Da terra di nessuno a terra di tutti: nasce il progetto “Spaceless” per creare spazi pubblici per i giovani di Fiumicino
La storia di un progetto che lotta per ottenere ciò che sul territorio manca da tempo: luoghi di aggregazione dove “ragazzi e ragazze possano essere visti come cittadini”
Fiumicino – “Trasformare gli spazi pubblicida terra di nessuno a terra di tutti“: questo l’obiettivo primario di “Spaceless Project”, un progetto ideato da alcuni giovani di Fiumicino e dedicato proprio ai giovani. Nato dall’incontro fra tre diverse realtà, Spaceless lotta per ottenere ciò che sul territorio manca da tempo: spazi aggregativi fruibili dai ragazzi, che sempre più spesso vagano alla ricerca di un luogo pubblico, che sia all’aperto o al chiuso, per incontrarsi, confrontarsi, organizzare eventi e stare insieme. Una mancanza, questa, diventata una vera e propria criticità.
“Spaceless Project nasce tra novembre e dicembre 2022, in mezzo ai tavoli del bar fuori al Liceo Da Vinci di Maccarese – racconta il referente del progetto Lorenzo Cirelli in un’intervista rilasciata a ilfaroonline.it -. Tutto iniziò dall’incontro tra il collettivo Gianbelusci, di cui ho fatto parte l’anno scorso, i Giovani democratici e Legambiente Fiumicino: 3 realtà giovani presenti sul territorio che, un po’ per affinità anagrafica, un po’ anche per una visione comune su certe questioni, hanno cominciato ad incontrarsi ed a prendere contatti l’una con l’altra.
“L’idea di Speaceless – spiega Lorenzo – nasce all’aperto, proprio tra i tavolini di quel bar situato davanti al Liceo dove ci incontravamo: il freddo invernale aveva cominciato a farsi sentire ed è lì che ci siamo resi conto di come quello non fosse più il luogo adatto dove potersi incontrare, ma non solo. Vedersi al bar aveva dei limiti oggettivi, come la spesa giornaliera e lo stare assoggettato, quindi, a dinamiche economiche. Fu in quel momento che abbiamo deciso di fare qualcosa per cambiare la situazione, con l’obiettivo di trovare spazi aggregativi pubblici sul territorio Fiumicino in cui i ragazzi possano essere visti come cittadini e non solo come studenti, consumatori o quant’altro.
Siamo convinti che per colmare questa mancanza sia necessarioun cambio di mentalità sulla gestione degli spazi al chiuso, rendendoli un minimo attrezzati, senza tralasciare la cura dei parchi pubblici e di tutto il territorio pubblico. Troppo spesso gli spazi pubblici sono percepiti come terra di nessuno, ma quello che vogliamo fare e renderli finalmente terra di tutti”.
Gli obiettivi che intende raggiungere il progetto sono semplici e chiari: per quanto riguarda il breve periodo, scopo di Spaceless è quello di tenere un ciclo di assemblee, una già tenutasi il 14 gennaio, un’altra prevista per il 21 gennaio a Villa Guglielmi e l’incontro conclusivo che si terrà 4 febbraio presso la Casa della Partecipazione di Maccarese “in cui vogliamo costruire le nostre proposte da avanzare all’Amministrazione comunale”. Istanze che riguardano sia gli spazi di aggregazione che i trasporti perché “non avrebbe senso avere a disposizione degli spazi, senza poterli poi raggiugere – aggiunge Lorenzo -. Noi giovani dobbiamo avere la possibilità di non sentirci ‘periferia nella periferia’.
Parlando del lungo termine, invece, ci tengo a sottolineare che Spaceless non è una realtà nata per restare: nostro obiettivo è colmare questa grave mancanza di spazi. Dopodiché, ci auguriamo che raggiunto questo traguardo non ci sia più bisogno del nostro progetto. Uno scopo che Spaceless potrebbe raggiungere solo se la sua voce e quella di tutti i giovani venisse ascoltata: “Abbiamo sempre trovato nell’Amministrazione uno strumento potente e funzionale – spiegano gli aderenti al progetto -. Ma solo se questa rappresenta la cittadinanza e le sue complesse necessità sarà possibile colmare questa mancanza”.
Lo sguardo è rivolto anche alle prossime elezioni comunali: “Farsi trovare pronti non è una possibilità, ma un dovere – concludono -. Non vogliamo fare campagna, non vogliamo essere rappresentati da nessuno. Tantomeno candidarci. Pretendiamo solo di essere ascoltati, e chi ci verrà a cercare ci troverà dove siamo sempre stati, a costruire dal basso, insieme. Con le nostre necessità e con le nostre soluzioni, in assemblea nella terra di nessuno, la terra di tutti”.
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