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Malta, la preghiera del Papa nella grotta di San Paolo: “No a parole vane sull’accoglienza”

3 aprile 2022 | 08:37
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Malta, la preghiera del Papa nella grotta di San Paolo: “No a parole vane sull’accoglienza”

Nella grotta dove l’Apostolo trovo rifugio, Francesco prega affinché tutti, credenti e società civile, si impegnino ad accogliere il prossimo “non con parole vane” ma con gesti concreti che facciano riconoscere in chi è “sbattuto sulle rocce di una riva sconosciuta” i nostri fratelli

dall’inviato a Malta – Se la prima giornata del Viaggio Apostolico a Malta di Papa Francesco, il 36mo del suo pontificato, è stata caratterizzata da condanne contro la guerra nell’est Europa (leggi qui) e dall’invito rivolto alla società civile (leggi qui) e alla Chiesa (leggi qui) a tenere aperte le porte del cuore per accogliere il prossimo, tema predominante di questo secondo e ultimo giorno nell’isola è la preghiera.

Ed è proprio all’insegna della preghiera che ha inizio il calendario di appuntamenti del Santo Padre. Dopo aver ricevuto in privato, nella Nunziatura Apostolica di Rabat, i gesuiti, Francesco si sposta nella basilica dedicata a San Paolo, situata appena al di fuori dalle mura di Medina, ed eretta sulla grotta dove, secondo la tradizione, è il luogo in cui l’apostolo ha soggiornato nel 60 dopo Cristo, in seguito al naufragio, a causa di una terribile tempesta, della nave che lo stava portando a Roma. Con lui c’era anche Luca, l’evangelista, che narra gli eventi negli Atti degli Apostoli (27, 21- 44; 28, 1-11).

San Paolo rimase a Malta tre mesi, predicando, battezzando e guarendo malati. È con lui che il cristianesimo arriva nell’isola. Oggi, alla grotta di San Paolo si accede dalla chiesa a lui dedicata attraverso una scalinata. L’antico luogo di culto conserva ancora le pareti rocciose, alternate ad elementi architettonici in stile barocco. Alle pietre e alla terra della grotta sono state riconosciute virtù miracolose, mentre una lapide del 1743 attesta che per prodigio,
nonostante il prelievo in notevoli quantità, il sito conserva da sempre il medesimo stato.

La grotta era già stata visitata da Giovanni Paolo II il 27 maggio del 1990 e da Benedetto XVI il 17 aprile del 2010, in occasione del 1950.mo anniversario del naufragio di San Paolo.

Ora è la volta di Francesco, accolto da una folla festante radunatasi nel piazzale antistante la chiesa, addobbata a festa con drappi, luci, fiori e stendardi. Il sagrato è un trionfo di colori, dove il bianco, il giallo e il rosso (i colori delle bandiere del Vaticano e di Malta) la fanno da padroni alternandosi a drappi con stemmi araldici e immagini sacre.

Il Pontefice saluta i maltesi e  scende nella grotta. Qui sosta in silenzio orante. Sullo sfondo la statua dell’Apostolo della Genti. Come da tradizione, accende (e lascia a ricordo della visita) una lampada votiva. Quella donata da Papa Bergoglio è a stelo, fusa in ottone argentato (alto 120 cm), con un piedistallo a tre fasce sulle quali è inciso “PAX” in
rilievo. Lo stelo cilindrico con nodo, al di sopra del piedistallo, riporta una medaglia con lo stemma di Papa Francesco. Il paracera, nella parte alta, è fuso con tre vele che fungono da porta lampada.

Quindi recita la preghiera composta appositamente per l’occasione. Una preghiera che è anche un nuovo appello all’accoglienza di “quanti lottano tra le onde del mare, sbattuti sulle rocce di una riva sconosciuta”. “Fa’ che la nostra compassione – continua il Pontefice – non si esaurisca in parole vane, ma accenda il falò dell’accoglienza, che fa dimenticare il maltempo, riscalda i cuori e li unisce: focolare della casa costruita sulla roccia, dell’unica famiglia dei tuoi figli, sorelle e fratelli tutti”.

Dopo la preghiera, Bergoglio firma il Libro d’Onore e, mentre attraversa la chiesa di San Publio, all’interno della Basilica, saluta 14 leader religiosi, presenti all’evento. Quindi l’ingresso nella basilica, dove sono riunite duecento persone, tra malati e assistiti dalla Caritas. Francesco li saluta, stringe mani, ascolta le loro storie, riceve in dono medagliette, lettere e disegni. Sosta poi in preghiera davanti al Santissimo e, prima di dare la benedizione, recita la Preghiera della misericordia

O Dio, la tua misericordia è infinita
e inesauribile il tesoro della tua bontà:
accresci benigno la fede del popolo a Te consacrato,
perché tutti comprendano con sapienza
quale amore li ha creati,
quale Sangue li ha redenti,
quale Spirito li ha rigenerati.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Il Papa saluta la folla e i tanti bimbi che lo acclamano con bandierine bianche e gialle. Un ragazzo gli regala la maglia del Rabat, la squadra di calcio locale, con sopra la scritta “Frangisku”. Quindi il trasferimento in auto al Piazzale dei Granai di Floriana, cittadina a pochi passi da La Valletta, per la Celebrazione Eucaristica. Di seguito il testo completo della preghiera recitata dal Pontefice nella grotta di San Paolo.

Preghiera nella grotta

Dio di misericordia,
nella tua mirabile provvidenza
hai voluto che l’Apostolo Paolo
annunciasse il tuo amore agli abitanti di Malta,
i quali non ti conoscevano ancora.
Egli ha proclamato loro la tua parola
e ha guarito le loro infermità.
Salvati dal naufragio,
San Paolo e i compagni di viaggio
trovarono qui ad accoglierli
gente pagana di buon cuore,
che li trattò con rara umanità,
rendendosi conto che avevano bisogno
di rifugio, di sicurezza e di assistenza.
Nessuno conosceva i loro nomi,
la provenienza o la condizione sociale;
sapevano soltanto una cosa:
che avevano bisogno di aiuto.
Non c’era tempo per le discussioni,
per i giudizi, le analisi e i calcoli:
era il momento di prestare soccorso;
lasciarono le loro occupazioni
e così fecero.
Accesero un gran fuoco,
e li fecero asciugare e riscaldare.
Li accolsero con cuore aperto
e, insieme con Publio,
primo nel governo e nella misericordia,
trovarono per loro un alloggio.
Padre buono,
concedi a noi la grazia di un buon cuore
che batta per amore dei fratelli.
Aiutaci a riconoscere da lontano i bisogni
di quanti lottano tra le onde del mare,
sbattuti sulle rocce di una riva sconosciuta.
Fa’ che la nostra compassione
non si esaurisca in parole vane,
ma accenda il falò dell’accoglienza,
che fa dimenticare il maltempo,
riscalda i cuori e li unisce:
focolare della casa costruita sulla roccia,
dell’unica famiglia dei tuoi figli,
sorelle e fratelli tutti.
Tu li ami senza distinzione
e vuoi che diventino una cosa sola
con il tuo Figlio, Gesù Cristo, nostro Signore,
per la potenza del fuoco mandato dal cielo,
il tuo Spirito Santo,
che brucia ogni inimicizia,
e nella notte illumina il cammino
verso il tuo regno di amore e di pace.
Amen. 

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
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