Jacobs al Festival di Trento: “Nel mirino il tempo mondiale di Bolt. A Roma correrò i 200”
Coach Camossi: “I grandi dell’atletica dicono che Marcell corra molto bene”
Torna il Festival di Trento e tornano gli Azzurri ad essere protagonisti dell’evento annuale. E lo fa anche il campione olimpico dei 100 metri Marcell Jacobs, fresco sposo della sua Nicole e oro europeo a Berlino.
Di fronte alla platea dell’Auditorium Santa Chiara, come riporta La Gazzetta dello Sport, l’azzurro si racconta: “Non sono Superman. Sono un bambino cresciuto nella normalità, ho dato tutto per il mio sogno e non è stato facile, quando gli amici uscivano io sapevo quale era il mio compito, il 20 luglio con tutti sul Lago di Garda e 40 gradi io ero in pista ad allenarmi. Il mio percorso me lo sono sudato, ma mi ha dato tanto e mi piace condividerlo, dire che non bisogna mollare di fronte alla prima difficoltà”.
E’ stata una stagione piena di impegni e di tanti ostacoli per Marcell. Infortuni, stop per motivi di salute e poi ripartenze. Lui dice: “Sono successe tantissime cose in quest’anno. E poi sì, mi sono anche sposato”. E’ stato un anno fondamentale per lui dal punto di vista agonistico, dopo i Giochi? Lo spiega: “Qualcuno pensava che ciò che avevo fatto ai Giochi fosse stato un colpo di fortuna. Volevo dimostrare a tutti i costi che non era così. I Mondiali indoor per me sono stati la gara più importante, più ancora dell’Olimpiade: volevo dimostrare che avevo meritato quell’oro a Tokyo. Sono arrivato in forma nel momento in cui più contava, ho vinto e ho fatto il record europeo, alla faccia di chi remava contro”.
Marcell torna poi alla vicenda del virus contratto a Nairobi per cercare il tempone nei 100 metri: “Sembrava tutto ok, warmup tutto bene, ma poi mi sono sentito male. Sono stato ricoverato per la prima volta in vita mia. Fu un rotavirus, che si attacca ai muscoli e resta nel corpo per sei mesi. Mi sono trascinato questi problemi per il resto della stagione. Forse ho sbagliato nel voler ritornare subito, avevo perso 4 kg e mezzo in quei tre giorni in ospedale, quando ho ripreso ad allenarmi mi sono fatto male”. Un periodo difficile per lui e poi ecco l’arrivo finalmente agli Europei: “Sono arrivato con poco allenamento, ma ho fatto comunque due ottime gare. In semifinale avrei potuto correre anche 9”85, ma dovevo risparmiarmi. Questo mi ha caricato per il prossimo anno, che sarà importantissimo”.
“Manca un oro mondiale al suo palmares – spiega il tecnico Paolo Camossi, come riporta La Gazzetta dello Sport – e poi sono due anni che cerco di fargli correre i 200”. “L’anno prossimo correremo qualche 200 – replica Marcell – e per il 2024 agli Europei correrò 100 e 200”.
Una grafica riportata sul grande scherma del palco dell’Auditorium Santa Chiara ricostruisce la storia del record del mondo dei 100, fino al 9”58 di Bolt nel 2009: “Bisogna essere realisti e sognare – abbozza Camossi -. Il lavoro prosegue bene, anche se dire che ci alleniamo per battere Bolt è una forzatura”. “Io lo penso”, confessa Jacobs. “Tu sei il muscolo e io la mente – replica Camossi sorridendo -. Scherzi a parte, cerchiamo di essere sempre migliori. I grandi dell’atletica dicono che corra molto bene. Sognare è lecito”.
(foto@Colombo/Fidal)
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