Roma, piazza San Giovanni dice addio al pratone: in arrivo i sampietrini

20 ottobre 2022 | 18:19
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Roma, piazza San Giovanni dice addio al pratone: in arrivo i sampietrini

Per il Giubileo, il Campidoglio pronto ad un progetto anche per la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, ma i tempi stringono

Roma – I cittadini romani dovranno dimenticarsi ben presto dello storico pratone all’ingresso della Basilica San Giovanni in Laterano: l’erba delle aiuole sarà sostituita dai sampietrini, così come stabilito dalla Commissione speciale per il Giubileo del 2025.

“L’area antistante sarà trasformata sostituendo gli ‘infelici’ giardinetti, che non servono a niente e nessuno, con un grande plateatico di sampietrini realizzando, finalmente, il grande sagrato che conduce verso la basilica”, le parole di Maurizio Pucci, fedelissimo del sindaco Roberto Gualtieri e commissario speciale per l’Anno Santo.

Piazza San Giovanni, oltre ad essere parte della meravigliosa arte romana (l’omonima Basilica è la più importante del mondo) ospita da decenni il concerto del Primo Maggio: la Festa dei lavoratori ha permesso a numerosi cantanti di esibirsi (siano essi affermati o in rampa di lancio), ai sindacati di poter far sentire la propria voce e al popolo di potersi unire in nome della musica. Artisti importanti, anche stranieri, hanno calcato quel palco: da Bennato a Fabrizio De Andrè, da Vasco Rossi a Ligabue, ma anche dagli Iron Maiden (1993) agli Editors (2007),  il pratone è diventato luogo di aggregazione.

Spostandoci nell’ambito tecnico-politico, l’amministrazione capitolina sembra avere in mente numerosi progetti di ristrutturazione del territorio in vista del Giubileo: un progetto simile, infatti, pare essere in cantiere per la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. “Abbiamo predisposto più di 400 interventi. Dobbiamo partire rapidamente, per questo speriamo che il Dpcm per la fase operativa arrivi presto – aveva detto poco tempo fa il primo cittadino dell’Urbe -. La scadenza è quella del 31 dicembre 2024, entro la quale devono essere realizzati i 135 interventi finanziati con oltre 1,3 miliardi di fondi giubilari. Poi c’è il lungo elenco di Caput Mundi”. E, nonostante i tempi stretti (il Governo dovrebbe insediarsi la prossima settimana), l’inquilino del Campidoglio si mostra ottimista sulla vicenda.

Nelle prossime ore, la Città Eterna dovrà fronteggiare un’altra sfida: è infatti forte la candidatura della Capitale per Expo 2030, come lo stesso Gualtieri ha ricordato nel summit tenuto in Argentina. La concorrenza tuttavia non manca: nelle scorse ore anche Riad (capitale dell’Arabia Saudita) si è fatta avanti, insieme ad Odessa, Busan e proprio Roma.

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