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Terremoto tra Turchia e Siria: oltre 5.000 morti. Tra i dispersi anche un italiano

7 febbraio 2023 | 10:48
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Soccorsi in arrivo da tutto il mondo. Ministro turco: “Sisma ha colpito in modo diretto 13,5 milioni di nostri cittadini”. E la terra continua a tremare

Ankara – Continua a crescere ora dopo ora il tragico bilancio dei morti nel terremoto di magnitudo 7.7 della scala Richter che si è verificato ieri al confine tra Turchia e Siria. Sono oltre 5.000 le vittime accertate. Nelle ultime ore i soccorritori turchi hanno estratto altri 460 corpi senza vita dalle macerie degli edifici crollati portando il bilancio delle vittime accertate a 3.419, ha dichiarato il vice presidente turco Oktay. A questi si aggiungono i 1.602 decessi registrati in Siria e confermati sia dalle autorità di Damasco nelle zone controllate dal regime, sia dai Caschi bianchi in quelle del nordovest in mano all’opposizione. Ma ancora molti sono i dispersi mentre i feriti sono oltre 20mila.

Intanto la terra continua a tremare. Sono 312 le scosse di assestamento registrate lungo la zona di confine tra Turchia e Siria, ha detto Oktay. Oltre 5700 gli edifici crollati in Turchia.

“Questo sisma ha colpito in modo diretto 13,5 milioni di nostri concittadini”, ha dichiarato il ministro dell’Urbanizzazione del governo di Ankara, Murat Kurum, descrivendo, tra gli effetti del terremoto, l’interruzione di strade, rese inaccessibili dalle scosse, la mancanza di acqua in alcune regioni, dove si sta cercando di operare il più rapidamente possibile per ripristinare il funzionamento dei servizi essenziali. “Il dolore è indescrivibile”, ha aggiunto, con un messaggio di incoraggiamento ai connazionali nelle aree colpite, dove è in atto una corsa per salvare chi ancora non è stato raggiunto dai soccorritori: nei precedenti terremoti, ha sottolineato, le persone sono state soccorse e tratte in salvo anche dopo 100 ore.

Ma le condizioni meteorologiche rendono ancora più drammatica la situazione, ha spiegato Orhan Tatar, direttore per i terremoti e la riduzione del rischio dell’Autorità per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad) che ha parlato di abbondanti nevicate, precipitazioni, forti venti e basse temperature sulle zone colpite.

La macchina dei soccorsi si è messa in moto da ogni parte del mondo Italia compresa. La Turchia ha “ricevuto offerte di aiuto da 45 Paesi, oltre all’Unione europea e alla Nato”, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale. E sono “3.294 i soccorritori arrivati” in Turchia “da 14 Paesi” per aiutare le autorità locali nel dopo terremoto, ha annunciato il vice presidente turco.

Atterrati a Damasco anche gli aerei carichi di aiuti in provenienza da Iran e Iraq con circa 70 tonnellate di cibo, medicinali e coperte. I generi di prima necessità sono stati consegnati questa mattina. “L’Organizzazione mondiale della sanità sta inviando tre voli charter verso” Turchia e Siria colpite dal sisma, “carichi di forniture mediche, compresi kit chirurgici per la cura dei traumi, dal nostro hub logistico di Dubai”, ha annunciato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “I funzionari nazionali sia in Turchia che in Siria – ha spiegato – stanno conducendo operazioni di ricerca e soccorso, anticipando al contempo la crescente necessità di cure traumatologiche per i feriti”.

Dagli Usa il presidente Joe Biden ha chiamato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per esprimergli le condoglianze sue e del popolo americano per il devastante sisma che ha colpito il Paese. Biden – ha reso noto la Casa Bianca in una dichiarazione – ha sottolineato “la disponibilità degli Stati Uniti a fornire tutta l’assistenza necessaria” all’alleato Nato. L’amministrazione americana – ha annunciato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby – sta inviando due squadre di ricerca e soccorso di 79 persone per sostenere le operazioni delle squadre di soccorso turche. Biden ed Erdogan hanno discusso di altra assistenza che potrebbe essere necessaria alle persone colpite dal sisma, dall’assistenza sanitaria ai generi di prima necessità.

Intanto il ministro degli Esteri Tajani fa sapere che “l’Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma. Tranne uno. Si sta cercando ancora un nostro connazionale, in Turchia per ragioni di lavoro. La Farnesina, fino ad ora, non è riuscita ad entrare in contatto con lui”. (fonte Adnkronos)