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Kiev smentisce: “Mariupol non è caduta”. Mosca minaccia: “Sterminiamo chi resiste”

17 aprile 2022 | 16:48
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Il Ministero della Difesa russo: “Il regime nazionalista di Kiev, stando a intercettazioni radiofoniche, ha proibito i negoziati sulla resa. In caso di ulteriore resistenza, tutti saranno eliminati”

Kiev – Mariupol al centro dei combattimenti nel 53° giorno di guerra tra Ucraina e Russia. “Mariupol non è caduta”, ha affermato, intervistato oggi da Abcnews, il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, aggiungendo che i militari ucraini continuando a controllare alcune parti della città. Oggi il ministero della Difesa russo ha minacciato l'”eliminazione” di tutti i combattenti di Kiev che ancora resistono nella città assediata, essendo scaduto l’ultimatum che chiedeva la loro resa. I soldati ucraini erano stati esortati “a deporre volontariamente le armi e ad arrendersi per salvare le loro vite” tuttavia, ha aggiunto il ministero russo, “il regime nazionalista di Kiev, stando a intercettazioni radiofoniche, ha proibito i negoziati sulla resa. In caso di ulteriore resistenza, tutti saranno eliminati”.

Il ministero della Difesa ha affermato che dozzine di strutture militari nell’Ucraina orientale erano state distrutte negli ultimi attacchi russi. Questi includevano depositi di carburante e munizioni intorno a Severodonetsk, Kremmina e in altre città nelle regioni di Luhansk e Donetsk. Ha anche affermato che il sistema di difesa aerea russo ha abbattuto 10 veicoli aerei senza pilota ucraini nella regione del Donbass.

Mosca afferma che le sue forze speciali hanno liberato ostaggi nella moschea turca di Mariupol. “Un’operazione speciale per liberare ostaggi, che erano trattenuti nella moschea turca dai nazisti ucraini, è stata condotta il 16 aprile durante le azioni offensive per liberare Mariupol e su richiesta del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan”, ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo, il general maggiore Igor Konashenkov, secondo quanto riporta la Tass. Secondo Konashenkov nell’operazione sono stati uccisi 29 militanti, compresi “mercenari stranieri”. “Gli ostaggi, che sono cittadini di uno dei Paesi della Comunità degli Stati indipendenti, sono stati liberati e trasferiti in una località sicura”, ha aggiunto. (fonte Adnkronos)