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Ritmica, presunti maltrattamenti: due ginnaste espongono denuncia

1 novembre 2022 | 20:55
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Ritmica, presunti maltrattamenti: due ginnaste espongono denuncia

Domani Coni e Governo discutono sul caso di altre atlete, ex della Nazionale

La firma sull’esposto è quella della madre di due sorelle, giovanissime atlete di ginnastica ritmica, che negli uffici della Squadra Mobile della Questura di Brescia ha denunciato i presunti maltrattamenti psicologici subiti dalle figlie da parte degli allenatori della palestra che frequentavano le minori.

Fino a quando i genitori hanno deciso di ritirarle.

Non ha fatto nomi, ma ha acceso i riflettori sul disagio vissuto in palestra dalle ginnaste. La donna ha raccontato delle fissazioni per il peso che le ragazzine sarebbero state costrette a rispettare, dalla prova della bilancia in mutandine e senza possibilità di sgarrare alle umiliazioni davanti ad esercizi svolti non in modo impeccabile. L’esposto è stato poi trasmesso in Procura e ora si trova sul tavolo del pubblico ministero Alessio Bernardi, del dipartimento dei soggetti deboli. Con il Procuratore, Francesco Prete, che sta seguendo gli sviluppi in attesa delle relazioni della Squadra Mobile bresciana.

Al momento il riserbo da parte degli inquirenti è massimo. Si trincera dietro al silenzio anche la famiglia di una 15enne bresciana, stellina della ginnastica ritmica, tesserata per una società bresciana fino a pochi mesi fa, quando aveva improvvisamente abbandonato l’attività sportiva e rotto i rapporti con l’allenatrice. “Per ora non possiamo dire nulla” ha detto la madre della 15enne parlando al telefono con l’ANSA. Come la giovanissima un’altra ginnasta della stessa società, ma di due anni più giovane, si era ritirata improvvisamente.

Il caso bresciano diventa pubblico a pochi giorni dalle denunce di due ex ‘farfalle’ della Nazionale italiana. Attraverso il quotidiano Repubblica, Nina Corradini e Anna Basta hanno infatti raccontato umiliazioni, costrizioni e pressioni subite quando frequentavano l’Accademia di Desio (Monza e Brianza), soprattutto in merito al mantenimento del peso. “Insulti se non dimagrivo, per questo sono scappata dal calvario della ginnastica ritmica” hanno raccontato al quotidiano. La Federginnastica aveva chiesto alla procura federale di fare luce sottolineando che “la Fgi non tollera alcuna forma di abuso ed è sempre al fianco di tutti i propri tesserati”. Entrambe hanno lasciato lo sport ed evidentemente con i loro sfoghi pubblici hanno aperto la strada alle denunce di altre atlete di ginnastica ritmica. Nina Corradini ha anche aperto una rubrica social, ‘Non siete soli’, per sensibilizzare i giovani su questo argomento anche in relazione al disturbo del comportamento alimentare. Anna Basta ha rivelato di essere persino arrivata a pensare al suicidio e, anche per questo motivo, di avere deciso con l’amica Nina di “non stare più zitte”.

Sulla questione ora intervengono le istituzioni. Il ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi, incontrerà domani mattina nella sede del ministero il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello della Federginnastica, Gherardo Tecchi, per affrontare il tema delle denunce presentate nei giorni scorsi da alcune atlete della ritmica. (Ansa)

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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