Giochi del Mediterraneo, da Orano a Taranto 2026: all’Italia la Bandiera a 3 cerchi
Malagò: “Onore e onere per il nostro Paese. All’Italia il migliore augurio anche per il 2026″
L’Algeria saluta i Giochi del Mediterraneo e passa il testimone all’Italia. Allo Stadio Olimpico di Orano, teatro della cerimonia di chiusura, cala il sipario sulla 19esima edizione dei Giochi, con l’Algeria che apre la sfilata e l’Italia che entra tra le prime posizioni, con gli atleti di calcio, nuoto, pallamano, pallavolo, scherma e taekwondo.
Dopo la sfilata degli atleti, insolitamente senza portabandiera, è il momento del passaggio delle consegne tra Orano 2022 e Taranto 2026. Si alza il Tricolore, risuona l’Inno di Mameli, e partono le immagini della città pugliese: un’anteprima di ciò che sarà tra quattro anni.
Poi la bandiera azzurra del Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo viene ammainata e passa dalle mani del Presidente del CIJM, Davide Tizzano, a quelle del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. Tocca quindi ai discorsi del Presidente del Comitato Organizzatore Mohamed Aziz Derouaz, del premier algerino, Aymen Benabderrahmane e di Tizzano che fa il suo intervento in arabo. L’Algeria saluta così i Giochi.
L’Italia si congeda con il sorriso, dominando il medagliare di Orano 2022. Per la quinta volta consecutiva da Almeria 2005, la squadra italiana sale infatti sul gradino più alto del medagliere dei Giochi del Mediterraneo. A Orano l’Italia Team colleziona 159 medaglie (48 ori, 50 argenti e 61 bronzi) migliorando di 3 podi il risultato di Tarragona 2018, ma soprattutto conquistando tre ori in più della Turchia, seconda nel medagliere della rassegna a 3 cerchi.
Oggi gli azzurri torneranno in Italia, con un bottino di medaglie e con la bandiera di una manifestazione che torna ad essere ospitata nel Belpaese dopo 29 anni. Toccherà alla Puglia organizzare al meglio l’evento. All’Italia Team, invece, spetta ancora una volta il compito di primeggiare in un Mediterraneo che, 14 edizioni su 19, si è confermato essere il Mare Nostrum.
Le dichiarazioni
“La bandiera dei Giochi del Mediterraneo non è solo simbolica – ha sottolineato Malagò in conferenza stampa presso il Terminal 5 di Fiumicino -. Da questo momento ci siamo noi, con tutti gli oneri e tutti gli onori della candidatura. Se guardate l’albo d’oro della manifestazione, credo non manchi nessuno dei campioni dello sport italiano. Penso per esempio a Pietro Mennea, ad Alessia Filippi, a Federica Pellegrini: questo è il migliore augurio che io possa fare all’Italia e a Taranto per la prossima edizione”.
“E’ un bel momento per lo sport italiano e io voglio fare i complimenti agli atleti. È un piacere per noi come Farnesina sostenere il movimento sportivo e i Giochi del Mediterraneo. Comunque lo si guardi, lo sport è un fattore di vantaggio per il Paese. È benessere, Pil, soft power, diplomazia: grazie allo sport si riesce a parlare tutte le lingue del mondo”, ha detto il Sottosegretario Di Stefano.
“Siamo davvero fieri di poterci mettere a disposizione dello sport italiano, del Coni e più in generale dei valori dello sport. Vogliamo fare sistema, vogliamo fare la nostra parte per la promozione dell’eccellenza dell’Italia all’estero”, ha dichiarato Veronica Pamio.
A portare la bandiera in Italia, il sindaco Melucci: “I Giochi del Mediterraneo cambieranno il destino di un’intera comunità, ne siamo convinti. Taranto non è più la città dell’Ilva, ma una città che ha voltato pagina e vuole dimostrarlo anche attraverso lo sport. Questa manifestazione non è soltanto un fatto di sport – ha proseguito il primo cittadino della città pugliese – Nel 2019 nacque l’ipotesi di candidatura, poi un giorno mi chiamò Giovanni Malagò e mi disse: ‘Vogliamo prenderci la città sulle spalle, vogliamo fare qualcosa per Taranto’. Ringrazio lui, Carlo Mornati e tutta la struttura del CONI, hanno allestito un’eccellenza dimostrando che quando facciamo sistema siamo bravi. Il Coni ha dei manager eccellenti, capaci di far girare alla grande il sistema sportivo”.
Di ritorno dall’Algeria anche il Presidente del Comitato Internazionale Davide Tizzano. “Stiamo lavorando da più di tre anni al progetto Taranto 2026. Abbiamo le idee chiare su cosa vogliamo fare e ringrazio le istituzioni pugliesi perché sono entrate pienamente nella mission dei Giochi. Non è solo sport, stiamo acquisendo anche una centralità geopolitica: l’Italia è un punto di riferimento importante per tutti i 25 paesi, è una occasione per ribadire la nostra affidabilità e coerenza”.
Tizzano ha quindi premiato Malagò per la vittoria da parte dell’Italia Team – in conferenza rappresentato dagli atleti pugliesi Maristella Smiraglia (taekwondo), dall’oro del nuoto Simone Stefanì e dall’argento del calcio Gabriele Guarino – del medagliere di Orano 2022.
“Se vinci il medagliere per la quinta volta consecutiva può sembrare un successo scontato, ma non è così. Al contrario, è sempre più complicato riuscire a vincere, anche perché il calendario internazionale è fitto. E se poi non avessimo vinto, qualcuno lo avrebbe sottolineato – ha detto Malagò – Questa manifestazione è un’eccellenza dello sport. Rispetto ad altre competizioni, olimpiche, mondiali e continentali, i Giochi del Mediterraneo possono essere considerati di un livello tecnico più basso ma rappresentano una vetrina, una opportunità più unica che rara. Non a caso ben 24 dei 26 paesi partecipanti hanno conquistato almeno una medaglia. E vorrei ricordare che ci sono Francia, Spagna, Grecia, paesi balcanici e anche Turchia, per cui questa competizione è il massimo obiettivo”.
(coni.it)
(foto Ferraro-Pagliaricci CONI)
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