Nel 2025 un Giubileo “smart”: Vaticano al lavoro per accogliere (anche) “pellegrini digitali”
Vaticano e Campidoglio avviano la macchina organizzativa mentre viene presentato il logo del Giubileo che ha come motto “Pellegrini di Speranza”. In autunno sarà online il sito (tradotto in dieci lingue) con una prima bozza di calendario degli eventi
Città del Vaticano – Si è messa in moto la macchina organizzativa del Giubileo. Vaticano e Campidoglio hanno avviato già da qualche mese un costante dialogo per preparare la città di Roma all’evento per il quale si prevedono milioni di pellegrini. L’apertura della Porta Santa è fissata per dicembre 2024. E mentre il Comune di Roma, assieme a Regione e Governo iniziano i progetti dei cantieri per una meglio fruizione della Capitale, il Vaticano svela il logo dell’Anno Santo e i primi eventi e il lavoro pastorale che farà in questi due anni con le Diocesi di tutto il mondo.
“La celebrazione di un Giubileo ordinario prevede una preparazione che richiede anni per l’impegno che un simile evento comporta”, ha spiegato mons. Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, nel corso della conferenza stampa svoltasi nella Sala Regia del Palazzo Apostolico, alla presenza del sindaco Gualtieri e del governatore Zingaretti.
A loro si è rivolto il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, che nel suo saluto introduttivo ha mandato un chiaro messaggio alle Istituzioni italiane: “Pellegrini di speranza è il motto scelto per questo Giubileo, ma è anche un contenuto da sperimentare. Prima la pandemia ora la guerra alle porte dell’Europa sembrano obbligare la Chiesa a tenere fisso lo sguardo sulla virtù della speranza che, non a caso è definita una virtù teologale. La speranza ci richiama tutti ad essere costruttori di un mondo migliore, come ha scritto il Papa. E l’Anno Santo sarà una bella opportunità che è offerta all’Italia e a Roma che accoglieranno i pellegrini per un momento sì di fede ma anche di ammirazione di bellezza e di cultura”.
“In questi anni di preparazione – ha aggiunto il presule – è necessario fornire le Chiese particolari sparse nel mondo di strumenti in grado di favorire la pastorale per esprimere al meglio lo slancio dinamico necessario perché il Giubileo possa essere un vero evento ecclesiale in grado di sostenere la fede ed essere prodromo per l’evangelizzazione”. Per questo, secondo il desiderio di Papa Francesco, in questi due anni che ci separano dal Giubileo la Chiesa dovrà focalizzarsi su due tematiche particolari: il 2023 sarà dedicato alla “riscoperta” dei temi fondamentali delle quattro Costituzioni del Concilio Vaticano II (di cui il prossimo 11 ottobre si celebrerà il 60° anniversario della sua apertura), mentre il 2024 sarà un anno dedicato alla preghiera “in modo da creare un contesto favorevole al Giubileo e permettere che i pellegrini possano prepararsi a questo evento, che è anzitutto spirituale, in modo coerente ed efficace”.
Questi due anni, ha sottolineato Fisichella, “servono anche per rendere Roma e l’Italia una città e un Paese che ancora una volta può mostrare il meglio di sé con la sua tradizione di accoglienza che nel corso dei secoli l’ha resa patria communis“. Ma non solo: “Ogni Anno Santo nella storia della Chiesa assume il suo pieno significato quando è inserito nel contesto storico che l’umanità vive e soprattutto quando riesce a leggere i segni delle ansie e angosce unite alle aspettative che le persone percepiscono. La fragilità sperimentata in questi ultimi anni, insieme alla paura della violenza delle guerre, non fa che rendere paradossale la condizione umana: da una parte sente forte la potenza della tecnica che determina le giornate in maniera preponderante; dall’altra si ritrova spesso incerta e confusa sul proprio futuro. È da qui che è sorta immediata l’urgenza di vivere il prossimo Giubileo alla luce della speranza”.
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Ecco perché “Pellegrini di speranza” è il motto scelto per l’occasione. Del resto, ha precisato il vescovo, “lo scenario simbolico del Giubileo attinge dalla realtà in cui si innesta, ne coglie i colori e le sfumature di senso, parla la lingua dell’uomo contemporaneo e ne interpreta le forme essenziali. Stiamo muovendo i primi passi nella cultura digitale. Le giovani generazioni sono i figli di questo nuovo mondo che porta con sé prospettive talmente audaci da apparire ancora fantascienza, insieme a grandi limiti che minano le storiche conquiste di verità e libertà creando un nuovo paradigma antropologico”.
Quindi il Vaticano è al lavoro per far sì che il prossimo Giubileo sia “smart”: “L’Anno Santo non può esimersi dall’entrare in questa cultura e per questo stiamo studiando come comunicare in maniera fattiva e diretta assumendo le conquiste che la scienza e la tecnica mettono nelle nostre mani. Si dovrà consentire a milioni di utenti di diventare pellegrini anche attraverso il digitale e muoversi per i cammini cogliendo la bellezza e la sacralità del momento attraverso la ricezione di notizie che mentre consente di fare memoria di secoli di storia obbliga comunque a rimanere radicati al presente con l’impegno che questo richiede”.
Dopo l’estate sarà disponibile il sito ufficiale del Giubileo con la relativa app. Entrambi rappresenteranno uno strumento per aiutare i pellegrini a vivere al meglio gli eventi proposti, facilitando l’esperienza spirituale e culturale della città di Roma. Il portale del Giubileo conterrà infatti, oltre all’importante Carta del Pellegrino, notizie, cenni storici, informazioni pratiche, servizi e strumenti multimediali, in dieci lingue e con un alto livello di accessibilità per le persone disabili, al servizio del pellegrino.
Giubileo per “categorie”
Già da oggi è possibile comporre un elenco di “grandi eventi” che richiedono fin d’ora una specifica preparazione perché vanno ad aggiungersi a quelli quotidiani e delle singole diocesi. Un primo schema è possibile comporlo intorno a queste categorie: Famiglie, Bambini, Giovani, Movimenti e Associazioni, Anziani, Nonni, Disabili, Sport, Malati e Sanitari, Università, Mondo del lavoro, Cori e Corali, Confraternite, Sacerdoti, Persone Consacrate, Cattolici orientali, Catechisti, Poveri, Carcerati e molto altro che risponderà alle richieste ed esigenze delle varie categorie. “Questi eventi – ha precisato Fisichella – non sono la Giornata Mondiale della Gioventù o l’Incontro Mondiale delle Famiglie. Questo tipo di evento ha vita a parte. Nel 2025 non sarà quindi una Gmg ma il Giubileo dei Giovani, poi il Giubileo delle Famiglie, e così via Il calendario sarà pronto entro l’anno in modo da poter consentire un’organizzazione tempestiva.
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