EuroCross 2022, Lalli è il Team Ambassador dell’Italia: “Emozione indescrivibile”
La leggenda della corsa azzurra questa mattina a Venaria per sondare il percorso di gara
Torino – Quando ha aperto la valigia con il kit azzurro è impazzito di gioia e ha abbracciato forte la sua piccola Siria, 20 mesi, come fosse stata la sua prima Nazionale. “Sì, mi sembra la prima volta, è un’emozione che non so descrivere: anche se non correrò, darò l’anima per questa Nazionale”. Andrea Lalli non è un nome qualsiasi nella storia degli Europei di cross. Nessuno, oltre a lui, è riuscito a vincere una medaglia d’oro individuale in ognuna delle tre categorie: San Giorgio su Legnano 2006 da junior, Bruxelles 2008 da under 23, Budapest 2012 tra gli assoluti, un fatto unico in ventotto edizioni di questo evento, non soltanto per l’Italia ma per tutte le nazioni. Ecco perché, con l’Europeo in casa, la sua esperienza andava messa a disposizione della squadra: “Ai ragazzi dirò che devono ritenersi orgogliosi di indossare la maglia azzurra. A me non sembra vero dover tornare a scegliere le taglie, comunicare l’indirizzo di casa, attendere l’arrivo del materiale. È come tornare ragazzino. Verità? Ho anche un po’ ‘rosicato’ di non poter gareggiare…”.
Lalli, molisano, 35 anni, un talento innato per la corsa sui prati costretto agli slalom tra gli infortuni, è il Team Ambassador di questa Nazionale per gli Europei di Venaria Reale (Torino), lo show di domenica al Parco La Mandria. “Proverò a dare il mio contributo ai ragazzi, vivendo questa esperienza insieme a loro – racconta all’arrivo in Piemonte – non dovranno farsi prendere dall’ansia e dalle aspettative, che quando si corre in casa possono essere ancora più forti. Godersi la giornata e sapere di aver dato il massimo, per sé e per la squadra, deve essere l’obiettivo di tutti”.
A dieci anni esatti (venerdì) dal trionfo sulla neve di Budapest, Lalli darà tutto il proprio sostegno alla punta azzurra Yeman Crippa. “Ho letto le sue dichiarazioni e sono d’accordo, non si corre per arrivare secondi. Jakob Ingebrigtsen è forte sia sul passo sia in volata, ma il mio consiglio è fare una gara d’attacco, senza paura. Pronti, via, a manetta. Soffri ma fai soffrire anche gli altri”. Con Nadia Battocletti condivide il primato azzurro di titoli individuali conquistati agli EuroCross (3). “In Spagna ha ottenuto ottimi risultati, so che è carica a palla e vuole fare un’altra bellissima gara”.
Questa mattina la visita sul percorso insieme agli atleti azzurri, di pomeriggio la riunione di squadra per trasmettere tutto il proprio entusiasmo. La mente vola alle ‘sue’ Nazionali, 9 presenze e tre perle: “San Giorgio è stato qualcosa di inaspettato – ricorda l’atleta che ha vestito la maglia delle Fiamme Gialle – ero piccolo ed era la prima volta che mi ritrovavo a partire tra i possibili favoriti. Già diverso a Bruxelles, perché avevo più consapevolezza di me stesso. E poi Budapest, beh, che dire: la gara che avevo sempre immaginato, nessuno avrebbe potuto battermi per quanto ero carico”.
Chiedete ad Andrea Lalli cosa sia il cross. E vi risponderà così: “È tutta la mia vita”. (fidal.it)(foto@Colombo/Fidal)
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