Marcell Jacobs: “Il record mondiale nei 100 metri è nei miei pensieri…”
L’Azzurro sarà ospite del Gran Premio di Abu Dhabi di Formula Uno
Roma – “Sì, al record del mondo ci penso, sarei un bugiardo a dire di no”. Impossibile da battere o no, il 9.58 di Usain Bolt è nei pensieri di Marcell Jacobs: a dirlo è il campione olimpico dei 100 e della 4×100 nella puntata del talk di Atletica TV, la piattaforma streaming della Federazione Italiana di Atletica Leggera, in onda oggi alle 19.30, rispondendo alle domande arrivate su Instagram.
“Trovare le condizioni perfette, precise, è sempre molto complicato, e quindi ci prendiamo quello che arriva – le parole dell’azzurro primatista d’Europa con 9.80 – Certo che ci penso al record, come pensavo a vincere le Olimpiadi. So che è un’impresa che ha fatto una persona sola, e pochi ci sono andati vicini, o nemmeno tanto, perché in realtà un decimo nei 100 metri è davvero molto. Ma i sogni sono fatti per essere grandissimi, e non porsi limiti è il modo più corretto per superarli”.
Nella puntata condotta dall’ex saltatrice in lungo, sua compagna d’allenamento, Laura Strati, con ospite in studio anche coach Paolo Camossi, il velocista delle Fiamme Oro ha fatto il punto della situazione in vista della prossima stagione, alla vigilia della partenza per Abu Dhabi: “Ci hanno invitato, come sapete sono un grande appassionato di Formula 1 e andremo a vederci ultimo Gran Premio del Mondiale. Così approfitteremo per allenarci e per capire se la località e le strutture potranno essere funzionali per i prossimi raduni al caldo”. Nel 2023, dopo il debutto del 4 febbraio a Lodz o Val-de-Reuil, lo attendono gli Europei indoor di Istanbul in marzo e i Mondiali di Budapest in agosto: “Gli Euroindoor del 2021 hanno lanciato la mia scia di vittorie e quindi voglio confermarmi campione europeo nei 60. Dopodiché, l’obiettivo è qualificare la staffetta 4×100 per i Mondiali: siamo i campioni olimpici e non potrà esserci un Mondiale senza l’Italia. I 100? La medaglia mondiale è l’unica che mi manca”.
Tra i tanti temi trattati, anche il lavoro di squadra insieme a Camossi e al fisioterapista Alberto Marcellini (“Ha un dono nelle sue mani, riesce a sentire tutto, ha sempre avuto ragione”), l’idea di scrivere un secondo libro (“Nel primo volume abbiamo raccontato solo la mia vita fino a Tokyo, ma la strada per ripetersi è 10mila volte più difficile”), le rivalità con gli sprinter Usa Kerley e Bracy (“Sono sfide social divertenti, ma c’è sempre rispetto”) e sulla passione per il rap: “In sala di registrazione sono a mio agio, devo cercare qualcuno che mi possa scrivere qualcosa”.
Coach Camossi è soddisfatto del lavoro svolto fin qui: “Nonostante si possa pensare che la macchina di Marcell fosse perfetta, resettare serve, così da riequilibrare quelle due-tre cosettine che non andavano bene. Questa stagione spero ci porti quello che ci ha tolto l’anno scorso, ossia la salute: fare qualche gara in più ci permetterebbe di ottenere risultati ancora migliori. La ricerca dello sparring partner per l’allenamento? Siamo in attesa di uno sprinter della Costa d’Avorio, corre sotto i 10 secondi…”. È ora dell’atteso ritorno sui 200? Camossi ci scherza su: “Dopo due anni di rinvii, dovrebbe esserci nel 2023. Ma a questo punto chissà che non avvenga soltanto un mese prima degli Europei 2024 per puntare sull’evento di Roma”. (fidal.it)(foto@Colombo/Fidal)
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