Caro gasolio, ViviAmo Fiumicino: “Pesca, agricoltura e trasporti in crisi: urgono aiuti concreti a salvaguardia dei settori”
“Il consigliere Mario Baccini, presenterà un proposta di impegno da parte del Comune di Fiumicino, in modo da salvaguardare il nostro tessuto produttivo”
Fiumicino – “Nell’ultimo periodo, stiamo assistendo ad una preoccupante crisi che sta investendo alcune categorie produttive ed economiche, quali autotrasporti, imprese dedite alla lavorazione di particolari prodotti, quali il vetro o le ceramiche, quelle agricole e quelle del settore pesca. Proprio quest’ultima categoria, per la quale Fiumicino è da sempre rinomata per la sua flotta peschereccia, seconda per dimensioni nel Lazio solo a quella di Anzio, ma che la vede al primo posto per quantità di pescato, si è resa protagonista di uno sciopero durato una settimana, per protestare contro il rincaro dei carburanti, che sta mettendo a dura prova le imprese del settore, oltre che verso le disposizioni del Ministero in merito al fermo biologico del 2022, in ottemperanza al recepimento del Regolamento UE 2010/1022, il quale prevede per la pesca demersale nel Mediterraneo, solo 139 giorni di uscita in mare”. Così, in una nota stampa, ViviAmo Fiumicino per il centro studi di Mario Baccini.
“D’altro canto, – spiega il Comitato – anche le imprese agricole del Comune di Fiumicino hanno lanciato un grido di allarme, per l’incidenza dei costi di approvvigionamento energetico e per i carburanti. L’effetto prodotto da tutti questi aumenti, purtroppo, per la maggior parte dei casi, si concretizza con un aumento del prezzo dei prodotti al consumo e, quindi, a scapito dei consumatori finali, determinando anche una minore capacità di spesa e una contrazione dei consumi stessi e specularmente determina una minore capacità reddituale delle imprese dei settori interessati, dove, specialmente nel comparto pesca, il costo dei carburanti sta diventando insostenibile.
Avverso gli effetti negativi determinati dagli aumenti dei costi di gas ed energia elettrica, il Governo Draghi, ha messo a disposizione delle misure di contenimento per attenuare la loro incidenza sui ricavi, attraverso lo strumento del credito d’imposta per il primo e il secondo trimestre del 2022, nella misura del 20% per le imprese energivore e del 15% per quelle gasivore, purché abbiano registrato un aumento del costo di energia di almeno il 30% rispetto al 2019, da portare a compensazione a termine del trimestre di riferimento. Tale misura, che comunque riteniamo non soddisfacente, in quanto gli aumenti vanno ben oltre le percentuali ammesse e che vanno a coprire solo in parte questo aumento, per i quali abbiamo già presentato, come comitato, la proposta di taglio delle accise e delle addizionali regionali (leggi qui), si potrebbe estendere, modulandola con modalità e tempistiche appropriate, per i costi sostenuti per l’acquisto di carburante, elemento essenziale per lo svolgimento di determinate attività, per tutte quelle imprese, per le quali i derivati del petrolio costituiscono la voce principale dei costi d’esercizio, peraltro tutti tracciati da appositi documenti che attestano il periodico rifornimento, rappresentando così, un’ulteriore sostegno economico concreto, oltre al già esistente recupero delle accise sui carburanti stessi”.
“Pensiamo, quindi, alle imprese del comparto pesca ed alla nostra flotta peschereccia locale, – sottolinea ViviAmo Fiumicino – per le quali il costo del carburante ha un’incidenza del 60% del totale dei costi sostenuti, alle nostre imprese agricole, ai vettori privati di linea per il trasporto di persone, ai taxi, agli NCC, tutte categorie facenti parte dell’indotto aeroportuale, tutte già fortemente provate dagli ultimi due anni di pandemia e ancora in difficoltà, senza dimenticare, ovviamente, le imprese dedite al trasporto. Il credito d’imposta, che specifichiamo non essere un finanziamento per le imprese, bensì un mezzo con il quale, portando a compensazione quanto dovuto per IVA, contributi previdenziali, INPS, Ires, è utile ad abbattere le imposte derivanti dall’attività di impresa, è uno strumento molto utilizzato dal Governo Draghi, come i crediti d’imposta legati alla transizione 4.0, che si concretizzano negli investimenti per beni strumentali, in quelli legati alla ricerca e sviluppo e innovazione tecnologica e infine in quelli legati all’innovazione 4.0.
Pertanto auspichiamo che, in un periodo di difficoltà generale come quello che stiamo vivendo, di congiuntura economica internazionale sfavorevole, appesantito dalla guerra Russo-Ucraina, il Governo, oltre all’annunciato taglio delle accise sui carburanti, possa andare incontro ulteriormente alle migliaia di imprese impiegate nei vari settori sopra menzionati, ovviamente non solo locali, ma a tutte quelle che esercitano la loro attività su tutto il territorio nazionale, per salvaguardare sia la redditività, che la loro stessa esistenza, ma anche per scongiurare aumenti troppo significativi dei prezzi di beni e servizi, da esse offerti, che potrebbero determinare pericolose contrazioni dei consumi e scongiurare pericolosi scenari economici, quali la stagflazione”.
“In virtù di queste considerazioni, – conclude il Comitato – così come per la proposta del taglio delle accise e delle addizionali regionali sulle bollette di gas e di energia elettrica, il consigliere Mario Baccini, presenterà un proposta di impegno da parte del Comune, da presentare agli enti competenti, in modo da salvaguardare il nostro tessuto produttivo e anche migliaia di posti di lavoro”.
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