Diario Qatar 2022, day 11: clamoroso, Belgio e Germania a casa. Impresa Giappone: vola agli ottavi
Il Belgio pareggia 0-0 con la Croazia, anche a causa degli incredibili errori sotto porta di Lukaku: fuori dai Mondiali ai gironi, così come la Germania. Marocco e Giappone possono sognare: ecco gli ottavi. Anche la Spagna passa, seppur con un inaspettato brivido
Doha – L’undicesima giornata dei Mondiali è sembrata più un romanzo che un torneo di calcio, in cui i valori e gli schemi sono completamente saltati. Il Belgio saluta la competizione a sorpresa: decisivo il pareggio per 0-0 con la Croazia, con Lukaku che si porterà dietro il peso delle responsabilità degli incredibili gol sbagliati. A festeggiare invece è il Marocco, che ringrazia e vola agli ottavi grazie alla vittoria sul Canada per 2-1. La sera è costellata da sorprese, ribaltamenti, scene che sembrano tratte dai migliori film di Dario Argento. La Spagna è lontana parente di quella che ne ha fatti 7 alla Costa Rica e crolla sotto i colpi di un eroico Giappone. I ragazzi che vengono dalla terra del Sol Levante battono le furie rosse per 2-1 in rimonta e prenotano il biglietto per gli ottavi addirittura da prima della classe. Spagna che si deve accontentare del secondo posto, anche grazie all’incredibile fuoriuscita della Germania. Non basta ai tedeschi infatti la vittoria per 4-2 al Costa Rica: sono fuori dai Mondiali alla fase a gironi, come 4 anni fa.
Canada Marocco 0-1
Pronti via e il Marocco passa subito in vantaggio e mette in discesa il discorso qualificazione. Dopo quattro minuti infatti il portiere canadese Borjan commette un errore incredibile che spiana la strada ai nordafricani: l’estremo difensore esce fuori dall’area per anticipare un avversario, ma anziché spazzare in fallo laterale cerca il passaggio per un compagno servendo però Ziyech che ringrazia e dai 30 metri deposita il pallone in fondo alla porta sguarnita. Al 14’ i nordamericani provano la replica con una bella ripartenza al termine della quale si rendono pericolosi con Buchanan che non arriva di un soffio alla deviazione da due passi. Al 23′ invece arriva il raddoppio: Hakimi lancia lungo per lo scatto di El-Nesyri che controlla, resiste a Miller e batte Borjan sul primo palo da dentro l’area. Al 40’ arriva a sorpresa il gol che riapre la gara con Adekugbe che affonda sulla corsia destra, calcia verso il centro dell’area trovando la deviazione di Aguerd che sorprende il proprio portiere Bounou e segna uno dei più classici autogol. Nel finale arriverebbe anche il terzo gol dei marocchini, ancora con El-Nesyri, ma è ancora Aguerd, in netta posizione di fuorigioco, a vanificare tutto.
Nella ripresa il Marocco sembra voler controllare la gara e si chiude tutto in difesa giocando con dieci uomini dietro la linea della palla. Al 60′ la nazionale della foglia d’acero va vicina al pari con Davies che in spaccata non riesce a trovare la porta marocchina su un cross dalla destra. Al 71’ ancora in attacco in nordamericani con Hutchinson che su azione d’angolo colpisce la traversa col pallone che poi sbatte sulla linea. La gara prosegue senza grandi sussulti, con il Marocco che spreca qualche ripartenza ma alla fine può festeggiare la conquista degli ottavi di finale come nel 1986.
Croazia-Belgio 0-0
Avvio forte della Croazia che preme, pressa e costruisce il primo tiro (con Perisic) dopo appena otto secondi. Attutito l’impatto complicato, emergono i belgi: appena prima del quarto d’ora Mertens si divora un’occasione importante, tira alto davanti a Livakovic. Momento di potenziale svolta da lì a poco, quando l’arbitro inglese Taylor inizialmente indica il dischetto per fallo di Carrasco ai danni di Kramaric, salvo essere corretto dal Var per via di una posizione di fuorigioco iniziale di Lovren, coinvolto nell’azione. Da lì calano ritmi e intensità del match e con loro anche le occasioni da gol, radenti lo zero fino all’intervallo. Giusto un paio di tentativi fuori misura da parte di Witsel e Livaja prima di rientrare negli spogliatoi.
Al ritorno in campo, inizia il match di Lukaku e proprio l’interista è il primo a rendersi pericoloso dopo pochi minuti, poi la Croazia impegna più volte Courtois con tentativi dal limite di tutti e tre i centrocampisti: Modric, Brozovic e Kovacic in sequenza ripetuta. Grandissima occasione belga al 60′: Carrasco non riesca a calciare, Lukaku sì sulla ribattuta ma, con la porta semi-vuota, vede il suo tiro stamparsi sul palo. L’interista spreca di testa un’altra enorme chance un paio di minuti più tardi, anche se in quel caso il pallone crossato da De Bruyne era già uscito. Il Belgio si sbilancia ma la sua pericolosità finisce lì, forse anche perché prende piede il nervosismo. La Croazia inizia a ripartire negli spazi in campo aperto, ma difetta in precisione e rischia ancora nei pressi del recupero, con i Diavoli Rossi all’assalto all’arma bianca e ancora a un centimetro dal gol, con un Lukaku ancora sprecone in due occasioni. La partita scivola verso lo 0-0: il Belgio, che per anni è stato in testa al famoso ranking Fifa, esce fuori di scena in un Mondiale opaco e deludente. La grande generazione belga, probabilmente, chiuderà il ciclo con nessun titolo vinto e tante domande da farsi. E forse anche un mea culpa grande quanto una casa: a quanto è servito specchiarsi per tutti questi anni?
Giappone-Spagna 2-1
I giapponesi hanno conquistato menti e cuori di monti tifosi al mondo, dopo aver visto i tifosi pulire lo stadio per semplice educazione, un discorso spesso sottovalutato e dimenticato. La vittoria sulla Germania sembrava poter proiettare il Giappone verso grandi sogni, ma l’ostacolo Spagna sembrava insormontabile. La partita, inizialmente, sembra dimostrare questo, All’11 è subito Morata a portare in vantaggio le Furie Rosse: gli spagnoli sembrano ormai poter giocare con il cronometro, mentre gli orientali non sono confortarti dalle notizie che provengono dall’altra gara: Gnabry ha portato in vantaggio i tedeschi e questo li estrometterebbe dal Mondiali.
Nella ripresa, però, inizia il film: il Giappone pareggia immediatamente con Doan, per poi passare in vantaggio immediatamente dopo con Tanaka. La Costa Rica pareggia e passa addirittura il vantaggio, anche se per poco. Servirebbe un vero e proprio harakiri ai giapponesi per uscire dal Mondiale, e la paura tuttavia arriva verso il finale. Quando la Germania passa avanti 4-2, il Giappone capisce che non può permettersi di pareggiare, in quanto la differenza reti è favorevole ai tedeschi. Ma questo non avviene: rimangono freddi, non si curano del fatto che la Spagna ha praticamente 11 attaccanti in campo e portano a casa una vittoria insperata. Il Giappone passa da prima nel girone, mettendosi dietro proprio gli spagnoli, e ad attenderli agli ottavi ci saranno i vice-campioni del mondo della Croazia. Un sogno ad occhi aperti per gli orientali.
Costa Rica – Germania 2-4
La Germania ha un imperativo: vincere, e possibilmente con 2 gol di scarto. La gara inizia proprio su questo ritmo, con i 4 volte campioni del mondo che premono fin dall’inizio e sembrano essere in grande spolvero. Gnabry porta avanti la Germania con un colpo di testa, per poi precipitarsi a riprendere il pallone. Creano anche tantissime altre occasioni, ma il pallone decisivo sembra non voler entrare. Nel secondo tempo, i tedeschi sembrano crollare: vanno addirittura in svantaggio, e al contempo scoprono che il Giappone sta vincendo 2-1 con la Spagna. Due botte troppo grandi per la Germania, che ormai giocano per l’onore ma senza nessuno scopo ulteriore. La gara termina 4-2 per i tedeschi, che si concedono il lusso nel finale di sperare in un gol della Spagna ma questo non arriva.
La Germania saluta anticipatamente la competizione, come accadde ai Mondiali di Russia 2018. Quella volta ci pensò la Corea del Sud a spezzare l’egemonia tedesca. Quest’anno un altro orientale, il Giappone, sorprende il mondo intero.
Foto: Twitter @FIFAWorldCup