Trattativa Lufthansa-Ita, ViviAmo Fiumicino: “E’ questo il momento per chiarire le controversie occupazionali”
L’appello al sindaco Montino: “Interceda presso il Governo per la salvaguardia occupazionale di molti nostri concittadini”
Fiumicino – “In queste ultime ore, in virtù della presentazione sul tavolo del Ministero dell’Economia e Finanza, in concomitanza con la scadenza dei termini previsti dallo stesso dicastero per il 18 gennaio, della lettera di intenti da parte di Lufthansa per l’acquisizione parziale di ITA, attraverso un’offerta nella fase iniziale di 300 milioni di euro per l’aumento di capitale pari al 40% delle quote, di fatto si sta innescando quel processo di privatizzazione voluto dallo stesso Mef”.
E’ quanto si legge in un comunicato di ViviAmo Fiumicino, per il centro studi di Mario Baccini, dove si spiega: “La proposta del vettore tedesco, prevede infatti la firma di un Memorandum of Understanding, con il quale si riserva la possibilità di acquisire successivamente il restante delle quote, arrivando quindi alla completa privatizzazione della compagnia nata nel Novembre 2020, andando così incontro all’esigenza di ottemperare ai principi di discontinuità economica e gestionale, con la precedente compagnia di bandiera italiana, Alitalia, voluti dalla Commissione Europea.
Il Mef, che ricordiamo detenere ad oggi il 100% delle quote di ITA, si riserva a sua volta la facoltà di valutare la congruità dell’offerta di Lufthansa, che dovrà evidentemente soddisfare innanzitutto l’aspetto economico, ma parallelamente dovrà soddisfare anche l’aspetto industriale, in ottemperanza anche al rispetto dei requisiti previsti dal Dpcm sulla dismissione approvato lo scorso dicembre e che prevedono lo sviluppo di un network internazionale, specialmente sul lungo raggio; la tutela degli hub nazionali quali Fiumicino, Malpensa e Linate; la garanzia dei livelli occupazionali; il dar vita ad una partnership in cui ITA non sia una semplice junior partner, ma un socio alla pari per garantire un pieno sviluppo.
Se al termine di queste trattative ne scaturisse un accordo vincolante tra le parti, lo stesso dovrà essere però approvato dalle autorità competenti, ovvero dovrà essere sottoposto alla valutazione dell’Antitrust europeo prima del closing. Il piano di investimento di ITA, prevede infatti già a partire dall’anno in corso, l’assunzione di circa 1200 dipendenti tra assistenti di volo, piloti e comandanti e l’ingresso di 39 velivoli di nuova generazione, per arrivare entro il 2025 a creare 9mila opportunità di impiego nella compagnia e ad aumentare ulteriormente la flotta aerea che arriverà a contare 105 velivoli. Piano industriale a cui il gruppo Lufthansa guarda con vivo interesse, giudicando l’Italia, il mercato più importante dopo quello nazionale e dopo quello degli Stati Uniti, soprattutto per l’indiscussa attrattività turistica e per la forte economia votata alle esportazioni delle nostre eccellenze.
In virtù di queste prospettive, auspichiamo non solo, come qualche autorevole esponente del Governo ha già peraltro ipotizzato, di procedere con le nuove assunzioni, pescando dal bacino di utenza dei vecchi dipendenti Alitalia, attualmente in cassa integrazione o beneficiari della Naspi, ma auspichiamo altresì che il nuovo vettore che potrà nascere da queste trattative, voglia non solo garantire i livelli occupazionali per le figure professionali di riferimento per una compagnia aerea, ma che questi vengano estesi anche per altri dipendenti aeroportuali, penalizzati e sottoposti ad un increscioso precariato, ad esuberi, a misure assistenzialistiche integrative e a licenziamenti, dovuti non solo agli effetti economici negativi dovuti al Covid-19, ma anche nel corso degli anni a scelte aziendali e di indirizzo, come quella della introduzione delle compagnie low cost nell’hub di Fiumicino.
Visti i segnali positivi di apertura del nuovo Governo, visto che la trattativa per l’acquisizione di una quota al momento minoritaria è ancora nella sua fase embrionale e visto che anche nel prossimo futuro e fino alla completa privatizzazione, all’interno del gruppo ITA ci sarà la partecipazione del Governo in qualità di socio maggioritario, riteniamo che questa sia la fase utile per dirimere alcune controversie per quanto concerne l’aspetto occupazionale, sia strettamente dirette, che quelle relative alla filiera aeroportuale, pesantemente provata in questi ultimi anni; per porre le basi di un rilancio del brand ITA che porterà i colori della nostra bandiera in giro per il mondo; che il nuovo assetto societario sia sì in discontinuità con quanto di “brutto e malato” si sia prodotto con il vecchio marchio Alitalia, ma che partendo da quegli errori, possa dar vita ad un’azienda virtuosa, che riesca a rappresentarci al meglio e con lo sguardo proiettato sul futuro, sia in grado di offrire un servizio di altissimo livello a chi decide di visitare il nostro Paese, nonché di esportare le nostre eccellenze e l’italianità nel mondo.
In considerazione della presenza di molti lavoratori nella filiera dell’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, compresi quelli impiegati nelle ditte di catering e in quelle delle mense aziendali, che sono residenti nel nostro territorio e in considerazione delle difficoltà che hanno dovuto affrontare insieme alle loro famiglie, a causa delle circostanze sopra menzionate, riteniamo utile un intervento del Sindaco di Fiumicino, supportato da tutte le forze politiche in Consiglio, in qualità di rappresentante e di portavoce del nostro Comune, che attraverso un’opera di intercessione con ITA e con il Governo, miri alla salvaguardia occupazionale di molti nostri concittadini. A tal fine, sarebbe proficuo proporre l’assegnazione a ITA dell’attività di manutenzione dei velivoli e il Ground Holding e tutto quello inerente ai servizi di handling, asset strategici su cui sarebbe opportuno puntare, nel tentativo di ridare a tutti quei lavoratori che stanno vivendo anni bui, dignità e speranza”.
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