Mondiali di Ginnastica Artistica, Maggio e D’Amato volano in finale
Il Team delle Fate raggiungono un’ottima quarta posizione
Liverpool – Un’Italia elegantissima ai Mondiali di Ginnastica Artistica, in un nero firmato Sigoa entra nella M&S Bank Arena di Liverpool tra luci psichedeliche, dopo la presentazione stile Glasgow 2015. Le ragazze di Marco Campodonico e Monica Bergamelli si sono sistemate a bordo parallele.
Il tempo del breve warm up e tocca a Giorgia Villa rompere il ghiaccio del mondiale britannico. Prima di quel momento, negli occhi degli spettatori, c’erano soltanto le evoluzioni di Stati Uniti, Brasile, Giappone e Cina che, in vari momenti delle precedenti otto suddivisioni, avevano dato spettacolo. Giorgia completa una buona routine, terminando con uno Tsukahara. Il suo 14.166 (D. 5.800 E. 8.366) è il primo punteggio di squadra. A seguire la “Queen” della ginnastica azzurra, Martina Maggio, che fa meglio di qualche millesimo e, dopo l’uscita in mezzo giro + doppio avanti, porta a casa un altro interessante 14.200 (D. 5.900 E. 8.300).
Alla terza paletta verde tocca alla vicecampionessa d’Europa, Alice D’Amato, che sul finale di un esercizio superbo conclude il doppio avanti con mezzo giro, di lato, fuori del tappetino. Senza i tre decimi buttati sarebbe stata a ridosso delle migliori della specialità, invece il 14.400 (D. 6.300 E. 8.100) è il migliore sì, della prima rotazione italiana, ma non è sufficiente per la final eight. Chiude Manila Esposito che bagna così il suo debutto iridato con il punteggio di 13.966 (D. 5.700 E. 8.266). Il parziale è il più basso e non entra nel computo della squadra, ma la ginnasta di Camilla Ugolini se lo porterà per sempre nel cuore.
La routine della promessa di Civitavecchia si conclude con un doppio avanti e poi l’Italdonne con il suo 42.766 sugli staggi, lo stesso dell’Olanda e secondo soltanto alla Cina, si sposta alla trave. La formazione schierata dal DTN Enrico Casella è la medesima. Pronti via, e la Villa cade sulla rondata + raccolto avvitato. L’agente di Ponte San Pietro si riprende subito e chiude con un doppio avvitamento e 12.300 punti (D. 5.300 E. 7.000). La Maggio sfodera un’altra prestazione abbagliante come il blond dei suoi capelli dorati. A parte qualche sbilanciamento, il doppio carpio in uscita sanziona un 12.900 (D. 5.600 E. 7.300). Anche Alice cade nell’entrata salto avanti, e dopo i due avvitamenti e mezzo finali deve accontentarsi di 12.133 (D. 5.300 E. 6.833). Con due errori servirebbe un altro clean sheets, ma la Esposito cade nell’entrata che, di solito, esegue molto bene, e perde la serie acrobatica collegata. Il 10.800 (D. 4.700 E. 6.100) non migliora la situazione. Il 37.333 complessivo è una brusca frenata sul cammino della FGI. Servirebbe un corpo libero a mille per mettersi in scia delle prime ed usare poi il DRS per il sorpasso al volteggio. Esce la Villa ed entra Veronica Mandriota, ma ai blocchi di partenza – che tardano parecchio per un disguido tecnico – c’è la capitana in pectore di questo gruppo di stelle. Martina, con la sua grande esperienza, mette il ditino su un 13.500 (D. 5.700 E. 8.100), stoppando un doppio teso da manuale e nonostante il fuori pedana da 0.30 nella seconda diagonale. Dopo la campionessa italiana assoluta ecco la vice Alice, che esegue sulla diagonale iniziale un tempo-tempo-triplo da applausi. Dopo il salto avanti con doppio avvitamento conclusivo la giuria non può che tributarle un meritato 13.600 (D. 5.400 E. 8.200). In quel decimo in più rispetto alla Maggio c’è la chance di una finale di specialità, e sarebbe stata l’unica purtroppo. Peccato che sfumerà anche quella nella successiva suddivisione, per il pari merito all’ottavo posto di Jennifer Gadirova, migliore della D’Amato nell’esecuzione (8.300 contro 8.200). La Mandriota si presenta con un 12.933 (D. 4.800 E. 8.133). Bella la coreografia, qualche imprecisione nelle piroette e nel triplo avvitamento ma il debutto è ottimo. E il punteggio starebbe dentro se non ci fosse dopo di lei una specialista come la Esposito. Manila ha dato tutto, molto precisa nelle piroette, buona acrobatica, qualche incertezza in alcuni punti, però nel complesso molto bene. Il 13.466 (D. 5.400 E. 8.066) della laziale porta le ragazze dell’Accademia di Brescia a quota 40.566. La rincorsa può concludersi in fondo ai 25 metri del volteggio. Partono in rapida successione quattro Yurchenko: Martina Maggio con un avvitamento e mezzo da 14.200 (D 4.60 E. 9.6), dinamico, ben eseguito, perfettamente stoppato. Solo 0.40 punti di penalità. Salto da manuale! Seguono il doppio avvitamento di Alice da 14.233 (D. 5.00 E. 9.233), un altro avvitamento e mezzo da 13.700 (D. 4.60 E. 9.10) della Mandriota e il 13.566 dell’unico avvitamento di Manila Esposito, che resta fuori dal totale di 43.266, sufficiente a proiettare la Femminile azzurra al quarto posto delle qualifiche del Mondiale di Liverpool. Davanti ci sono gli USA (167.263), la Gran Bretagna (164.595) e il Brasile (163.563).
L’impressione è che senza il passone alle parallele di Alice e con una trave più stabile, le fate potrebbero fare la solita magia. Con il personale di 54.800 sul giro completo Martina Maggio si piazza in quarta posizione, a ridosso del podio virtuale composto dalla brasiliana Rebeca Andrade e dalla coppia stelle e strisce Shilese Jones e Jade Carey. In finale all around anche Alice D’Amato sesta con il suo 54.366. (foto@SimoneFerraro-FGI)
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