Kiev contro Berlusconi: “Un agitatore vip amico di Putin che danneggia l’Italia”
Scoppia il caso diplomatico dopo le parole del Cavaliere che ieri aveva affermato: “Da premier non avrei mai parlato con Zelensky”. L’ira di Kiev: “Berlusconi bacia le mani insanguinate di Putin”
Roma – Scoppia il caso diplomatico tra Italia e Ucraina dopo le dichiarazioni di Berlusconi, che ieri, uscendo dals seggio di Milano, aveva dichiarato: “Io a parlare con Zelensky se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili”, dice Berlusconi, che esprime un giudizio negativo sul presidente ucraino: “Bastava che cessasse di attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”.
Secondo Berlusconi, infatti, “per arrivare alla pace il presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli ‘è a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina’”. Il leader di Forza Italia fa riferimento a “un piano Marshall di 6-7-8-9mila miliardi di dollari a una condizione: ‘Che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non ti daremo più dollari e non ti daremo più armi’. Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore (Zelensky, ndr.) ad arrivare a un cessate il fuoco”.
A stretto giro, fonti di Palazzo Chigi sottolineano che “il sostegno all’Ucraina da parte del Governo italiano è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’Esecutivo”.
Ma all’indomani delle parole del Cavaliere, arriva l’ira di Kiev: “Berlusconi è un agitatore vip che agisce nel quadro della propaganda russa, baratta la reputazione dell’Italia con la sua amicizia con Putin. Le sue parole sono un danno per l’Italia”, dice Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, commentando a Repubblica le dichiarazioni del leader di Forza Italia. “Getti la maschera e dica pubblicamente di essere a favore del genocidio del popolo ucraino”, aggiunge Podolyak.
Molto dura anche la reazione del portavoce del ministero degli esteri ucraino, Oleg Nikolenko, che su Facebook scrive che “le accuse insensate di Berlusconi contro Zelensky sono un tentativo di baciare le mani di Putin, insanguinate fino ai gomiti. Un tentativo di dimostrare la sua lealta’ al dittatore russo”. Nikolenko ricorda anche di aver lavorato in Libia nel 2010, quando l’allora premier incontrò Gheddafi e “baciò le mani del dittatore per mostrare lealtà: diffondendo la propaganda russa, incoraggia Mosca a continuare i suoi crimini e quindi ha responsabilità politica e morale. Apprezziamo invece molto la pronta risposta di Meloni, che ha riaffermato l’incrollabile sostegno all’Ucraina”.
Alle puntualizzazioni della Premier si sono aggiunte oggi quelle del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “La posizione del Governo è sempre la stessa. Berlusconi è un uomo di pace, non ha cambiato di certo le sue posizioni a sostegno dell’Ucraina, della Nato e dell’Occidente. Abbiamo sempre votato nella stessa maniera e continueremo a votare così”, ha detto, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola ufficiali dei Carabinieri a Roma. Presente alla stessa cerimonia, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha commentato da parte sua che “parlano gli atti di questo governo, quelli approvati da questo Parlamento e da tutte le forze politiche. La posizione dell’Italia non può essere messa in discussione e non è messa in discussione da nessuna forza, né di maggioranza, né di larga parte dell’opposizione”.