Ancora Ufo dalla Sardegna, avvistato un “disco volante” in provincia di Oristano
A Mogoro un avvistamento che a prima vista sembra differente dagli altri dell’ondata sarda
Questa volta il caso in questione sembrerebbe essere diverso dagli altri che si sono susseguiti nella regione nei giorni scorsi (leggi qui). Non capita tutti i giorni di ricevere testimonianze che fanno riferimento ad una forma discoidale che non sia semplicemente un cerchio di luce (troppo spesso dovuto in realtà ad una fonte luminosa che gira ad alta velocità, ad esempio se posizionata sulle pale di un elicottero).
Il fatto si è svolto così: il 13 marzo scorso verso le ore 18:30 a Mogoro, in provincia di Oristano, nella casa situata in campagna il testimone principale mentre si trova sul balcone a fumare, nota un “disco illuminato con luci rosse attorno” fermo verso le campagne a circa 5 chilometri di distanza, tra Gonnostramatza e Collinas. il disco scompare dopo pochi secondi, poi dopo altri 3-4 secondi ricompare fermo nello stesso punto ed emette un fascio di luce bianca verso terra per una durata di 2-3 secondi, infine, sembra partire velocemente lasciando una scia e sparendo dalla vista, nonostante il testimone avesse una visuale aperta di diversi chilometri.
Dal racconto non si riesce però a capire se il disco sia stato completamente illuminato (come un piatto “solido”) o se si sia percepita la forma circolare solo dal fatto che le luci siano state tutte intorno, come una circonferenza illuminata, senza altri colori al suo interno. Infatti viene aggiunto della descrizione il fatto che non ci sia stata una variazione del colore, a parte l’emissione del raggio luminoso bianco (il quale sembrava una potente fotoelettrica che stava illuminando il terreno sottostante).
Ecco, quindi, la differenza sostanziale con gli altri avvistamenti sardi: innanzitutto la zona. Non più nel sud della regione (nelle vicinanze di Cagliari e dell’aeroporto militare di Decimomannu) e, fatto interessante, il colore del tutto diverso: rosso invece di blu/azzurro. Ci sono poi altre diversità nella dinamica, a cominciare dalla partenza veloce con scia, forse luminosa, lasciata dall’oggetto (non c’era la Luna e l’oscurità della sera ha messo di certo in risalto quella scia). La dimensione angolare stimata non è così grande, essendo valutata pari a quella del pianeta Venere, per cui non ci aiuta ai fini del tentativo di identificazione. Però, qualcosa di importante il testimone ce lo riferisce all’ultimo, ovvero che il fenomeno è terminato dirigendosi verso ovest. Cosa c’è ad ovest rispetto Mogoro? C’è Capo Frasca, zona militare, con il suo poligono, l’eliporto e la base della 123esima Squadriglia Radar Remota. C’è, quindi, una correlazione tra l’avvistamento di Mogoro e quelli dell’ondata di cui abbiamo parlato le settimane scorse, tutti avvenuti nelle vicinanze di zone militari importanti in questi tempi di guerra, dove si presume si svolgano esercitazioni e controlli, forse per evitare pericoli per le infrastrutture stesse. Siamo consapevoli che questo tipo di considerazioni potrebbero portare a dichiarazioni del genere “gli alieni ci spiano e controllano per evitare che ci autodistruggiamo con le bombe atomiche”, ma non è quello il dubbio che viene a noi, che siamo più interessati ad un lavoro di analisi razionale delle testimonianze.
Cisu – Centro Italiano Studi Ufologici
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