Nebbia, lacrime e applausi: il mondo dà l’addio a Benedetto XVI
A migliaia sfidano il freddo e la nebbia per dare l’ultimo saluto al Papa emerito. Ma nell’omelia Francesco nomina Ratzinger solo alla fine
Città del Vaticano – Una fitta nebbia avvolge piazza San Pietro, che lentamente si riempie: 50mila in tutto i fedeli, giunti da ogni continente, per l’ultimo saluto al Papa emerito (leggi qui). La sua salma, esposta per 72 ore e omaggiato da circa 200mila persone (stando ai dati diffusi dalla Gendarmeria Vaticana), ieri sera è stata posta in una bara di cipresso.
Trasportato a spalla, poco prima delle 9, il feretro ha raggiunto il sagrato della basilica vaticana. La folla si alza in piedi e applaude. Un applauso lungo e scrosciante che continua per diversi minuti. Qualcuno grida “Viva il Papa”. Qualcun altro sventola la bandiera tedesca.
In sottofondo, i rintocchi “a morto” delle campane di San Pietro. Quelle stesse campane che nell’aprile del 2005 annunciarono al mondo l’elezione di Ratzinger al Soglio Pontificio, oggi suonano per dire al mondo che il Papa emerito non c’è più. Dietro la bara, il fedele segretario e le memores Domini, le suore laiche che lo hanno assistito in questi anni di silenzio nel monastero Mater Ecclesiae.
Sulla sua bara, come da tradizione, viene posto un evangeliario aperto. A farlo è George Gänswein, suo fedele segretario. Il monsignore si inginocchia e bacia la bara mentre il vento sfoglia le pagine del libro.
I Capi di Stato arrivano alla spicciolata: tra i primi ad arrivare Mattarella e la premier Meloni, seguiti dalla regina madre di Spagna. C’è anche Mario Draghi a rendere omaggio a Benedetto XVI. Papa Francesco è l’ultimo ad arrivare. Fa il suo ingresso in sedia a rotelle dal cancello laterale. A lui i fedeli che sono in piazza non riservano nessun applauso. Solo silenzi, presto interrotti dall’organo che dà il via alla celebrazione. Un rito solenne, come ha voluto Bergoglio, ma sobrio, come voluto da Ratzinger.
Si assiste alla storia: mai prima d’ora il Papa regnante aveva celebrato i funerali del suo predecessore (leggi qui). Ma Francesco, nell’omelia, Benedetto XVI lo nomina solo una volta, alla fine: “Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!”. Un’omelia breve, tutta incentrata sul Vangelo scelto ad hoc per questa celebrazione, quello del buon ladrone. Francesco cita qualche discorso del predecessore: poche frasi, una anche dall’enciclica Deus Caritas est. Ma nulla di più.
La nebbia, nel frattempo, continua ad avvolgere il centro di Roma, blindato per l’evento (leggi qui): oltre mille tra uomini e donne delle forze dell’ordine sono in servizio per garantire la sicurezza di questo rito che passerà alla storia, conclusosi con la piazza che urla: “Santo subito!” (leggi qui).
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