Mondiali di Ginnastica Artistica, l’Italia maschile sfiora podio e qualifica olimpica
Bartolini: “Questo sport è una giostra, nulla da recriminare”
La squadra maschile italiana di ginnastica artistica sfiora l’impresa. Nicola Bartolini e compagni concludono la finale a otto a squadre ai piedi del podio iridato ai Mondiali appena conclusi. Il titolo va alla Cina con 257.858, davanti al Giappone, argento a quota 253.395, e alla Gran Bretagna, terza con 247.229. Tutte e tre staccano il biglietto per i Giochi di Parigi.
“Non doveva essere questo il nostro Mondiale – ha raccontato il DTN Giuseppe Cocciaro – ma c’è mancato poco che lo diventasse. L’appetito vien mangiando e perdere una chance così grossa sull’ultimo movimento dell’ultimo attrezzo brucia un po’. Devo fare comunque i complimenti a tutto lo staff federale. Adesso andremo ad Anversa nel 2023 con un biglietto da visita ancora più autorevole del secondo posto continentale.”. L’ItalGam, con il punteggio complessivo di 245.995 è arrivata a poco più di un punto da un bronzo storico, conquistato soltanto tre volte (nel 1909, 1911 e 1913) in più di un secolo di gare, precedendo una superpotenza ginnica come gli Stati Uniti d’America. “I ragazzi hanno fatto un percorso senza errori e meritavano anche di più – ha commentato il capodelegazione Rosario Pitton – I padroni di casa hanno avuto la meglio, sfruttando il fattore campo”. “Il nostro segreto è l’unione e la consapevolezza che, insieme, possiamo superare qualunque ostacolo – ha aggiunto Lorenzo Casali, finalista all around insieme a Yumin Abbadini. Abbiamo fatto quasi la gara perfetta e siamo andati vicinissimi al coronamento di un sogno collettivo. Nemmeno immaginabile qualche tempo fa. Andiamo via con tanta consapevolezza in più, maggiore del dopo Monaco di Baviera. Adesso penserò al mio Concorso generale, puntando sempre al massimo”.
“Se pensiamo a Stoccarda, tre anni fa, in questo momento versavamo lacrime amare per il tredicesimo posto e la qualificazione mancata – conclude il campione del mondo al corpo libero Nicola Bartolini – Qui invece abbiamo rischiato di conquistare il pass olimpico con un anno di anticipo. Questa squadra è piena di esordienti, eppure i miei compagni si sono comportati da veterani, in un palcoscenico incredibile. Non abbiamo nulla da recriminare. La ginnastica a volte è una giostra, si va su o giù per un piccolo errore. Il corpo libero di oggi è molto diverso da quello che vedrete sabato, perché nella finale per attrezzo sarò più libero, anche di sbagliare. Volevo far bene con la squadra, lo dico da Kitakyushu che il mio desiderio più grande è vincere con gli altri e il risultato di Liverpool conclude una stagione memorabile”.
Tra i successi della mission italiana Oltremanica c’è stata anche la relazione del prof. Pierluigi Matera, presidente del Safeguarding Officer della FGI, il quale, invitato al Simposio, collaterale al Mondiale, “Our Safe Sport Journey”, dal presidente della Federazione Internazionale Morinari Watanabe e dal CEO di British Gymnastics Sarah Powell, alla presenza dell’italiana Donatella Sacchi, che guida il Safeguarding Officer a Losanna, ha illustrato le caratteristiche prospettiche della sfida italiana per la salvaguardia degli atleti.
(foto@SimoneFerraro-FGI)
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