Ignazio La Russa eletto Presidente del Senato. Meloni: “Un patriota”
Il senatore FdI eletto a Palazzo Madama con 116 voti. La leader di FdI: “È un politico dall’intelligenza rara e dalla tenacia altrettanto introvabile”. Renzi e Calenda: “Noi non siamo stati”. Anche Conte si sfila
Roma – Ignazio La Russa è il nuovo presidente del Senato. E’ stato eletto con 116 voti su 186 votanti e 187 presenti. Due voti per Liliana Segre e Roberto Calderoli. Le schede bianche sono state 66. La seduta è stata sospesa per consentire alla presidente Segre di comunicare l’avvenuta elezione a La Russa, che alla ripresa terrà il discorso di insediamento. Applausi e standing ovation dei senatori del centrodestra al momento del raggiungimento del quorum di 104 voti. Il senatore di FdI è stato eletto superando i 115 voti di cui dispone il centrodestra, nonostante la gran parte dei senatori di Forza Italia non abbiano preso parte alla votazione.
Con 116 voti, l’Assemblea di #PalazzoMadama ha eletto #PresidentedelSenato il senatore @Ignazio_LaRussapic.twitter.com/5Wcv7xTF7O
— Senato Repubblica (@SenatoStampa) October 13, 2022
Segre, in quanto presidente provvisorio dell’Assemblea, non ha preso parte alla votazione, seguendo il precedente di Ferruccio Parri nella sesta legislatura; Pietro Nenni nella settima e Camilla Ravera nella nona.
“Congratulazioni al neo presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa. Siamo orgogliosi che i senatori abbiano eletto un patriota, un servitore dello Stato, un uomo innamorato dell’Italia e che ha sempre anteposto l’interesse nazionale a qualunque cosa. Per Fratelli d’Italia Ignazio è punto di riferimento insostituibile, un amico, un fratello, un esempio per generazioni di militanti e dirigenti. È un politico dall’intelligenza rara e dalla tenacia altrettanto introvabile. Un uomo orgoglioso della sua identità politica ma che ha sempre saputo mettere il senso delle Istituzioni al servizio di tutti gli incarichi che ha ricoperto nella sua carriera. E che siamo certi farà altrettanto bene, con autorevolezza, competenza e imparzialità, alla Presidenza del Senato”, le parole della leader di Fdi, Giorgia Meloni, dopo l’elezione di La Russa.
Il primo discorso da Presidente: “La nascita del Regno d’Italia sia festa nazionale”
“Anche in questa legislatura ci si aspetta e si parlerà di riforme. Non dobbiamo favoleggiare il ‘tutto e subito’, ma soprattutto non bisogna temerle. Bisogna provare a realizzarle insieme. E al Senato può spettare il via alla necessità di aggiornare – non la prima parte che è intangibile – ma quella parte della Costituzione che dia più capacità di dare risposte ai cittadini e di appartenere alla volontà del popolo”, le parole del primo discorso da presidente del Senato di Ignazio La Russa che aggiunge di credere “che il Senato possa farlo, in vari modi: l’importante ci sia volontà politica di realizzarle queste riforme”.
“Ho voluto omaggiare, non proforma ma dal cuore, portare fiori alla senatrice a vita Segre che ha parlato di tre date alle quali non voglio fuggire: il 25 aprile, il primo maggio e il 2 giugno. Io vorrei aggiungere la data di nascita del Regno d’Italia che prima o poi dovrà assurgere a festa nazionale. Queste date tutte insieme vanno celebrate da tutti perché solo un’Italia coesa e unita è la migliore precondizione per affrontare ogni emergenza e criticità”.
“Il mio è un compito di servizio, non devo cercare oggi agli applausi, non devo dire parole roboanti o captare la vostra benevolenza. Lo dovrò fare ogni giorno, le scelte che dovrò fare a volte piaceranno a volte non piaceranno. Non c’è bisogno di parole che suscitano un applauso, ma solo di una sincera promessa: cercherò con tutte le mie forze di essere il presidente di tutti”. Conclude così Ignazio La Russa il suo primo discorso da presidente del Senato suggellato da un lungo applauso.
Renzi e Calenda: “Noi non siamo stati”
“Noi nove abbiamo votato bianca. Ci sono circa 19 voti di differenza ma noi non siamo stati”. Così Matteo Renzi uscendo dall’aula del Senato sui voti a Ignazio La Russa arrivati dall’opposizione. “Fossi stato io come noto lo rivendicherei – ironizza – E’ chiaro che si sta giocando un regolamento dei conti intorno al centrodestra”. “Noi abbiamo votato scheda bianca”, ribadisce quindi Carlo Calenda su Twitter. “Noi abbiamo votato bianca. Diciannove voti a La Russa, noi non li abbiamo. Sono stati o i 5 stelle o il Partito democratico. Non avremmo pensato ad una possibile mossa del cavallo”, ha poi continuato Calenda a Palazzo Madama. “Non sono nostri. Io un’idea da chi siano arrivati ce l’ho ma non la dico…”, il commento di Giuseppe Conte. (fonte Adnkronos)