Karate, Erminia Perfetto: “Voglio la medaglia mondiale per conquistare me stessa”
L’Azzurra delle Fiamme Oro ha fatto bronzo alla Venice Cup ed è una delle stelle della Nazionale
Roma – Quello specchio ha detto molto ad Erminia, oggi 27 anni e ottava nel ranking internazionale della World Karate Federation. Una bella scalata che evidentemente è partita tutta da quel giorno che racconta a Il Faro online. La Perfetto del kumite delle Fiamme Oro e dei -50 kg ha fatto una promessa a se stessa guardandosi negli occhi, mettendosi in gioco e lanciandosi una sfida. Probabilmente le medaglie vinte, sono arrivate idealmente in quel momento, quando l’Azzurra della Nazionale di Karate Fijlkam ha avuto il coraggio di fare un passo avanti dentro di sé e poi sul tatami.
Dal pensiero all’azione, come il karate vuole, Erminia ha fatto tanta strada e oggi è felice di ammirare le medaglie in bacheca conquistate (l’argento agli Europei, il bronzo a Baku in Premier League, il terzo posto recente alla Venice Cup e il bronzo agli Assoluti di Karate a Torino, aggiunto ai tanti allori italiani vinti) e specialmente lo fa con l’argento europeo vinto che le ha dato fortemente una grande consapevolezza: “E’ stata una presa di coraggio”. Un bivio per lei magari quel giorno davanti allo specchio, guardandosi. Lei dice: “Vuoi restare un’atleta brava e basta, oppure vuoi vincere?”. Una domanda che ha messo forse in discussione il suo mondo interiore, chiamato al cambiamento per realizzare i sogni sportivi più grandi. Non è stato semplice interrogarsi probabilmente. Lei che combatte anche con la sua insicurezza e lei che, grazie al karate, la vince tutti i giorni, sottolineando le qualità di un carattere che la rende unica. E unica Erminia lo è anche sul tatami. Quel mondo del karate che l’ha incontrata a soli sei anni e che non l’ha più lasciata. Lei non lo ha più lasciato il suo universo, fino ad arrivare alle Fiamme Oro, famiglia e compagna di vita. E fino a vestire il karategi della Nazionale Fijlkam. Con lei sempre Coach Cristian Verrecchia e l’affetto dei compagni della Polizia di Stato, gloriosa squadra che vince e colleziona tantissime medaglie nelle competizioni internazionali.
Fa un’analisi anche su se stessa Erminia e apre il suo cuore, nell’intervista rilasciata a Il Faro online a pochi giorni dal Natale 2022. La stagione si è fermata un istante per gli Azzurri del karate Fijlkam e anche per lei. Presto però arriveranno gli impegni più importanti. L’Europeo a marzo e poi il Mondiale a Budapest nel 2023. Erminia lo aspetta quest’ultimo evento e confessa: “La medaglia più bella per me potrebbe arrivare proprio da lì”. Una ragazza umile che non ha particolari modelli sportivi da seguire e che segue solo se stessa. E’ rispettosa dell’anima degli altri e troppo altruista come dice ai lettori de Il Faro online, che spesso si annulla. Un esempio di generosità unico Erminia, con la consapevolezza che a volte è bene adottare il metodo del sano egoismo, senza tralasciare gli altri ma puntando soprattutto su se stessa, come racconta. Perché è lì che tutto prende vita per lei. Vive di questo. Dei valori della vita e del karate. Lo dice spesso nell’intervista. Di quello che lei è e di quello che vorrebbe essere.
E forse quello specchio tornerà… non ad interrogarla, ma a premiarla, quando al Mondiale di Budapest (con la scaramanzia sportiva del caso) la incontrerà nella luce della medaglia e svelerà quello che è riuscita a diventare. La Perfetto troverà lì il suo volto, perché in fondo avrà seguito solo il suo modo di essere e quella che lei è. Troverà la campionessa che cerca? (e la persona evidentemente). La favola dell’Azzurra è appena iniziata e presto ci sarà il lieto fine. Ma sarà lei a deciderlo. Sul tatami. In bocca al lupo Erminia.
Cara Erminia, in che modo il karate aiuta una ragazza a tirare fuori quello che ha dentro e in che modo può aiutare a vincere le proprie insicurezze?
“Il karate mi mette a nudo. Mi aiuta ad essere me stessa, a volte faccio fatica perché ho delle incertezze, ma l’attenzione che dedico a questo mondo mi fa sentire libera da ogni giudizio. Mi fa uscire dai problemi quotidiani. E’ una sfida con me stessa. Mi aiuta ad essere libera soprattutto, meno insicura. E’ un percorso che procede a tappe. Io mi reputo insicura, ma poi tutto passa, quando prendo consapevolezza di determinati mezzi che poi funzionano (mi hanno fatta arrivare ai traguardi). E’ una presa di coraggio. Mi sono guardata allo specchio un giorno.. e mi sono detta: vuoi vincere, oppure restare l’atleta brava che si accontenta? … Non me lo permetto. Ho deciso e mi sono concentrata su di me, perseguendo un sano egoismo che mi ha fatto fare un salto di qualità e funziona. Posso garantire che è veramente bello concentrarsi su se stesse”.
Fai parte del glorioso Team delle Fiamme Oro. Come vivi la quotidianità con il tuo team?
“La vivo molto bene. Sette anni fa sono entrata a far parte di questa famiglia. Avevo 18 anni e mi sentivo allora un pesce fuor d’acqua perché chiaramente… uscivo da casa ed era normale che mi sentissi così. L’ambiente nuovo e un ambiente di caserma ad esempio. I primi anni non sono stati facili, mi sentivo sempre in gara per dimostrare di essere all’altezza del posto che avevo e che ho. Oggi amo le persone che mi circondano, vivo benissimo questo ambiente, ho rapporti fantastici con tutti i miei compagni. Per alcuni sono anche un punto di riferimento e questo mi rende orgogliosa. Sto molto bene. Se non avessi determinate persone al mio fianco, i miei risultati non sarebbe arrivati, ne sono consapevole. Siamo un Team coeso. Lottiamo tutti per lo stesso obiettivo e gioiamo per le conquiste altrui”.
Chi è Erminia fuori dalla gara? Che tipo di carattere hai? Hai degli hobby e cosa ti piace fare?
“Sono una persona molto altruista, mi piace essere al servizio degli altri. A volte dimentico le mie esigenze e le mie priorità per la felicità altrui. A volte mi sono messa da parte, vivo di questo. Ultimamente sono un po’ cambiata però, un po’ per delusioni, un po’ per esperienza, un po’ perché quando ho capito che mi concentro su di me… funziono. E ho un po’ accantonato questo mio modo di essere. E’ tuttavia una mia bella qualità, amo gli amici e amo la mia famiglia anche se è lontana. Mi rende fragile a volte, mi sento sola. Fuori casa da tantissimi anni … soffro tanto la lontananza di mio fratello che amo tantissimo. Ma mi reputo una buona persona. Faccio fatica ad esternare i miei pensieri e sono sempre quella che persegue la pace, ma a volte forse dovrei esprimermi un po’ di più. Conta la mia parola ma a volte faccio dei passi indietro, ma credo sia frutto di una poca autostima che sto cercando di far crescere. Quello che mi circonda sono gli amici, la famiglia, il karate, i compagni di squadra. Vivo di questo. Non sono fidanzata, ma ho con me persone bellissime. Ho degli hobby che mi piacerebbe coltivare ma con tutti i miei impegni sportivi non ne ho mai tempo. Mi piace allora cantare tantissimo, mi piacerebbe iscrivermi (giuro, sembra strano ma è così) a una scuola di canto. Prima del karate facevo la ‘barman’ ed era un mondo che mi piaceva. Ero a contatto con tantissima gente. Se non fossi stata una karateka, mi sarei dedicata a quello, mi piace tantissimo. Per ovvi motivi non posso più farlo”.
Passiamo al karate. La tua vita, supponiamo. Come hai iniziato? Hai dei modelli? Cosa metti di te sul tatami? E c’è un momento in cui pensi: questa sono veramente io?
“Sì il karate è la mia vita. Ho iniziato da bambina con una mia amichetta di scuola, veniva praticato nella palestra e questa mia amica lo faceva. E da lì è cominciato tutto. Il maestro di allora Enrico Tempesta, che mi sostiene tuttora, ci sentiamo per festeggiare i miei traguardi, mi vide. Mi disse allora che ero portata per praticare questo sport, avevo solo sette anni non capivo molto, ma ho continuato fino al primo Campionato Italiano vinto. E’ stata una sfida con me stessa lì.. dovevo proseguire e vincere, vincere. Lo feci e avevo preso il gusto di farlo (ride). Non ho modelli, se non quelli del karate internazionale, non della mia stessa categoria ma anche altre. Ma se dovessi ispirarmi non lo faccio. Ognuno è fatto a modo suo e io sono ispirata da me stessa. Se io poi dovessi diventare un modello per gli altri sarebbe bello, questo mi piacerebbe. Cerco di mettere me ‘libera’ nel karate. E nella vita non lo sono molto. Sono sempre molto accelerata, nella calma e nella pazienza riesco a rendere semplice il karate che non lo è affatto. C’è stato un momento dopo gli Europei in cui non mi sono meravigliata del mio risultato, perché sono consapevole di aver beccato la strada giusta. Avevo semplicemente fatto del mio e questa sono io. Sono veramente io. E posso togliermi delle soddisfazioni e posso vincere. E un giorno quando dovrò togliere i guantini per sempre, non avrò rimpianti”.
Hai vinto un argento europeo e tre bronzi (Premier League Baku, Venice Cup 2022 e Assoluti). Hai una medaglia a cui sei particolarmente affezionata?
“Sono affezionata all’argento europeo perché mi ha dato grande consapevolezza. Tuttavia, quella più adorata… facciamo che deve ancora arrivare. Speriamo al Mondiale del 2023. E quindi voglio fare una bella medaglia in competizione e magari vincerla. Alcuni anni fa non sarei stata convinta di me, adesso lo sono. Sto facendo un percorso interiore e quello tecnico. Mi sto allenando ogni giorno, sono predisposta a stare in linea con lo sviluppo del karate e con lo staff che ho, può succedere tranquillamente”.
(foto@ErminiaPerfetto-Facebook/Fijlkam)
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