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Regione Lazio, Zingaretti ha firmato le dimissioni: “Oggi si chiude una bella storia” – VIDEO

10 novembre 2022 | 18:18
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Regione Lazio, Zingaretti ha firmato le dimissioni: “Oggi si chiude una bella storia” – VIDEO

Prima della firma delle dimissioni il saluto ai dipendenti della Pisana e la deposizione di una corona di fiori al mausoleo delle Fosse Ardeatine. Ora Zingaretti continuerà il suo impegno in Parlamento dove è stato eletto

Roma – “Dopo 10 anni si chiude una bella storia”. Con queste parole Nicola Zingaretti, neodeputato del Partito Democratico, chiude le due legislature alla guida della Regione Lazio, dopo quattro anni da presidente della provincia di Roma, cui vanno aggiunti un passato da parlamentare europeo e due anni da segretario del Pd.

L’ultimo atto è stato l’approvazione del Collegato al Bilancio (leggi qui). Poi, prima della firma delle dimissioni, arrivata nel tardo pomeriggio, il saluto ai dipendenti della Pisana e il momento di raccoglimento con la deposizione di una corona di fiori, alle Fosse Ardeatine: “Un omaggio alla memoria di tutte le vittime del nazifascismo. La libertà e la democrazia non ce le hanno regalate. Sono state conquistate, anche con la vita, e ora vanno difese. Per chi ha responsabilità di Governo significa servire le Istituzioni e realizzare davvero gli obiettivi indicati dalla Costituzione”, le parole di Zingaretti, che iniziò la sua strada verso la Pisana dieci anni fa.

L’oramai ex Governatore del Lazio, infatti, sembrava destinato a candidarsi alle elezioni amministrative del 2013 per il Campidoglio, ma nell’ottobre 2012 annuncia invece la candidatura alle regionali del Lazio, dopo le dimissioni anticipate della Giunta Polverini. “C’è un’emergenza democratica che sarebbe un crimine sottovalutare e questa è una priorità assoluta – le parole di Zingaretti nella prima dichiarazione rilasciata dopo l’annuncio della sua candidatura”.

E in vista delle elezioni regionali nel Lazio del 2018, il 13 ottobre 2017 Zingaretti ufficializza l’intenzione di ricandidarsi per un secondo mandato, presentandosi con il sostegno del Pd e della sua “Lista civica Zingaretti”. Diventa così il più longevo Presidente della Regione Lazio, il primo ad essere rieletto per il secondo mandato.

Il percorso però non è facile. Ma nonostante lo scontro M5S-Pd alle elezioni del 2013 e del 2018, agli inizi di marzo 2021 Zingaretti avvia un rimpasto della sua giunta regionale includendo anche i pentastellati, in linea con il progetto nazionale di alleanza Pd-M5S. Entrano così in giunta le pentastellate e Valentina Corrado, con le deleghe regionali alla transizione ecologica e al turismo ed enti locali.

Il 7 luglio 2018, Zingaretti annuncia l’intenzione di candidarsi come nuovo segretario del Pd. Alle primarie del 3 marzo 2019, incassa il 66% delle preferenze e risulta primo dei candidati, battendo gli sfidanti Martina e Giachetti. Il 17 marzo successivo viene ufficialmente proclamato segretario del Pd. Nel marzo 2021, dopo settimane di lotte intestine all’interno del partito, Zingaretti annuncia a sorpresa con un post su Facebook l’intenzione di dimettersi dalla carica di segretario del Pd; nello stesso post Zingaretti spiega di averlo fatto “per amore dell’Italia e del partito», accusando le correnti di «pensare più alle poltrone che al bene del Paese”. Alle politiche del 25 settembre scorso, in prossimità della scadenza del mandato da Governatore, viene candidato per la Camera dei Deputati e risulta eletto a Montecitorio.

Uno degli impegni presi da Zingaretti durante la prima campagna elettorale delle regionali è stata la chiusura della discarica di Malagrotta, avvenuta nell’ottobre 2013. E poi “lavoro, rivoluzione digitale, diritto allo studio, una sanità vicina ai cittadini, battaglie per la legalità, una nuova gestione dei rifiuti» sono i temi citati dal governatore uscente nel rapporto di fine mandato, al Tempio di Adriano a Roma. Altro punto importante ha riguardato la sanità: “Quella del Lazio è uscita dal commissariamento nel 2020, dopo 12 anni. Abbiamo azzerato il disavanzo, oggi i conti sono in ordine, sono in costruzione sei nuovi ospedali con centinaia di posti letto”.

Nel 2020 c’è stata la pandemia e la campagna vaccinale. Positivo il bilancio di Zingaretti anche in tema di trasporti: “Dopo aver risanato Cotral, entro fine anno raggiungeremo l’obiettivo di mille nuovi bus acquistati, rinnovato l’88% dei treni regionali”. Tra le altre sfide su cui la sua giunta lavorato in questi anni ci sono stati la cultura (“il Lazio ha recuperato attrattività”), il welfare (“con il Piano Sociale Regionale del 2019, la regione si sta di un nuovo modello di welfare comunitario”). Poi la battaglia per la legalità, una nuova gestione dei rifiuti, il diritto allo studio.

Il presidente uscente ha ringraziato le opposizioni per il loro lavoro in questi anni. “Sicuramente lasceremo una regione più forte, più competitiva, più solidale, la regione Lazio sarà una delle principali protagoniste della rinascita Italiana. Ci sono ancora molti problemi da risolvere ma sicuramente lasceremo una regione migliore di quella che abbiamo trovato”. Infine, la sua amministrazione ha sostenuto progetti legati alla valorizzazione culturale della memoria storica del Lazio, tramite eventi sulla seconda guerra mondiale e sulla resistenza. Gli ultimi giorni si chiudono con la rottura con i pentastellati e la coalizione a pezzi: “Penso che in questo modo Conte rompa l’alleanza di centrosinistra che governa il Lazio, senza motivo, perché la regione non ha mai autorizzato e mai autorizzerà nessun inceneritore. Lo abbiamo deciso noi da anni e non lo decide certo Giuseppe Conte. Non serve che ce lo ricordi”, ha detto Zingaretti.

Infine, questa mattina, l’intervento alla Corte dei Conti per la decima parifica annuale rispetto alla situazione finanziaria della Regione Lazio: “La stagione di debiti e dissesto finanziario e amministrativo è oggi alle nostre spalle. Oggi insomma la nostra è una Regione più solida, più credibile, più forte”. E mentre l’ex segretario del Pd ufficializza le dimissioni, in contemporanea, al teatro Brancaccio di Roma, l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato annuncia la sua volontà di candidarsi alla presidenza della Regione.