Termovalorizzatore a Roma, il M5S insorge: “Progetto antistorico”
I consiglieri Ferrara, De Santis, Diaco e Meleo contro Gualtieri: “Che fine hanno fatto le promesse ambientaliste e green annunciate in campagna elettorale?”
Roma – E’ bufera sulla decisione del sindaco Roberto Gualtieri di realizzare un termovalorizzatore a Roma (leggi qui).
“Per coprire i problemi di Roma e i rifiuti che rimangono in questi giorni per la strada Gualtieri decide di spararla grossa – hanno commentato i consiglieri capitolini del M5S Paolo Ferrara e Antonio De Santis -. La posizione del Movimento 5 Stelle in Regione è chiara e nettamente contraria, per cui non capiamo in che modo il sindaco Gualtieri possa realizzare a Roma un mostro da 600mila tonnellate che dovrebbe chiudere, a suo dire, il ciclo dei rifiuti all’interno della città.
“Il Piano Rifiuti della Regione Lazio – spiegano Ferrara e De Santis – non prevede l’installazione di nuovi inceneritori: stiamo parlando di un vincolo che vale per tutti i territori del Lazio, compresa Roma. L’idea di Gualtieri di realizzare un inceneritore non è dunque fattibile e non troverà mai il consenso del M5S regionale che, lo ricordiamo al sindaco e alla sua assessora Alfonsi perché forse se lo sono dimenticato, è parte integrante della maggioranza che sostiene il presidente Zingaretti. Un siffatto inceneritore con la transizione ecologica e con l’Agenda 2030 non ha proprio nulla a che fare: il Sindaco riponga subito nel cassetto delle gaffe questa idea e vada oltre”.
Parole cui fanno eco quelle del consigliere capitolino Daniele Diaco e della capogruppo del M5S in Campidoglio Linda Meleo: “Tutto il mondo ambientalista e sindacale è in rivolta per la scelta antistorica dell’inceneritore su Roma e noi raccogliamo il loro sgomento: nell’epoca di Greta Thunberg, dei ragazzi di Fridays for Future e degli obiettivi della Cop26 per arrivare a drastici abbattimenti delle fonti inquinanti entro il 2030 la decisione della giunta Gualtieri arriva in piena controtendenza nella lotta ai cambiamenti climatici. Invece di puntare alle fonti rinnovabili, si punta sull’incenerimento: metodi anacronistici, miopi, frutto di una visione vetusta e passatista tipica della peggiore classe dirigente di questo Paese”.
“Insomma, invece di puntare forte e con coraggio sulla nuova impiantistica, sulla ricerca e sull’innovazione per costruire impianti a zero scarti e che puntino al pieno riutilizzo e al riciclo delle materie come accade dappertutto in Europa, si condanna Roma almeno per i prossimi trent’anni, come già accaduto in passato con la discarica di Malagrotta, a essere dipendente dall’incenerimento. Che fine hanno fatto – attaccano Diaco e Meleo – le promesse ambientaliste e green annunciate da Gualtieri e Alfonsi in campagna elettorale? Il sindaco e la sua assessore inceneriscono, è proprio il caso di dire, le speranze di ecosostenibilità della Capitale d’Italia, perseverando nell’idea sbagliata e contro ogni logica che le risorse del Pianeta siano infinite”.
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