Wembley, magia finita: l’Argentina umilia l’Italia e vince la Finalissima
La formazione di Scaloni vince così la terza edizione del trofeo, una sfida che tornava ad essere disputata a 29 anni di distanza dall’ultima volta: in quel caso ad aggiudicarsi la vittoria era stata proprio l’Argentina, nel 1993 per 5-4 ai rigori contro la Danimarca
Londra – Magia finita. A Wembley l’Italia di Mancini, proprio lì dove aveva sollevato il trofeo che l’ha incoronata regina d’Europa, crolla sotto i colpi di Messi e compagni. L’Albiceleste si aggiudica così la “Finalissima 2022″imponendosi sugli Azzurri per 3 a 0 grazie alle giocate di Messi e ai gol dell’interista Lautaro Martinez, di Di Maria, inseguito dalla Juventus, e nel finale di Pauolo Dybala da poco entrato. La formazione di Scaloni vince così la terza edizione del trofeo, una sfida che tornava ad essere disputata a 29 anni di distanza dall’ultima volta: in quel caso ad aggiudicarsi la vittoria era stata proprio l’Argentina, nel 1993 per 5-4 ai rigori contro la Danimarca.
Così in campo
L’Italia non punge in avanti, né con Belotti né con Scamacca e sbanda dietro. Il ct azzurro in avvio schiera in avanti l’attaccante del Torino con Bernardeschi e Raspadori a supporto, mentre l’Argentina manda in campo tutto il proprio arsenale offensivo, con Messi, e Di Maria ad innescare Lautaro Martinez. Dybala e Papu Gomez in panchina. La gara è anche l’ultima con la maglia della Nazionale Italiana per Giorgio Chiellini.
Il rientro di Spinazzola e l’addio in azzurro di Chiellini
Con la presenza di oggi, capitan Chiellini aggancia Daniele De Rossi a quota 117 presenze con l’Italia, meno solo di Gianluigi Buffon (176), Fabio Cannavaro (136) e Paolo Maldini (126). Prima degli inni nazionali Giorgio Chiellini ha ricevuto un premio dal presidente della Figc Gabriele Gravina per celebrare la sua carriera con la maglia Azzurra, mentre Marco Tardelli e Javier Zanetti hanno presentano la coppa ai 90mila spettatori di Wembley. Toccante omaggio in memoria di Paolo Rossi e Diego Armando Maradona.
Il match odierno, al di là del risultato, segna anche un altra data importante. Dopo esser tornato in campo già con la Roma e aver sollevato al cielo la Conference League, Leonardo Spinazzola ritrova l’azzurro ad 11 mesi di distanza dal terribile infortunio al tendine d’Achille, rimediato il 2 luglio 2021 nei quarti degli Europei contro il Belgio. L’ultima immagine del laterale romanista a Wembley era stata quella dopo il trionfo contro l’Inghilterra, con le stampelle ma con un grande sorriso stampato sul volto a far festa insieme ai compagni di nazionale. Dopo il calvario, ora Spinazzola può tornare a tutti gli effetti protagonista anche in azzurro.
Il match
La prima conclusione della partita è tentata subito da Di Maria, che cerca di sorprendere Donnarumma con un tiro da lontanissimo che però non crea problemi all’estremo difensore azzurro. Al 12’ arriva il primo tiro della gara per gli azzurri con Jorginho che trova Raspadori tra le linee, ma la conclusione dal limite dell’attaccante del Sassuolo è centrale e Emiliano Martínez può bloccare. La migliore occasione per l’Italia arriva al 20’ con Bonucci che trova Bernardeschi con un gran lancio da dietro: l’esterno azzurro cerca Belotti al centro ma il centravanti viene anticipato a pochi passi dalla porta e la palla finisce in corner.
Sfumata l’occasione l’Argentina passa: al 28’ Bernardeschi perde palla sulla trequarti e Messi si invola verso l’area azzurra, entra in area superando Di Lorenzo e mette in mezzo per Lautaro Martinez che appoggia in rete da due passi. Gli azzurri provano a reagire al 30’ con un gran destro da fuori di Barella che impegna Emiliano Martínez in tuffo. Poi al 46’ in contropiede Di Maria trafigge ancora Donnarumma in uscita con un bel tocco sotto su un servizio di Lautaro Martinez. Ad inizio ripresa Mancini cambia e inserisce Scamacca, Lazzari e Locatelli al posto di Belotti,
Chiellini e Bernardeschi. L’Italia cerca di organizzare il gioco ma rischia l’imbarcata.
Al 56’ Bonucci dopo una finta appoggia dietro per Donnarumma, ma sbaglia la misura del passaggio e rischia di infilare il proprio portiere. L’estremo difensore azzurro riesce a recuperare la posizione e ad allontanare il pallone a pochissimi centimetri dalla linea di porta. Al 59’ gli azzurri provano a rendersi pericolosi ma il tiro di Locatelli non impensierisce Martínez. Le molte assenze non permettono a Mancini di cambiare la squadra ma anche il ct non riesce ad incidere con i cambi complicando ancora di più le cose.
Al 60’ giocata spettacolare di Di María che effettua un grandissimo stop al volo su un lancio di Romero che taglia il campo da parte a parte, punta Emerson, rientra sul sinistro e fa partire un gran tiro a giro indirizzato sotto l’incrocio del secondo palo, solo un miracoloso intervento di Donnarumma gli nega la doppietta. Il numero 11 dell’Albiceleste ci riprova poco dopo con un tiro al volo da calcio d’angolo ma il portiere azzurro respinge.
L’Italia non riesce a trovare il passaggio giusto e rischia ancora al 63’: ancora una palla recuperata sul tentativo di uscita di Emerson, Messi entra in area da destra e con l’esterno del piede sinistro trova Lo Celso, la cui conclusione finisce sull’esterno della rete. Messi in cattedra e ingaggia una sfida personale con Donnarumma, suo compagno al Psg, che riesce a respingere due conclusioni ravvicinate del numero 10.
Al 78’ buona manovra dell’Italia che torna a creare in zona offensiva, con Barella che serve Scamacca ma l’attaccante con un tocco sotto manda il pallone dio poco sopra la traversa ma era in posizione di fuorigioco. Al 94’ l’Italia subisce anche il tris con una rete in contropiede di Paulo Dybala appena entrato. Gli azzurri chiudono mestamente la sfida apparsi in difficoltà fisica oltre che tecnica e tattica. (fonte Adnkronos, foto Twitter @Vivo_Azzurro)