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Femminicidio e violenza di genere, il Senato approva la commissione d’inchiesta. I numeri in Italia e nel Lazio

24 novembre 2022 | 15:36
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Femminicidio e violenza di genere, il Senato approva la commissione d’inchiesta. I numeri in Italia e nel Lazio

Con 139 voti favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto, il Senato vota il disegno di legge. Si attende solo l’ok dalla Camera. I numeri allarmanti nel Lazio ed in tutt’Italia

“Questo governo è e sarà sempre in prima linea per combattere la violenza sulle donne e la terribile piaga del femminicidio. È la forma estrema della violenza più brutale”. Le parole pronunciate dal Premier Giorgia Meloni ad inizio settimana, ad un evento chiamato “Mai più Sole”. Montecitorio,  hanno fatto da apripista alla legge approvata oggi in Senato.

Ok del Senato ad una commissione d’inchiesta sul femminicidio e violenza di genere

Con 139 voti favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto, il Senato approva il disegno di legge “Istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere”. Al termine della votazione, tutta l’Aula si è lasciata andare ad un lungo applauso. Ora il provvedimento passerà alla Camera e, in caso di votazione favorevole, si potrà iniziare a lavorare.
“Perché ancora una commissione parlamentare d’inchiesta? Perché ancora, nonostante un patrimonio normativo corposo, avanzato, solido e che anche negli ultimi anni abbiamo continuato a integrare, tante, troppe donne sono colpite dalla violenza, che prende molte forme diverse” ha commentato Valeria Valente, senatrice del Pd e relatrice del disegno di legge.

Nel Lazio continua a diffondersi lo stalking. A Roma una violenza sessuale al giorno

Più di una donna al mese uccisa e più di una violenza sessuale al giorno nella Capitale. Con 12 femminicidi tra gennaio e ottobre 2022 e con 371 casi di violenza sessuale accertati nel 2021, a Roma si concentra il 74% di tutte le denunce del Lazio che risulta tra le prime regioni in Italia per i cosiddetti reati di genere – ovvero maltrattamenti verso famigliari e conviventi, violenze sessuali, stalking – e la terza per numero di donne uccise nei primi dieci mesi di quest’anno (dopo Lombardia e Veneto). Questo quanto emerge nel report su femminicidio e violenza di genere nella nostra regione realizzato dal UIL LAZIO e dall’Eures.

Con 35,4 denunce per stalking ogni 100 mila abitanti (a fronte di 29,0 in Italia), il Lazio si colloca al quinto posto tra le regioni italiane per rischio vittimogeno, mentre sale addirittura al terzo posto per diffusione dei maltrattamenti familiari, pari a 44 denunce ogni 100 mila abitanti, contro 37,4 in Italia. Particolarmente allarmante è la crescita di quelle commesse su vittime minori di 14 anni, passate da 23 a 33 (+43,5%), superando in termini percentuali la media nazionale (+35,8%, passando da 335 nel 2020 a 455 nel 2021); anche in questo caso è Roma a registrare l’incremento più elevato (+90,9%), con 21 denunce contro le 11 dell’anno precedente.

In Italia uccise più di 100 donne nel 2022

Nel corso del 2022, dal 1 gennaio, sono statepiù di 100 le donne uccise. Questi i dati recentemente forniti dalla Direzione centrale della Polizia criminale del dipartimento della pubblica sicurezza.

I dati sono il frutto dell’analisi incrociata delle forze di polizia a livello nazionale. Nei primi nove mesi dell’anno (quindi fino a settembre compreso) si registra una diminuzione degli omicidi di donne rispetto allo stesso periodo del 2021, con 82 casi contro i 90 dell’anno passato. Di queste 82 donne, 71 sono state uccise in ambito familiare e affettivo con una diminuzione dell’8% sempre sullo stesso periodo. E in relazione a queste 71 ben 42, ovvero due su tre, hanno trovato la morte per mano del partner o dall’ex partner (-19%).  (Fonte: Agenzia Dire)

Valente: “Dobbiamo liberarci da stereotipi e pregiudizi”

Sono orgogliosa di dire che al Senato abbiamo lavorato per istituire questa Bicamerale all’unanimità, con un’intesa tra tutte le forze politiche a partire da punti di vista diversi mostrando così, credo, il bel volto della politica. – continua Valente nel suo intervento in aula -La Bicamerale è un salto di qualità, finora aveva indagato solo il Senato dalla XVII legislatura, ma è importante coinvolgere tutto il Parlamento”.

Perché ancora così tanta violenza contro le donne? La risposta non può che essere culturale. Siamo immersi in stereotipi e pregiudizi così profondamente radicati in noi stessi che facciamo fatica a riconoscerli, noi come tutti gli operatori della giustizia. Faccio queste considerazioni a partire dal lavoro svolto dalla Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio nella passata legislatura, che ha provato a scandagliare i diversi aspetti della violenza: abbiamo esaminato 100 mila pagine di fascicoli, 2000 fascicoli, fatto 200 audizioni, 117 sedute, 58 uffici presidenza. Abbiamo approvato 13 relazioni e la legge sulle statistiche di genere, fondamentale per avere dati certi sul fenomeno”, ha concluso.

La Russa: “Non è una questione di donne, ma di uomini”

“Sbaglia chi pensa sia una questione di donne, è essenzialmente una questione di uomini” commenta il Presidente del Senato Ignazio La Russa.

“Il femminicidio, – continua La Russa è un fenomeno criminale estremamente complesso, una grave violazione dei diritti umani. Spesso nasce dall’ignoranza e dall’intolleranza, si alimenta nelle disparità che ancora esistono nelle famiglie, nelle scuole e in ogni ambito della nostra società. Ed è anche figlio di una cultura, per fortuna non nostra, di matrimoni combinati e che punta a a condannare chi si ribella”

“Va salutata con soddisfazione la decisione per questa legislatura di passare da una commissione monocamerale a una bicamerale – aggiunge -perchè dimostra ancora di più e ancora meglio la volontà concorde di affrontare il problema per cercare se non di risolverlo almeno di limitarlo al minimo per poi debellarlo completamente”.

“Eun segnale di unità e di coesione istituzionale. Lavorare insieme contro ogni forma di odio, di discriminazione e ingiustizia per offrire ad ogni donna a ogni persona vittima di violenza una reale opportunità di riscatto e di libertà” conclude La Russa.

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