Marta Maggetti: “Il mare mi fa brillare gli occhi, come l’oro mondiale nel windsurf”
A Tokyo l’Azzurra delle Fiamme Gialle ha partecipato ai suoi primi Giochi, l’obiettivo ora è Parigi
Roma – Chissà se l’oro della medaglia mondiale ha fatto brillare gli occhi a Marta, come lo fanno le onde del mare? Il racconto dell’avventura iridata ai lettori de Il Faro online lo conferma. L’Azzurra delle Fiamme Gialle ha scritto la storia lo scorso mese di ottobre a Brest. E l’ha scritta anche per se stessa, non solo per l’Italia della vela. La giovane atleta gialloverde si è regalata il primo alloro internazionale senior e subito di quel colore che l’ha portata in cima al mondo, come fanno i predestinati dello sport. E il mare sempre nel cuore, siccome le fa brillare gli occhi. Come l’oro messo al collo ai Mondiali. Il primo è il suo ‘campo’ di allenamento e anche di gara, il secondo è il frutto di quegli allenamenti e di quelle gare.
Insieme a Marta Maggetti sempre, sia il mare che il windsurf ma anche quelle medaglie che ha vinto tantissimo in carriera e che colleziona (sperando che si moltiplicano anche in futuro) nella categoria senior. Matura nella classe della maturità dello sport. Non è mai facile gareggiare e lottare con il vento e proprio con il mare, ma Marta è una cosa sola con essi e allora la magia riesce facile. E la sua magia l’ha anche regalata alle Fiamme Gialle del IV Nucleo di Gaeta, dove Marta si allena e ha la sua sede sportiva.
Sin da bambina quella passione per il windsurf che tanti successi ha dato all’Italia Azzurra. Alessandra Sensini e Flavia Tartaglini, prima di lei, con la voglia di crescere sempre di più e ancora. La grande forza è la squadra, il gruppo e la condivisione con gli altri compagni di team, sia alle Fiamme Gialle che in Nazionale e allora Marta sale sulla tavola e con il famoso e innovativo ‘foil’ degli ultimi anni e della nuova tecnologia degli sport del mare, punta al traguardo, oltre quell’ultima onda e quell’ultimo soffio di vento che le indicano la strada e la sfidano. Cinque volte campionessa italiana nelle diverse specialità del windsurf, come la prima in Italia a Formia nell’IQFoil subito dopo il Mondiale e a Ostia nelle classi olimpiche, ha in bacheca tra gli altri, anche un argento vinto ai Giochi del Mediterraneo, un International Game a Cadice portata a casa, un oro alla World Cup Series in Olanda nella classe RS:X e un secondo posto all’International Regatta. E quei bei risultati accumulati nelle classe giovanili, come Marta racconta a Il Faro online, sono i gioielli di una carriera che vuole andare avanti e arrivare in cima.
Il sogno della Maggetti sono le Olimpiadi, i secondi Giochi della carriera. A Tokyo non è stato semplice con le restrizioni e la pandemia, ma Marta ha partecipato al sogno a cinque cerchi e lo vuole replicare nel 2024. L’obiettivo è Parigi e l’atleta delle Fiamme Gialle, con il Collare d’Oro in bacheca avuto proprio grazie all’oro iridato di Brest, s’incammina verso la gloria. Ha negli occhi sempre il mare però, che le fa battere il cuore e brillare proprio quegli occhi, come lo fa l’oro mondiale vinto. Due conquiste per lei, due presenze importanti in carriera e nella vita. In bocca al lupo Marta!
Cara Marta, salire sul Windsurf e conquistare l’oro mondiale. Vento e sacrifici. Come sei arrivata così in cima?
“Così in alto ci si arriva solo con tanta passione, determinazione e divertimento. È uno sport che ho iniziato da piccolissima e ho visto il windsurf in tutte le sue varianti e ciò mi ha aiutata tanto a sensibilizzare ancora di più il mio equilibrio”.
E’ il tuo primo successo internazionale personale. Quanto vale la medaglia che hai vinto? Cosa vuol dire per te?
“Sì, è il mio primo vero grande risultato “senior” dopo aver raggiunto tanti bei risultati internazionali dalla classe giovanile. Aspettavo da tanto un qualcosa che mi spronasse per continuare ora la mia campagna verso Parigi, ancora più carica . È un risultato che per me ricorda un grande valore affettivo da parte di tutta la squadra italiana che era lì con me a tifare e gioire sino all’ultimo. È un’emozione enorme che ricorderò per tutta la vita”.
A Tokyo hai vissuto le tue prime Olimpiadi. Come è andata e come le hai vissute? .. E Parigi? E’ il tuo sogno?
“Le Olimpiadi di Tokyo sono state molto particolari per via delle grandi restrizioni Covid.. non me le sono godute proprio a pieno, sono state per tanti versi diverse da tutte. Ma per come stavano andando le cose, tra pandemia e crisi, penso abbiano avuto un valore ancora più importante e io sapendo di aver dato il massimo, sono estremamente contenta del mio quarto posto e ciò mi ha dato quella sicurezza in più e voglia di sognare ancora più in grande per le Olimpiadi di Parigi”.
La specialità dell’iQFOiL. Puoi spiegare le sue caratteristiche a chi non le conosce?
“L’IQFoil è il nuovo windsurf moderno. Si tratta di un windsurf volante, la tavola, appena prende leggermente velocità, rimane subito in aria e sott’acqua rimane solo il foil (un aeroplanino in carbonio) che permette di sviluppare velocità molto elevate rispetto al windsurf olimpico che c’era a Tokyo”.
Come è il tuo rapporto con il mare? Pensi sia un importante elemento della natura?
“Io e il mare siamo una cosa sola.. stare a contatto tutto l’anno, vederlo e cercare di governarlo con il mio windsurf in tutte le sue sfumature, alla ricerca di provare sempre emozioni nuove… il mare mi dà adrenalina, energia, positività e mi fa brillare gli occhi”.
Le Fiamme Gialle. Quanto è importante per te la tua squadra?
“Le Fiamme Gialle sono per me una grande famiglia, lo sono state sin da subito. Tanta serietà e passione. All’interno del Gruppo Sportivo ci sono tanti velisti insieme a me, penso che per raggiungere i propri obiettivi sportivi, siano un grande sostegno e sono orgogliosa di farne parte”.
(foto@federvela.it)
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