini e 9.627 donne; dal 2020 al 2021 c’è stato così un aumento di 45.652 tesserati attivi nel padel. Questi sono i praticanti iscritti al Fit, ma ovviamente, se si considerano tutti i giocatori amatoriali, il dato è molto più alto e si stima che siano 800mila gli abituali ed oltre 1,5 milioni gli appassionati di padel in Italia.
Visto il rapido successo di questo sport, sono in tanti coloro che lo praticano solo per passione e per il gusto di provarlo, senza però avere una preparazione fisica adeguata al tipo di movimento e agli sforzi richiesti. E purtroppo infortuni e traumi sono dietro l’angolo, per cui è fondamentale affidarsi ai consigli di esperti per arrivare al meglio sul campo.
“Una delle peculiarità del padel è che si tratta di uno sport adatto a tutti, ma per chi ha intenzione di iniziarlo i principi fondamentali sono quelli della continuità, della frequenza, della progressività e della specificità”, spiega Alfredo Maria Mancini, preparatore fisico della Fit. “Il numero consigliato di sedute è due o tre alla settimana della durata di un’ora ciascuna. Il ripetersi nel tempo degli allenamenti costituisce la condizione necessaria per migliorare le prestazioni, al contrario l’assenza di stimoli allenanti fa regredire le capacità acquisite in precedenza. Le lezioni e le partite devono avere un graduale incremento della quantità e della difficoltà esecutiva. Può essere un’ottima strategia quella di giocare sempre con persone diverse e di variare molto la scelta degli esercizi con il maestro, in quanto una standardizzazione degli allenamenti produce una stagnazione e anche una probabile regressione delle abilità maturate”, precisa Mancini.
“Chi è fuori allenamento dovrà concentrarsi sulle esercitazioni volte a migliorare le capacità organico-muscolari che rivestono nel padel un ruolo di notevole importanza: forza, velocità, resistenza e mobilità articolare. Basti pensare quale influenza abbia la modulazione della forza nell’esecuzione di tutti i colpi, oppure come la resistenza possa rendere più veloci i processi durante il gioco, oppure quanto l’essere rapidi nello spostarsi alla ricerca della palla aumenti le possibilità di scelta tattica o tecnica durante le fasi del gioco. Importante, dunque, è seguire sia un programma di esercizi svolti alla massima velocità esecutiva sia incrementare la resistenza tenendo conto degli aspetti aerobici con esercitazioni prolungate nel tempo ed anaerobici con esercizi di breve durata ma ad alta intensità”, consiglia l’osteopata Antonio Minichiello. (Adnkronos)
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