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Qatar 2022, tensione altissima tra Usa e Iran. Religione, politica e vilipendio: cosa sta succedendo?

29 novembre 2022 | 16:13
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Qatar 2022, tensione altissima tra Usa e Iran. Religione, politica e vilipendio: cosa sta succedendo?

“Teheran ha minacciato le famiglie dei calciatori”

Sale la tensione a poche ore dal match tra Iran e Stati Uniti, partita decisiva per la sorte delle due nazionali ai Mondiali ma anche sfida dai forti risvolti politici.

Gli americani sono ad un bivio: battere l’Iran o tornare a casa. “Dobbiamo vincere la partita – ha detto il centrocampista Usa Gio Reyna – non stiamo davvero pensando a nient’altro, solo ai tre  punti e poi è passato il turno”. Elogiata come la migliore generazione del calcio americano, gli Stati Uniti sono arrivati terzi nelle qualificazioni mondiali, dietro Canada e Messico. Ora affronta l’ultima partita di questa fase a gironi e vuole vincere. “La cosa più importante è che controlliamo l’esito del nostro viaggio in questo torneo con l’ultima partita contro l’Iran – ha commentato il centrocampista statunitense Weston McKennie – quindi il prossimo passo è scendere in campo e ottenere i tre punti contro l’Iran”.

Un pareggio o una sconfitta eliminerebbero gli americani, che finora hanno totalizzato solo due punti con Galles (1-1) e Inghilterra (0-0). Il gruppo B della fase a gironi è guidato dalla squadra inglese con 4 punti, seguita dall’Iran con 3, dagli Stati Uniti con 2 e dal Galles con 1.

Il match, in programma stasera 29 novembre, alle 20:00 italiane, è per gli Stati Uniti anche un’occasione di rivincita dopo la sconfitta subita ai mondiali del ’98 in Francia, quando l’Iran si impose per 2-1 sulla squadra Usa decretandone l’eliminazione.

Cnn: “Teheran ha minacciato le famiglie dei calciatori”

Le famiglie dei giocatori della squadra di calcio iraniana ai Mondiali in Qatar sarebbero state “minacciate di arresto e tortura se i giocatori non si comporteranno bene prima della partita contro gli Stati Uniti”: lo scrive la Cnn, citando “una fonte coinvolta nella sicurezza dei giochi”.

In seguito al rifiuto dei calciatori iraniani di cantare l’inno nella loro partita di apertura contro l’Inghilterra il 21 novembre, la fonte ha detto che i giocatori sono stati convocati a un incontro con membri del Corpo delle guardie rivoluzionarie iraniane. In quell’occasione sarebbe stato detto loro che le loro famiglie avrebbero affrontato “violenze e torture” se non avessero cantato l’inno nazionale o se avessero aderito a qualsiasi protesta politica contro il regime di Teheran. I giocatori cantarono poi l’inno in occasione del secondo match del torneo contro il Galles, vinto per 2-0. 

La fonte della Cnn, che sta monitorando attentamente l’attività delle agenzie di intelligence iraniane durante i Mondiali, ha riferito che decine di ufficiali dei Guardiani della Rivoluzione sono stati inviati in Qatar per controllare la squadra ed evitare incontri con cittadini stranieri. “C’è un gran numero di funzionari della sicurezza iraniani in Qatar che raccolgono informazioni e controllano i giocatori”, ha detto la fonte. L’allenatore della nazionale iraniana, il portoghese Carlos Queiroz, si sarebbe invece incontrato separatamente con i funzionari dei Guardiani della Rivoluzione, dopo le minacce ricevute dai suoi giocatori.

L’Iran protesta con la Fifa, Washington cerca di calmare le acque

Rivincita preceduta da un clima di tensione. La federazione calcistica iraniana si è lamentata con la Fifa dopo che l’emblema della Repubblica islamica è stato rimosso dalla sua bandiera nei post sui social media dalla squadra degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno affermato di aver deciso di non utilizzare la bandiera ufficiale dell’Iran per mostrare “sostegno alle donne in Iran che lottano per i diritti umani fondamentali”, nel mezzo delle proteste antigovernative di massa nel paese.

“Ci auguriamo di assistere a una partita pacifica e competitiva”, ha detto un portavoce del dipartimento di Stato alla Cnn.

Polemiche sulle frasi di Klinsmann

Jurgean Klinsmann, ex CT degli Stati Uniti, è finito al centro delle polemiche dopo le frasi pronunciate in telecronaca. Commentando Iran-Galles per la Bbc, Klinsmann aveva sottolineato come giocatori e panchina dell’Iran “si lavorano l’arbitro, il guardalinee, il quarto uomo. Ti fanno perdere la concentrazione e lo fanno apposta. Fa parte della loro cultura”. Parole che hanno fatto infuriare Queiroz, che su Twitter ha replicato: “Queste osservazioni sulla cultura iraniana, sulla nazionale e sui miei giocatori sono una vergogna per il calcio”. La Federcalcio iraniana ha chiesto chiarimenti alla Fifa e ha preteso le scuse e le dimissioni di Klinsmann. 

Inutili, per il momento, le scuse dell’ex ct, sempre alla Bbc: “Io ho descritto il loro modo emotivo di fare le cose, che è ammirevole – ha detto -. L’intera panchina partecipa al gioco e Carlos è un allenatore molto emotivo, è costantemente in piedi a cercare di trasmettere ai suoi giocatori tutta la sua energia”.

Foto: Twitter @FIFAWorldCup

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