Europei, semifinale amara per il Settebello: gli azzurri perdono con la Croazia
Gli azzurri in finale per il bronzo. Campagna: “Il rigore decisivo una vergogna”
Il mancino Kharkov trasforma un rigore contestatissimo e piega a 1’35 dalla fine uno stoico Settebello, sempre in partita seppure avanti solo sull’1-0 e sul 5-4 entrambi segnati da Di Fulvio. Il risolutivo episodio del penalty decide un match stellare davanti ai 9000 della Spaladium Arena, che hanno trascinato i propri atleti con un tifo spasmodico. Quattro reti, tutte con l’uomo in più, per il croato Marinic-Kragic. Partita tesa, fallosa, adeguata alle caratteristiche degli avversari più bravi nelle percentuali con l’uomo in più (8/14). Gli azzurri nel terzo periodo sono andati due volte sotto di due reti (7-5, 9-7), ma sono rientrati con pazienza e classe con i colpi di Di Fulvio (tris) e Fondelli (doppietta). Adesso torneranno in vasca sabato 10 settembre alle 18.00 contro i campioni del mondo della Spagna per conquistare un bronzo europeo che manca dal 2014, nel remake della finale di Budapest di due mesi fa vinta dagli iberici ai tiri di rigore. La finale sarà Croazia-Ungheria.
Cronaca. Di Fulvio istant gol dopo 30 secondi con l’alzo e tiro il suo prodotto di fabbrica (1-0). Primo extraman e e Kharkov pareggia col mancino (1-1). Non c’è tregua: Di Somma con deviazione trasforma la prima superiorità mentre la Croazia pareggia ancora in più con Basic (2-2). Sono passati solo 2’30 ma l’adrenalina è altissima. I croati provano a caricare a testa bassa, trovano tre extramen ma solo a quello doppio (fuori Di Fulvio e Di Somma) Marinic-Kragic la piazza nell’angolo per il primo vantaggio biancorosso (3-2). L’Italia sbaglia una doppia sul ribaltamento e si chiude il tempo.
Fondelli si mette in primo e al primo alzo e tiro pareggia (3-3) in apertura di seconda frazione. Ancora uomo in più (esce Dolce) e Marinic-Kragic fa doppietta con una deviazione decisiva della difesa (4-3). Due superiorità fallite per parte, poi ci pensa Marziali di tap-in su tiro di Damonte a riportare in pareggio i compagni (4-4). Eccolo il Settebello: sesto extraman, croati che collassano in difesa e Di Fulvio segna la doppietta dal perimetro (5-4). In un amen però la Crozia pareggia: l’alzo e tiro stavolta è di Basic che brucia per la prima volta a uomini gli azzurri (5-5). Alesiani perde palla con l’uomo in più, invece dall’altra parte Marinic-Kragic, on fire con una tripletta, insacca il quinto extraman su sette tentativi (6-5). Dolce fallisce in più e Marziali si fa buttare fuori per gioco violento a fine secondo tempo.
Al cambio campo Altro Dolce non sfrutta una superiorità, mentre dall’altra parte si sblocca Zuela ancora in più (6/9) per il 7-5. Campagna chiama timeout dopo l’extraman e scuote gli azzurri: Dolce schiaffo al volo su assist di Damonte e ancora un assolo di Di Fulvio (tris) portano gli azzurri in linea di galleggiamento (7-7). Nel momento migliore perà riemergono i padroni di casa: ancora due falli gravi (Di Somma esce per tre falli) e i croati sono di nuovo +2 con la quaterna di Marinic-Kragic e la rete di Buric. Gli azzurri però non mollano: Biljaka esce per tre falli e Fondelli spara al centro il -1 che riaccende le speranze con otto minuti da giocare (8-9).
Di Somma è un gigante e si alza da posizione due piazzando il nuovo pari (9-9). Il gioco stagna, poi due lampi: Basica al volo viene imitato da Bruni sempre in più per il 10-10 con tre minuti da giocare. Così arriva l’episodio che risolve la partita: palla contesa a centro porta, fallo (?) di Dolce, rigore trasformato da Kharkov (11-10). Lo stadio è una bolgia. Presciutti spara sulle mani di Bijac il quindicesimo tentativo in più degli azzurri, poi ci prova Cannella che dimostra la luna storta tirando ancora sulle mani avversarie. Finisce con un’Italia generosa, aggressiva e, seppur imprecisa, sempre in partita. Per farla fuori ci sono volute espulsioni e decisioni arbitrali contestate, una bolgia da 9.000 persone, una grande Croazia e un super Bijac, ancora protagonista.
Le dichiarazioni del cittì Campagna. “Il rigore che ha deciso la partita è una vergogna. Dolce non commette fallo; al contrario è Fatovic a farlo su di lui. Abbiamo sbagliato tanto in attacco soprattutto con l’uomo in più. Molti giocatori hanno commesso errori. Ci sono mancati gli stoccatori nei momenti decisivi. Siamo arrivati a questa partita con una stagione molto lunga sulle spalle dopo un mondiale da protagonisti e una World League vinta e quindi può capitare di non essere lucidi: fa parte di un percorso di crescita. Comunque estendo i complimenti ai ragazzi per il torneo che stiamo facendo perché è un piacere allenarli e vederli giocare”.
Croazia-Italia 11-10
Croazia: Bijac, Buric 1, Fatovic, Krapic, Lazic, Bukic, Biljaca, Zuvela 1, Marinic-kragic 4, Vrlic, Basic 3, Kharkov 2 (1 rig.), Popadic. All. Tucak.
Italia: Del Lungo, F. Di Fulvio 3, Damonte 1, Alesiani, A. Fondelli 2, Cannella, Marziali 1, N. Presciutti, Bruni 1, Di Somma 1, Dolce 1, Nicosia. All. Campagna.
Arbitri: Stavridis (Gre) e Putnikovic (Srb).
Note: parziali 3-2, 3-3, 3-3, 2-2. Superiorità numeriche: Croazia 8/14 + un rigore, Italia 6/15. Espulsi Marziali (I) per gioco violento a 7’59 del secondo tempo e Di Somma (I) per proteste Di Somma a 6’30 nel terzo tempo. Usciti per limite di falli Bukic (C) a 4’22 e Biljaca (C) a 5’20 nel terzo tempo, Fondelli (I) a 1’50, Dolce (I) a 6’25 e Zuvela (C) a 7’16 nel quarto tempo. Ammonito Campagna nel secondo tempo.
Spettatori 9000 circa. Italia con 12 a referto (Renzuto squalificato). In porta Del Lungo (I) e Bijac (C). Nel terzo tempo subentra Nicosia (I). (federnuoto.it)(foto@Masini-DeepBlueMedia)
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