il caso

Strane tracce a Cisterna di Latina nel ’93: Ufo o altro?

10 dicembre 2022 | 10:00
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Strane tracce a Cisterna di Latina nel ’93: Ufo o altro?

Dalla località ‘Le Castella’ un boato e misteriose solchi nel terreno attirano giornalisti e curiosi

Era la notte di S. Lorenzo ovvero il 10 agosto, nel lontano 1993 quando in una stradina sterrata di fronte la villetta di proprietà di un commerciante, in località ‘Le Castella’ vicino a Cisterna di Latina, comparvero misteriose tracce sul terreno che alcuni ricondussero al passaggio o ad un atterraggio di un Ufo. Si disse anche che alcune tracce disegnassero sul terreno una grande croce rovesciata, ricondotta ad una celebrazione di un rituale satanico. I solchi lasciati sul terreno avevano una profondità di qualche centimetro ed erano disposti in modo disordinato. C’era un tratto lungo una cinquantina di metri in cui il tracciato si biforcava ed entrava nel vigneto di proprietà della stessa famiglia, la cui forma ricordava appunto, quella di una croce rovesciata. All’interno dei solchi il terreno era più scuro e sembrava bruciato. Poco prima della scoperta delle tracce da parte del commerciante, venne sentito un boato simile a quello provocato da un jet in fase di decollo, che svegliò bruscamente il testimone ed anche altre persone che abitavano nelle vicinanze. Preso da timore, non uscì a controllare fino alla mattina seguente, quando vide le misteriose tracce.

Avvertì, quindi, l’aeronautica, la Protezione Civile e la Scuola di Artiglieria di Sabaudia. Di conseguenza molti curiosi con la macchina fotografica alla ricerca di una prova dell’atterraggio di un veicolo alieno si recarono nella zona. Indagò anche la Polizia Scientifica della Questura di Latina, che prelevò alcuni campioni di terreno bruciato e scattò foto alle tracce. Si seppe poi che una donna che abitava vicino alla villetta del commerciante, rinvenne altre tracce simili alle prime, sul suo terreno. Venne ascoltata anche un’altra donna, ‘maga’ del luogo, che affermò con convinzione che i solchi fossero stati tracciati a seguito di alcuni rituali di magia nera o perfino satanici. Lo scopo doveva essere quello di evocare demoni all’interno di un’area delimitata, magari per una ‘fattura a morte’. Vennero anche alcuni ufologi con un contatore Geiger che riscontarono deboli tracce di radioattività, segno, secondo un’altra ‘maga’ che il terreno fosse adatto a rituali magici.

Questo racconto, tratto da un catalogo di casistica ufologica ci fa dire: “cosa ha a che fare con gli ufo?”. Ed infatti è la stessa domanda che mi sono posto proseguendo nel racconto. Siamo di fronte ad un boato ed a tracce che potrebbero essere ricondotte ad un simbolo magico. Ma anche a solchi magari lasciati da un camion. Non sappiamo quali siano state le spiegazioni date dalle autorità, ma non essendoci alcun racconto di oggetti volanti, mi sento in grado di dire che l’ufologia non c’entra nulla. Eppure sul luogo sono arrivati alcuni studiosi di Ufo con tanto di strumentazione tecnica di un certo livello, come il contatore Geiger che misura le radiazioni. Perché? Era moda portarlo in giro facendo sopralluoghi in zone dove qualcuno avesse visto l’atterraggio di un disco volante. Anche il sottoscritto, da giovane, era solito indagare su queste presunte zone di atterraggio con strumentazione elettronica varia. Ma chi ha definito questo come un incontro ravvicinato del secondo tipo? Non c’è stato un atterraggio. Come nei casi dei crop circle, o cerchi nel grano, in questo caso non ci sono osservazioni di Ufo. Qualcuno afferma di aver visto sfere di luce disegnare i cerchi, ma a parte qualche fake video non ci sono prove che questo avvenga. Nel caso di Cisterna di Latina, c’è solo un boato, non una luce o tracce nette di qualcosa posato a terra, niente di niente.
Rimane quindi, secondo alcune testimonianze, la pista magica o satanica. La prima ‘maga’ o meglio cartomante, era sicura che quei segni fossero stati frutto di attività simili a messe nere, persino di ‘fatture a morte’. Non c’è chiarezza in queste affermazioni. Dagli articoli di giornale si evince che non siano stati ritrovati oggetti come candele, resti di fuochi, arredi sacri o segni di sacrifici animali. Solo quelle che sembrano bruciature. Infine non ci risultano siano stati pubblicati gli esiti degli esami chimici che avrebbero svolti sulle tracce. Inoltre non c’è una foto chiara di quella che viene definita una croce capovolta, la quale viene definita sugli articoli di giornale come ‘qualcosa di molto simile ad una croce’. E poi, a voler essere pignoli, chi potrebbe essere sicuro del verso di osservazione della stessa? Rimaniamo senza una spiegazione, probabilmente molto più banale di quelle ipotizzate dalla stampa.

* Stefano Innocenti –
Cisu – Centro Italiano Studi Ufologici
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