Fiumicino, mamma sola con due figli a rischio sfratto. Il sindacato: “E il Comune resta in silenzio”
L’Unione Inquilini punta il dito contro Montino, Fortini, Colonna e Calicchio: “Si sono rifiutati di intervenire e fornire risposte adeguate”
Fiumicino – Ha ancora un tetto sopra la testa la mamma sola con due figli a carico, di cui uno minorenne, che vive a Fiumicino. In queste ore, sostenuta dal sindacato “Unione Inquilini”, le è stato rinviato lo sfratto. L’ufficiale giudiziario, d’accordo con la proprietà, voleva procedere all’esecuzione nonostante il Tribunale di Civitavecchia non si fosse ancora espresso sull’istanza di sospensiva presentata dal sindacato, in seguito all’accoglimento del ricorso presentato presso il Comitato Onu per i diritti Civili, Sociali, Economici e Culturali.
Poi l’accusa: “Segnaliamo – si legge in un comunicato – che in merito alla situazione di questa famiglia, così come di tante altre sul nostro territorio, il Comune di Fiumicino nella persona del sindaco Montino, dell’assessore alle Politiche Sociali Colonna, del Presidente della Commissione sociale Fortini e l’assessore con delega all’Ater Calicchio, si sono rifiutati di intervenire e fornire risposte adeguate al nucleo che rappresentiamo, nonostante il nostro sindacato abbia tentato fino all’ultimo minuto un’interlocuzione, al fine di garantire un passaggio da casa a casa alla famiglia in questione”.
“Segnaliamo inoltre che l’ufficio competente dei Servizi Sociali, che segue la famiglia dal 2015, nel precedente accesso aveva chiesto un rinvio dell’esecuzione al fine di aprire un’istruttoria sulla condizione del nucleo, un procedimento che mai si è concluso e del quale non abbiamo più avuto notizia. Ci chiediamo, inoltre, come sia possibile che la famiglia in questione risulti essere quarta in graduatoria per assegnazione di una casa popolare dal 2021 e ad oggi nessuna comunicazione sia pervenuta nel merito”, prosegue la nota del sindacato.
“Crediamo che a fronte di un’emergenza sociale sempre più complessa e diffusa, le istituzioni competenti debbano dimostrare di avere il coraggio e gli strumenti per farsi carico di queste situazioni, e che non possano rifiutare le chiamate degli attivisti e negare le richieste di incontro, scaricando il costo di questa situazione sugli inquilini e sulla proprietà. Questo atteggiamento dimostra solo un’incapacità di amministrare il territorio e i bisogni dei cittadini più fragili e, davanti a questo, le dimissioni sarebbero d’obbligo per qualunque amministratore che si rispetti”, il commento di Emanuela Isopo, dell’Unione Inquilini
“Andremo avanti nella difesa del diritto alla casa su tutti i territori dove questi vengano negati, nel caso della mamma sola con due figli aggiorneremo nelle prossime ore il Comitato Onu su l’atteggiamento della Pubblica Amministrazione e sull’inosservanza dei patti ratificati dall’Italia da parte del sindaco Montino che dovrà rispondere e relazionare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la sua totale assenza”, conclude Isopo.
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