Massimiliano Maselli (FdI): “Un nuovo Piano Casa per l’edilizia. E più trasparenza sulle assegnazioni Ater”
“Negli ultimi dieci anni, con Zingaretti presidente, abbiamo assistito ad un notevole deterioramento della qualità e del livello dell’azione di governo. Occorre quindi riorientarne l’attività a partire da due valori fondamentali quali competitività e sussidiarietà”.
Consigliere Maselli, lei ha presentato un programma elettorale per le prossime regionali del 12 e 13 febbraio che ha un titolo importante: “Una visione strategica per il Lazio 2023 – 2033”. Cosa intende dire?
“Semplicemente che la politica regionale nelle prossime legislature deve contenere indirizzi e progetti di forte spessore politico e identitario. Negli ultimi dieci anni, con Zingaretti presidente, abbiamo assistito ad un notevole deterioramento della qualità e del livello dell’azione di governo. Occorre quindi riorientarne l’attività a partire da due valori fondamentali quali competitività e sussidiarietà.”
Da qui la necessità di una strategia nuova…
“Esatto. Partiamo da una considerazione, che il sistema collettivo regionale vive da tempo una condizione di profondo disagio. Inoltre il tessuto produttivo presenta i segni dei grandi ritardi nella realizzazione di un sistema territoriale in grado di supportare e promuovere le condizioni per lo sviluppo economico e il benessere dell’intera comunità.
Trasporti, infrastrutture, logistica, riqualificazione delle periferie urbane, servizi alle persone non sono tematiche tra loro distinte e separate, da valutare come fossero a compartimenti stagno, ma vanno considerate come tasselli di un unico mosaico che va ricomposto, anzi ricostruito. In che modo? Con un piano strategico regionale che tenendo conto delle risorse a disposizione e delle dinamiche del sistema regionale sia in grado di promuovere azioni concrete e positive per risollevare le sorti della Regione Lazio e soprattutto dare risposte ai cittadini.”
Possiamo dire che tra gli obiettivi di questo piano strategico ci sia il futuro del territorio?
“Le politiche del territorio incidono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini ed è ai territori che va riconosciuta una centralità all’interno delle politiche regionali. Se vogliamo parlare di pianificazione territoriale nel mio programma indico delle priorità. L’adozione di un nuovo ed innovativo Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), per semplificare le norme esistenti e garantire regole certe a imprese e famiglie. La necessità di rivedere la legge sulla ‘rigenerazione urbana’ approvando un nuovo ‘Piano Casa’, per sostenere il settore dell’edilizia in quanto attività trainante dell’economia del Lazio che costituisce una delle maggiori fonti di occupazione e di reddito. Non trascurerei infine l’esigenza di riportare la Regione Lazio al centro del proprio ruolo di Ente di programmazione, indirizzo, coordinamento e vigilanza di tutta la pianificazione territoriale.”
A proposito di territorio. Tra le grandi problematiche della Regione Lazio c’è quella dell’emergenza abitativa. Una vera e propria piaga sociale. Cosa si può fare per dare soprattutto una risposta alle categorie più deboli e fragili?
“L’emergenza abitativa è un tema molto serio da affrontare, che richiede una grande riforma delle politiche abitative e investimenti importanti per dare risposte efficaci alle fasce di cittadini più deboli. Di fronte alle diverse tipologie di disagio abitativo la risposta deve essere differenziata e inserita in un quadro di interventi da programmare subito, ad inizio della nuova legislatura, così da poter attivare nel più breve tempo possibile gli strumenti di attuazione.”
Per una nuova politica abitativa cosa propone?
“Per dare una risposta alle persone e alle famiglie socialmente ed economicamente più deboli servono innanzitutto forti investimenti
a favore dell’edilizia popolare e dell’housing sociale. Rendere pubbliche le liste di attesa gestite dai comuni per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Poi va fatta una grande operazione di rigenerazione e riqualificazione urbana a partire dalle periferie. Non va poi trascurata la necessità di garantire la legalità e presidiare il territorio per contrastare il racket delle occupazioni. Infine una gestione più efficiente e trasparente delle Ater, a partire da una grande riforma che preveda l’accorpamento dell’Ater di Roma, della provincia di Roma e di Civitavecchia in un’unica azienda territoriale per l’edilizia residenziale al fine di razionalizzare la spesa pubblica e garantire una maggiore efficienza gestionale”.
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