La dichiarazione |
Regione Lazio
/

Lavoro e disabilità, Simeone (FI): “Troppi ostacoli per l’occupazione. Venga rivisto il bando regionale”

22 marzo 2022 | 11:00
Share0
Lavoro e disabilità, Simeone (FI): “Troppi ostacoli per l’occupazione. Venga rivisto il bando regionale”

“E’ un’occasione importante per chi si scontra con troppi limiti e vincoli che ne impediscono il raggiungimento di quella dignità che solo il lavoro può dare”

“Sapere se il presidente Zingaretti e la sua giunta intendano rivedere quanto previsto nell’avviso pubblico per l’avviamento al lavoro delle persone con disabilità presso datori di lavoro pubblici e privati, annualità 2020, e nei successivi, eliminando l’impossibilità di procedere allo scorrimento delle graduatorie. Questo il testo dell’interrogazione a risposta immediata che ho depositato al fine di garantire concretamente il diritto di accesso al lavoro per le persone con disabilità e l’eliminazione dei tanti ostacoli esistenti assicurando l’attuazione di quanto previsto dalla normativa vigente in materia”. Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio Giuseppe Simeone.

“L’interrogazione – spiega il Capogruppo – nasce a seguito della mancata risposta alla nota, nella quale ponevo il medesimo quesito, inoltrata all’attenzione di Zingaretti, dell’assessore Di Berardino e del dirigente di settore. Leggendo l’avviso, infatti, ci siamo resi conto di come la preclusione alla possibilità di scorrere le graduatorie scaturite dal bando rappresentino un limite alle finalità che lo stesso si pone. Questo significa che qualora il datore di lavoro escluda dalle selezioni effettuate alcuni candidati risultati non idonei magari alla mansione cui devono essere inseriti, anziché far leva sulle graduatorie derivate dal bando, procedendo alla richiesta di nuovi candidati ai Centri per l’Impiego, situati nelle posizioni utili a scorrimento della graduatoria dovrà attendere l’emanazione di un nuovo avviso pubblico per quella specifica occasione di lavoro.

Passaggio che, oltre a comportare un ulteriore esborso di denaro pubblico, si traduce per il candidato collocato in posizione utile in graduatoria nell‘ennesimo allungamento dei tempi per accedere ad un posto di lavoro, nell’ennesima speranza delusa e nella esigenza di dover effettuare nuovamente tutte le procedure confidando nella possibilità di ricollocarsi nel bando successivo in una posizione “consona” all’inserimento lavorativo. Ci troviamo, a mio parere, di fronte ad una distorsione stessa di quanto la legge si prefigge, che sta nell’offrire un’opportunità di lavoro alle persone con disabilità, nonché ad un deterrente rispetto a tali avvisi che non fa che alimentare un esercito di scoraggiati in continua espansione. Ci troviamo di fronte ad un’occasione importante per chi si scontra con troppi limiti e vincoli che ne impediscono il raggiungimento di quella dignità che solo il lavoro può dare. La legge concepisce l’inserimento lavorativo come una opportunità di autorealizzazione e uno strumento di inclusione sociale mettendo in comunicazione domanda e offerta di lavoro, favorendo la valorizzazione delle abilità delle persone e l’individuazione degli strumenti di inserimento personalizzato nei luoghi di lavoro. Tuttavia i dati dimostrano come nel Lazio, stando quanto rilevato dai sindacati e dalle associazioni di settore, 15mila posti che dovrebbero essere destinati ai disabili risultano ancora scoperti. La crisi pandemica ha senz’altro aggravato questo stato di necessità, colpendo le fasce più deboli e rimettendo in discussione il diritto al lavoro come un diritto residuale”.

“In questo scenario, segnato da numerose difficoltà di soluzione ed implicazioni in termini di inclusione economica e sociale, – conclude Simeone – appare evidente che gli strumenti messi in atto di avviamento al lavoro delle persone con disabilità per come sono strutturati, presentano evidenti limiti e “da soli” non bastano a dare risposta alle molteplici domande che provengono da questo mondo. In quest’ottica ci auguriamo che la risposta all’interrogazione sia positiva. Solo in questo modo l’ennesima barriera potrà essere abbattuta”.
Il Faro online – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Regione Lazio